Dalla storia:
Lo scrittore passò una mano tra i capelli biondi e corti di Chris, ancora bagnati, e appoggiò la mano sulla sua guancia teneramente.
“Davvero.” Sussurrò, passando il pollice sul suo zigomo, accarezzandolo prima di sporsi maggiormente verso Chris e poggiare le labbra sulle sue in un bacio soffice e casto.
Storia ispirata al film "50 volte il primo bacio". Hiddlesworth.

-Va bene, va bene! Ho capito. Cosa dovrei fare, esattamente?-
-Solo tenerlo qui.-
-E come pensi che possa farlo? Glielo chiedo per piacere?!- Sbottò Tony, guardando male Thor. 
Loki sollevò gli occhi al cielo, stufo che gli altri due parlassero di lui come se nemmeno esistesse.
-Vedi il congegno che ha al collo? E' un dispositivo di sicurezza collegato direttamente alla sua corteccia cerebrale. Se Loki dovesse attivare la parte del cervello atta all'utilizzo dei suoi poteri magici, se oltrepasserà anche solo di un centimetro la delimitazione che tu vorrai imporgli, se cercherà di ferire te o qualsiasi altro essere umano, o anche se solo cercherà di levarsi il collare, degli aghi di adamantio gli si conficcheranno nel collo, iniettandogli una dose di veleno letale. Volendo, comunque, potrai impostare altri divieti.-
Dunque, ora che ci sono molti più punti per gli avvertimenti, i tipi di coppia ecc., rispetto a quando ho cominciato a postarla, ho ritenuto opportuno aggiungere tutte le specifiche del caso. Il Gender Bender, tuttavia, mi sento di specificare che sarà solo parziale. La chiarezza prima di tutto ^^.

« E quello? » Domandò ad un tratto, notando dei morsi sul suo interno coscia.
Il dio ghignò, dissipando poi l’espressione per sostituirla con una riflessiva.
« Che cosa vuoi chiedermi, Stark? »
[Ironfrost]
[Storia classificata seconda al “Give me a Kiss~ Contest” indetto da yuma92 giudicato da T i h a]

M si massaggiò la nuca. Era a disagio eppure… eppure l’idea di quel folle non era così peregrina. E, ne era certo, avrebbe giovato a Q che aveva bisogno i un buon bagno di umiltà e vita vera. Quanto a Bond… beh, avrebbe avuto qualcuno a cui badare, che lo avrebbe costretto a essere più ligio alle regole.
Sì. Avrebbe fatto bene a entrambi.

“Q ha un problema.”
John ruota leggermente i polsi per abbassare il giornale che stava leggendo e allunga lo sguardo verso Sherlock, comodamente seduto sulla poltrona davanti la sua, coi gomiti posati sui braccioli e le labbra adagiate sulle dita giunte. Quelle sono le prime parole che il suo compagno pronuncia dopo quasi quarantacinque minuti di silenzio assoluto, e John non ne capisce davvero il senso.
“Come dici scusa?”
Spera di non apparire eccessivamente confuso, ma dall’occhiata di Sherlock comprende di aver fallito miseramente. Il detective, infatti, sospira, e alza gli occhi al cielo, come sempre fa quando è costretto a spiegare ad altri un concetto per lui evidente e banale.
“C’è qualcosa che non va John: Q ha appena posato il piede destro sul tredicesimo gradino della rampa di scale e so per certo che è turbato. Per chissà quale motivo.”
Quando Q riceve un sms assai sorprendente, scoprirà che Sherlock non è del tutto estraneo alla cosa.
Note: Bond!Lock, Johnlock, 00Q

13. "Credevo fossi morto tre anni fa, alla Cascata della Medusa". Mormora John, in piedi in mezzo al marciapiede di una strada qualsiasi, con persone qualsiasi a pochi passi da loro. "Come hai potuto - " (Come hai potuto farmi questo, Dottore?)
[Wholock]

Lo spionaggio è un’attività di famiglia per gli Holmes.
Quante volte, negli ultimi sei anni, ha udito pronunciare quella frase con tono di scherno? Tante, troppe volte, e sa benissimo cosa i suoi colleghi pensino di lui: messo ai piani alti dell’agenzia governativa che si occupa della sicurezza esterna da quel fratello che ha in mano le redini dell’MI5 e dell’intero Governo britannico, proprio per avere un uomo di fiducia all’interno del SIS che consenta all’ingombrante figura di Mycroft Holmes di allungare i tentacoli anche in quell’ambito cui, normalmente, non sarebbe potuto arrivare.
Anno 1972: Sherlock lavora presso le alte sfere dello spionaggio britannico, quando Mycroft gli affida come sottoposto un cacciatore di teste, John Watson, il fragile equilibrio nelle loro vite è destinato a saltare in aria in modo traumatico.
Note: AU, Tinker Taylor Soldier Spy crossover.

L'avventura dell'allegra famigliola Watson-Holmes continua.
[Sequel di 'Imprevisti']

teen!Sherlock e teen!John, ai tempi della scuola.
John aveva notato Sherlock quando una folata d’aria sollevata dal treno in partenza aveva scompigliato i suoi riccioli neri, ricordandogli uno di quei personaggi romantici di cui aveva letto spesso nei suoi libri.
Sherlock aveva notato John per il libro di fumetti che teneva stretto stretto in mano come se fosse la cosa più importante di questo mondo.

School!AU - teen!Sherlock prof!John
John indossa jeans scuri e una camicia azzurra, i primi due bottoni slacciati che lasciano intravedere sotto il girocollo bianco della maglietta, e le maniche arrotolate fino ai gomiti. La mente è distratta, lontana, ferma su un pensiero fisso che lo accompagna da diversi giorni a questa parte. Che non lo lascia in pace e non lo fa riposare di notte. È un pensiero animato, vivo, che respira. Che ha due gambe lunghe, occhi penetranti come pugnali e capelli folti e morbidi come la seta, belli come un tramonto.

John batté appena le palpebre registrando mentalmente quel nome: aveva idea che non lo avrebbe dimenticato facilmente. "Piacere Sherlock. Io.. " Esitò: si vergognava leggermente, non sapeva nemmeno lui perché. "Non riesco a trovare la mia stanza.." Sputò fuori imbarazzato: gli dava estremamente fastidio fare la figura del cretino davanti a quel ragazzo che sembrava essere così affascinante..
John è un ragazzo di periferia che si reca a Londra per studiare medicina e si trova costretto a condividere la stanza del dormitorio col brillante e affascinante Sherlock Holmes. Sarà subito passione bruciante e intensa.
NOTE: Teen Sherlock/Teen John.

John non si sente troppo bene, e la colpa è di Sherlock.