Aline Dupont ha diciassette anni e vive in una Parigi controllata. I suoi richiami alla Centrale sono tutti positivi, non c'è nessuna traccia di ribellione in lei; suo fratello Tristan è gentile, sua madre e suo padre si prendono cura della famiglia, ed è l’incontro con due fuggiaschi a stravolgere tutto. Il suo mondo inizia a vacillare e la libertà si interpone quasi prepotentemente nella sua vita.

"Sono mortificato, permettimi di offrirti almeno un caffè," mormorò con tono sommesso, dal suo sguardo potei intendere che fosse realmente dispiaciuto, ma non volevo credergli.
"I miei vestiti non torneranno magicamente asciutti con del caffè, lo sai questo?"
A Harry Styles one shot.

Commettiamo atti che paiono errori, ma sono i più bei ricordi di tutta una vita.
{A Harry Styles One Shot.}

I nostri volti erano vicini, tanto che i nostri respiri s’intrecciavano l’uno con quello dell’altra. Mi sorrise, io rimasi impassibile o almeno ci provai.
Spostò una mano sulla mia schiena attirandomi ancor di più a sé, persino i suoi occhi sorridevano ed io stavo cedendo d’innanzi a ciò.
Sentivo il battito del mio cuore accelerare notevolmente ed il respiro spezzarsi di colpo, il mio sguardo era perfettamente intrecciato con il suo ed era da parecchio tempo che non m’immergevo così profondamente nei suoi occhi.
'Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo.'

Era bastata una notte a far cambiare tutto e tre parole a far nascere decine di domande. Era solo un assassino, o era addirittura pazzo?
Dai capitoli:
Erano passati tre anni dall'ultima volta che misi piede fuori dall'istituto, avevo rimosso ogni cosa del mondo esterno, fatta eccezione per la luce del sole, sebbene la vedessi di rado ultimamente.
Sapevo che avrei dovuto trascorrere soltanto altri due giorni in quella prigione, sapevo che mancava così poco alla fine, eppure non percepivo il desiderio di sentirmi libero. Non ero mai stato libero davvero.
A Jason McCann story.
Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo.

Hollie era capitata nella nostra band quasi per caso, senza preavviso e senza nemmeno sapere per quanto tempo sarebbe rimasta.
Era stato Luke a darle il permesso di salire sul nostro bus quella notte, lui sembrava conoscerla meglio di chiunque altro, per cui mi fidai senza far domande.
Calum e Michael rimasero perplessi dalla sua presenza, nessuno era mai salito sul nostro tour-bus prima d'ora e la cosa sembrava infastidirli, ma durò poco.

“Puoi entrare quando vuoi, ma non te ne potrai mai andare.”
Lessi più volte quella scritta, soffermandomi sulle ultime sei parole e non capendone a pieno il significato, ma una cosa fu certa, non mi lasciarono indifferente.
Jiley fanfiction
Trailer (made by drewsfaith): http://www.youtube.com/watch?v=s3mK81xsDMk
'Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo.'

Una professoressa scomparsa, la festa di fine anno annullata.
Tre ragazze e tre ragazzi che s'immischieranno in affari che non li riguardano, andando incontro ad eventi (forse) spiacevoli...
'Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo.'

Uno sparo nel vuoto è tutto ciò che Haley sente.
E Justin se ne accorge troppo tardi.

Con uno sguardo riuscivo a leggergli l'anima, capivo se mentiva o se, invece, era sincero. Il più delle volte non parlavo e lui sembrava l'unico a saper esternare i miei silenzi.
Da come mi aveva parlato la prima volta sentivo che di me si fidava e continua a farlo tutt’ora.
'Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo'