[Anime/manga inventati]
Uno studente universitario in cerca di un impiego per dimostrare di esser qualcuno. Un datore di lavoro pieno di sé e troppo libertino. Un ragazzo buono come il pane in cerca del vero amore e un altro alla disperata ricerca della propria identità. Un imprenditore bloccato dai rimpianti del suo passato. Un avvocato che pensa solo alla sua carriera, dimenticandosi della famiglia che si porta a carico. 
Sei elementi, legati da un filo tanto sottile quanto indissolubile, vivono sotto lo stesso cielo di Tokyo, percorrendo strade che nemmeno loro si sarebbero mai aspettati di intraprendere.
Dal capitolo 15:
Il fondo, Fujiwara Yoshiyuki, volle proprio toccarlo. Fu così che mise in moto tutti i meccanismi del proprio corpo per girarsi finché non gli furono ben visibili corti ciuffi corvini e due bellissimi ed inquietanti occhi ametista che caddero su di lui, ma che non subirono alcun mutamento.
Yoshiyuki spalancò la bocca ma da essa non vi uscì alcun suono, anche perché, se fosse successo, solo otto lettere sarebbero risuonate nelle sue corde vocali.
Amore mio.
[Work in Progress]

Le postille... Che invenzione diabolica!
E' proprio a causa di alcune microscopiche postille che tutti i concorrenti di "A tutto Reality" sono tornati in TV!
Stavolta alloggeranno in un castello, tra sfide medievali, equivoche principesse, streghe e fantasmi, per la nuova stagione di "A tutto Reality".
Rimanete sintonizzati su A tutto... Reality... Fantasy!
Dal capitolo 60:
In coda alla fila di adolescenti c'erano Heather e Noah: quest'ultimo si avvicinò alla ragazza e, con il tono di voce poco più alto di un sussurro, le rivolse alcune parole.
-Voglio un'alleanza temporanea con te.-
Heather non rallentò il proprio passo né si voltò verso di lui, ma le sopracciglia appena inarcate lasciarono intendere che aveva recepito il messaggio. Dopo qualche istante di marcia silenziosa, fece una domanda a Noah.
-Di chi vuoi vendicarti?-

[Anime/manga Inventati]
La Mawaru Gakuen era l'accademia di arti sceniche e musicali più conosciuta nella regione dell'Hokkaidō.
Tutti aspiravano a frequentarla, ma solo i ragazzi con del vero talento potevano permettersi di farne parte come studenti, raffinare le loro abilità in campo teatrale, musicale, canoro e, successivamente, avere un pass assicurato nel mondo dello spettacolo.
Dal capitolo 1:
«Non me lo dire...» pronunciò con incredulità.
«Avrei preferito che lo avessi scoperto una volta arrivato al dormitorio ma,» scese dal blocco di pietra su cui era seduto raggiungendolo e appoggiandogli una mano sulla spalla «sono il tuo compagno di stanza e di disavventure da qui fino alla fine dell'anno.»

[Anime/manga Inventati]
«Non chiamarmi Yuki» soffiò il biondo voltandosi di nuovo verso di lui. «E' un nome da ragazzina mestruata.»
A quanto pareva, senza accorgersene, gli stava permettendo di stuzzicarlo più del dovuto. «Forse perché non hai le palle.» E quella era pesante.
Ryuichi si aspettò da un momento all'altro una sfuriata in piena regola, ma questa non arrivò mai. Vide solo Yuki avvicinarsi con un sorriso malizioso a pochi centimetri dal suo volto. «Vuoi che scommettiamo?»
[ Legata alla long-fic "Give me love." ]

Per istanti che sembrarono infiniti ad entrambi, stettero a fissarsi senza proferir parola – assai strano dato che fino a qualche minuto prima sembrava quasi volessero sbranarsi l'un l'altro -, poi, il vampiro dal sangue puro si fece vicino all'orecchio di Zero, sussurrandogli qualcosa che, quest'ultimo, non si sarebbe mai immaginato nemmeno nelle sue più fervide fantasie.
«E' proprio per questo che mi piaci da impazzire, perché tu sei diverso da tutti gli altri, Kiryu-kun.»
[ Vampire Knight - Kaname/Zero. ]

Non era vero. Non poteva essere vero.
Suzaku rimase in piedi, con la pistola puntata contro l’uomo di fronte a lui, senza più capire dove si trovasse, senza la coscienza dell’arma che impugnava, pronta a fare fuoco…senza più sentimenti. Sapeva soltanto che lui era lì.

1850.
Una data, una vita.
Così Air Courtney Baker ha dovuto vivere,intrappolata in città e in città finche finalmente riesce a trovare una casa in cui sostare.
La famiglia della sua badante,morta l'anno precedente insieme ai suoi genitori,la ospita e la accolgono come una nuova figlia.
Air non sa che dovrà fare i conti con i propri sentimenti e resistere a tentazioni a cui verrà sottoposta in futuro nella sua "nuova vita".
Dal Capitolo 5:
“Allora?” Courtney fu diretta, non aveva molta voglia di chiacchierare e questo chiunque poteva capirlo. Duncan incurvò le labbra in un sorriso beffardo, l’odio di lei nei suoi confronti era notevole, in una settimana pensava di avere tutte le informazioni necessarie per poterlo giudicare. 
Non era per niente carina, ma in fondo a lui non importava più di tanto. A modo suo avrebbe rimediato.
“Intanto” cominciò portandosi una mano ai capelli “Voglio scusarmi per stamattina, immagino di averti messa in imbarazzo”
“Già” ammise voltandosi e dandogli le spalle “Ma in fondo non è colpa tua, ero convinta fosse tua madre a bussare” piatta come al solito guardò la fitta foresta in cui si trovava, prima aveva definito quello un boschetto. Non aveva molto il senso della misura.
“Capisco” Duncan fece un passo in avanti “Ma ora io ho una domanda”
La ragazza fece un sussulto, il tono minaccioso con cui l’aveva detto l’aveva spaventata. Girò la testa e se lo ritrovò a qualche centimetro dal suo naso.
Deglutì faticosamente.
“Perché?” continuò fissandola negli occhi neri in cui ci si potrebbe tranquillamente perdere “Perché provi rancore nei miei confronti?”
Courtney si trovò ad un punto cieco, cosa poteva dirgli? L’unica soluzione era dire la verità però aveva paura, non sapeva di cosa ma sentiva come se stesse per tradire la fiducia di Andrew in qualche modo. Pensò ad una via di fuga ma non la trovò, poteva solo smentire “Io non ho nulla contro di te” disse tutto d’un fiato rendendo ancora meno plausibile la sua scusa.

[Raccolta di flashfic, una parola per lettera dell'alfabeto]26 - Zealousness: Il biondo impiegò un po' a mettere a fuoco il viso di Glen assonnato com'era, ma quando lo fece gli sorrise con dolcezza - Jack sorrideva tanto, anche troppo, ma il moro aveva impiegato poco a scoprire che quell'incurvarsi di labbra era rivolto sempre e solo a lui.