[ARE YOU A LIAR?]
Taemin è sveglio e vivo e la sua mano calda è palpitante in quella di Minho. L’orizzonte è magnifico. Il cielo striato dalle nubi nasconde un lilla lucente, segno degli ultimi grammi di luce e oro rosso, dopo il tramonto. Sul mare si appoggiano le nubi scure e silenziose, galleggiano sopra un infinito azzurro, poi nero. Gli scogli sono dietro di loro e davanti a loro, le onde tranquille sciabordano come il respiro di un gigante. Gli ultimi bagnanti sono lontani, lungo la riva. In un altro mondo, in uno sereno, è stagione di vacanze. Le spiagge si svuotano lentamente dopo il tramonto, la vita si sposta in città.
Lasciatela spostare, qui c’è bisogno di calma e di solitudine. Una solitudine che non fa paura, tutta speciale, mitigata dalla sua mano stretta in quella di Minho.

È il giorno di Pasqua, e il Conte Phantomhive è pronto a festeggiare regalando alla fidanzata Elizabeth il coniglietto di peluche che tanto desiderava in regalo.
Peccato che non tutto va come previsto, e Ciel dovrà armarsi di tutta la pazienza possibile per seguire il piano di Sebastian e far fronte all'adorabile umiliazione che lo aspetta!
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[DAL TESTO]
"-Avete detto che Lady Elizabeth vuole quel coniglio e nient'altro, giusto..?- domandò pacato il demone.
-Proprio così.-
-Vuole quel coniglio e nient'altro... non nessun altro.-
-Esattament... eh?!- Ciel sgranò l'iride blu, arrestando i suoi passi per guardarlo.
Non appena incontrò l'espressione compiaciuta di Sebastian rabbrividì fino alle punte dei capelli, nervoso: non seppe per quale motivo, ma aveva un brutto presentimento.
-Si fidi di me, My Lord...- sorrise sornione il corvino, un'espressione deliziata in volto che gli fece solo avere più timore per la sua vita, considerando anche che mancavano pochi minuti all'arrivo degli ospiti: -... credo proprio di avere la soluzione al suo problema.-"
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(Sebastian/Ciel)

Di quando a Minho non piacciono i collari borchiati e Taemin riesce a fargli cambiare idea.

L’ho fatto mio. L’ho fatto mio e non me ne pento. Mio dio. È stato qui. Tra le mura della tua dimora.
Me ne vergogno. Solo di questo, me ne vergogno.
Perché sono un peccatore. Sono un bugiardo che mente alla sua parrocchia, che mente all’ abito che indossa e a quello che rappresenta. E sono un peccatore perché provo desiderio carnale, e lo provo verso un uomo.
Ho amato quel ragazzo, e lo amo ancora.
Ma per questo, sono senza peccato.

Passi. Passi per incontrarti, in mezzo alla folla.
Destino.
Passi per seguirti, passi per dimenticarti.
Solo passi.

[...]Nonostante l'annebbiamento della sua mente dopo l'orgasmo intenso, Taemin riuscì comunque a divincolarsi e strappare via la benda. Aveva bisogno di vedere Minho in quel preciso momento.
Sbatté rapidamente le palpebre un paio di volte, prima di famigliarizzare con la semi oscurità della stanza. Non appena si abituò colse all'istante quegli occhi grandi e così neri, e il modo in cui lo stavano guardando.
Poteva avere anche milioni di fans urlanti sparsi per il mondo, miriadi di fotografi che lo acclamavano per la sua bellezza e doti. Non gli importava.
Soltanto sotto quello sguardo riusciva a sentirsi veramente bello. Solamente quando Minho lo guardava in quel modo, si sentiva per un attimo come il secondo uomo più bello del pianeta.[...]

Flashfic scritta in un momento di debolezza. Incredibile come dei pensieri che non fanno altro che tormentarti possano esser trasformati in parole.
Tratto dalla storia:
"Il blu e il giallo arrivano a formare il verde. È un colore strano il verde. Scontato. Superfluo. Ogni cosa può essere verde."

{ JRen } A molti piace tenere un diario segreto nella propria stanza, dove scrivere regolarmente i propri pensieri, problemi e preoccupazioni con la convinzione che nessuno li legga. Ma cosa potrebbe succedere se un giorno qualcuno lo trovasse?

{Dal Primo capitolo.}
[...]"Sorrisi ancora. Questa volta grato al mondo intero, al destino, a qualunque cosa avesse provocato il nostro incontro.
Alzai la testa verso il cielo, sereno.
Chiunque avesse deciso di farmi incontrare Jonghyun, era probabilmente stato colto da un grande atto di generosità."

Perché non mi guardi più?
Lo ami davvero?
È lui la tua spalla su cui piangere e accoccolarti?
È lui il tuo cuscino per dormire?
È lui tutto quello che hai sempre desiderato?

La giostra è inarrestabile.
“L’hai tirata così tanto…
…che si è spezzata”
È tanto grave se un gay diserta le lezioni del pomeriggio per andare a trovare a casa un altro gay, quando tutti e due stanno ormai rinunciando a tenere stretti i brandelli delle proprie storie d’amore alla deriva?
E se lo fa all’insaputa del proprio fidanzato pure gay, ma che passa la vita a far sembrare meno finta la maschera da etero infelice che si è cucito addosso?
“Perché suona tanto come un tradimento?”

"I giorni passavano, le settimane pure, e non c’era un singolo istante in cui la mente di Kibum non volasse oltre l’ufficio fino alla sua scrivania. Distante, perfettamente ordinata, impregnata ormai del suo odore pungente.
Là sedeva Jonghyun, le gambe accavallate, la fronte corrugata per la concentrazione e le dita impegnate a battere i tasti della tastiera del computer."

Nel suo letto. Kibum stava avendo un sogno erotico nel suo letto. Era come sanguinare in un mare infestato dagli squali.

RenHo. (Credo sia la prima.)
Non è 'semplicissima' nel senso che: non ha una trama a filo logico. Io stesso ho impiegato molto per capire dove andare a sbattere la testa -fortuna la mia migliore amica c'è stata-, e adesso mi ritrovo ad impersonarmi in un Choi Minho completamente diverso dai soliti. Non è il figo al quale tutti vanno dietro. E' il prigioniero che aspetta di essere liberato. E no, non è una storiella d'amore e basta. Si sa poco di tutti. Forse nemmeno il minimo indispensabile.
Forse è solo un pensiero buttato giù anche per secondi fini.
Il tema centrale: la routine.
Personalmente, mi annoia. A Choi Minho, non piace. Ecco perchè Ren è qui. Per smontare il quadro della vita apparentemente perfetta di Choi issato per...Continuate voi. Io, il mio 'per' l'ho trovato.
Non mi dispiacciono le recensioni, voglio migliorare e ricevere pareri! (:

Kibum voleva un amore come quello dei film, in cui le coppie si incontrano per caso in un bar o in un parco e si innamorano perdutamente l’uno dell’altra. Voleva credere che qualcosa del genere potesse esistere veramente