Una macchina fotografica. Una spilla. Un cellulare. Foglie di melissa. Un tappo di bottiglia. Una scatola di preservativi. Una bottiglietta di sonniferi. Negli ultimi giorni d'estate prima del college, Sebastian ricorda l'estate più satura di eventi della sua vita e gli oggetti che ad essa sono legati. Kurtbastian.

Sono quindici anni che non si vedono, Sebastian e Kurt. Una volta migliori amici, ora sono niente. Incontrarsi in un bar è strano, ma poi prendono a parlare come se niente fosse stato, e allora Kurt se ne esce con una domanda indiscreta.
Rimase in silenzio spiazzato. Contemplava la tazza vuota davanti a lui. “Me lo chiedi perché vuoi sapere se sono ancora lo stronzo che vuole solo scopare?” chiese alzando gli occhi, serio, puntandoli in quelli di Hummel.

Per un prompt di GKM. Principalmente una Kurtbastian basata sul fumo che, come buona parte delle mie storie, è esplosa in un sacco di parole e feelings. Solitamente non metto avvertimenti e cose così per le mie fan fiction, ma questa storia tratta l'uso di sostanze illegali (erba) e l'infedeltà, quindi se questi sono temi che non volete assolutamente leggere, state alla larga.
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E’ strano, pensa Sebastian, che da quando questa cosa è cominciata, le uniche volte in cui è strafatto è quando vorrebbe essere totalmente sobrio. Quando ha bisogno di essere lucido e al sicuro da questa … cosa … tra loro.
E’ strano, ed un po’ inquietante, e probabilmente una bomba ad orologeria piena di dolore, pronta ad spezzargli il cuore, ma.
Non riesce a smettere.
Non vuole smettere.
Ne è già dipendente.
Ne ha bisogno, non sa cosa farà quando sarà tutto finito, ma è certo del fatto che vuole viverne ogni fottuto momento a pieno finché può.
Sebastian potrà anche farsi, ma la sensazione che genera dentro di lui è qualcosa di diverso.
Sa di tutto.

«Incubi?» chiese guardando il figlio dritto negli occhi e sorridendo come se la sapesse più lunga di chiunque altro in quella stanza, «Io ero solito avere incubi su tuo padre Bryan.»
I due uomini si sorrisero e Sebastian si alzò, pulendosi la bocca con un tovagliolo e gettandolo nel piatto ancora pieno.
«Che schifo, papà! Kurt è solo un ragazzo. Uno stronzo e insignificante ragazzo.» allacciò le braccia al petto e sul suo volto si dipinse una smorfia allibita mentre lentamente si allontanava dai suoi genitori. Provando ad evitare il peggio…
«È sexy?» domandò Bryan mentre abbracciava David.
Storia a quattro mani scritta da La Viola Moody e Oneisnone.

Coppia: Kurt/Sebastian
Il giovane e angelico Kurt Hummel alle prese con la Dalton Academy e i nuovi compagni, ma soprattutto, con gli ormoni impazziti di un qualunque adolescente gay in una scuola completamente maschile. Il tutto accompagnato da coinquilini egocentrici, vicini pervertiti e uccelli canterini che non conoscono il significato della parola "privato".
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Dal Capitolo 11: Lasciò andare gli occhi di Blaine e li allacciò immediatamente a quelli di Sebastian, che trovò facilmente in mezzo a quel mare di sguardi. Troppo facilmente.
Ogni fibra di quel ragazzo era entrata in lui strisciando sotto la sua pelle candida, inebriandolo con ogni parte di sé, prendendogli la testa e rendendola sua, senza neanche volerlo. Era in ogni suo pensiero, in ogni suo risveglio… era sempre con lui.

Dave è un bravo ragazzo, almeno finchè non si prende una cotta stratosferica per Kurt Hummel e non sa bene come reagire. Tre volte David ricatta Kurt ed una inaspettatamente accade l'incontrario..

Questa volta è il turno della Kurbastian week. Almeno uno shot al giorno per la settimana tra il 26.03 e il 01.04. Tanto smut e tutto il resto per questa weird ship che mi appassiona tanto.
I. Glad You Came To Fly {Epiphany&Revelations}
II. Back To Heaven, Lights in San Siro, The Angels Choir {AU}
III. I Hate/Love You {Angry Sex}
IV. All These Battles Keep Me Satisfied {Our Song}
V. Happy 7th Day {3s}
VI. Don't You Hate Me? {Mature Life}
VII. ??? {Daddy!Kurbastian}

Sebastian Smythe è un grande errore. Kurt lo sa bene, sa che Sebastian potrebbe distruggerlo in un attimo. Ma non sempre desideriamo le cose giuste.

Volevano sul serio portarlo in qualche posto nascosto, lontano dagli occhi di tutti e fargli male, male veramente, e senza testimoni avrebbero potuto spalleggiarsi l’un l’altro senza bisogno di preoccuparsi delle conseguenze. Era un piano così semplice da apparire agli occhi di tutti assurdamente efficace, quasi fosse il delitto perfetto.[...]
« Non rassegnarti con me... » disse alzandosi e sovrastando il ragazzino di almeno tutta la testa « e, cerca di andare in giro con una grossa scorta e non rimanere mai da solo Hummel, mai. »
Girò i tacchi e uscì un po’ più rumorosamente di quando era arrivato, ma dentro di se qualcosa gli diceva che per il momento aveva fatto abbastanza, di sicuro gli aveva salvato la pelle, e che forse prima o poi sarebbe riuscito a migliorare tutta quella situazione. [Accenni Kurtofsky, praticamente senza senso U.U]