La prima cosa che pensò, quando lo vide, fu che la notte doveva essersi originata dalle sue iridi, più cupe e intense di qualunque altro nero avesse mai ritrovato in natura. La seconda che l’espressione severa e implacabile del suo volto, tipica di chi è abituato al comando, sopperiva alla scarsa imponenza di un guerriero alto forse un paio di centimetri più di lei. La terza, tanto nitida e improvvisa da sopraffare per un istante il terrore da cui era avvolta, fu che il saiyan che aveva di fronte era incredibilmente bello.
“Complimenti, Bulma.” si disse ironicamente “Invece di fuggire a gambe levate, o almeno provarci, resta a fare apprezzamenti sul tuo futuro assassino.”
Ha avuto un attimo per decidere: un battito di ciglia per comportarsi come l’eroina della situazione o ritirarsi in seconda linea, limitandosi ad assistere impotente alla lotta. Per una volta ha scelto la prima opzione, e forse quell’atto di eroismo sarà la sua condanna.

Il popolo dei saiyan, le loro vittime, i loro carnefici. Tra rivalità, odio, amore e violenza, ecco la storia di questi guerrieri leggendari nell'anno che precede la prima ribellione contro Freezer.
- Comandante Bardak, Toma e Keres sono ancora sul campo di battaglia.
- Avvertili che se non si sbrigano ad eliminare la feccia di questo pianeta partirò senza di loro.
- No, comandante, stanno combattendo l'uno contro l'altra!
Il saiyan represse un gemito. Quei due idioti dei suoi sottoposti l'avevano fatto di nuovo.
I pugni gli si contrassero rabbiosamente, mentre si voltava a fissare due figure appena distinguibili che si libravano sopra una pianura coperta di cadaveri, e, ignare del suo sguardo in cui brillava un chiaro riflesso omicida, si scontravano senza sosta.
Con il lento passo solenne della morte si avviò verso di loro.
Questa volta nulla avrebbe potuto salvarli dalla sua collera.

Partecipante alla Challenge di Mia90 Amor, ch'a nullo amato amar perdona.
Tre flaschfic per ritrarre i pensieri di Didone, Enea e Sicheo in merito alle loro vicende.
1. Didone
2. Enea
3. Sicheo

“[...]Avevo degli amici, l'idea d'esserne separata per sempre e le loro pene sono uno dei più grandi rimpianti ch'io porti con me morendo, sappiano almeno che sino all'ultimo istante ho pensato a loro”.[...]” (ultima lettera scritta da Maria Antonietta alla cognata Elisabetta la notte del 16 ottobre 1793, poche ore prima di essere giustiziata, lettera che non fu mai consegnata).

Le riflessioni di Medea a distanza di molti anni dal suo efferato omicidio. Al centro dei suoi pensieri Giasone, l'uomo che ancora ama, e il suo tradimento con Creusa.
La storia parecipa alla Challenge: Amor, ch'a nullo amato amar perdona - threesome II edizione di Mia90.

Vincitore del concorso "Amor, ch'a nullo amato amar perdona - threesome"
Ah, la libertà. Ah, l'amore.
Appena Mary era tornata dalla Scozia, mesi prima, tutti i suoi conoscenti, amici e familiari – suo padre per primo – avevano notato in lei qualcosa di squisitamente nuovo.
Era stata per quasi due anni lontana da casa, ma le sembrava che un'intera vita fosse passata quando, al suo ritorno, ritrovò il familiare paesaggio dell'Inghilterra londinese. Un verde nebbioso aveva accompagnato la sua traversata delle campagne, che aveva poi lasciato il posto alla sola nebbia una volta entrata in città. Come poteva quel luogo tetro far parte dello stesso mondo di ciò che aveva visto in Scozia?

Fiction molto dura, ambientata nel mondo dei saiyan, una What if in cui Freezer non ha distrutto il loro pianeta. Se cercate una storia d’amore dolce e delicata allora girate pagina, perché qui le lacrime sono più numerose dei “ti amo” e i baci sanno di sangue.“Era un rischio, lei lo sapeva fin dall'inizio. Ha giocato e ha perso. Ma non pensava che la sconfitta sarebbe stata così dolorosamente crudele. Abbassa lo sguardo, non riesce a sostenere quegli occhi neri che si stanno gustando la sua sofferenza con un sorriso di scherno. Si morde un labbro in profondità, sentendo nella sua bocca il sapore del sangue. Solo il giorno prima le cose erano ben diverse.”Storia riscritta, revisionata ed ampliata, con nuove scene e capitoli inediti.

Fanfiction partecipante all' Easter challange, indetta dal Fanfiction Contest
Il pittore non poteva far altro che fissarla: il pennello sospeso nell'aria sembrava quasi non osare toccare la tela ruvida.

[Questa fanfiction è stata scritta per l'Easter Challenge sul Collection of Starlight]
Se si voltasse, non avrei che l'aria a nascondermi dai suoi occhi, ma non posso andarmene adesso che è così vicina.

Un castello. Nebbia ovunque. Rabbrividisco, ma è l’unica traccia di civiltà in mezzo a questo posto dimenticato da Dio.

Ianah ha sedici anni, e vive in un mondo perfetto. Un luogo incantato in cui l'infelicità sembra non esistere. Ma dentro un tempio, oltre una scala, in fondo a un pozzo...
...qualcuno urla.

Gli angeli ti cambiano la vita.
Scendono dal cielo, planando con le delicate ali e ti scombussolano la vita.
Da loro non sai mai cosa aspettarti; ma qualunque cosa sia sarà straordinaria. ***
Terza classificata ex equo al contesto Anima&Arte indetto da Rowina e Zia Esmy.

La storia della nascita di uno strano studio legale, la storia di una persona che sembrava avere sogni impossibili. In un mondo dove gli angeli piangono sulle ingiustizie che sembrano senza fine... E' possibile cambiare qualcosa? {Partecipante al contest "Arte&Anima". Ambientazione pseudo-vittoriana. Molto angst!}

Dopo il discreto successo di una mia storia, Sette, il numero magico, e dopo il tarlo instillatomi da una crudele amica ho deciso di scrivere un piccolo spin-off di questa storia, interamente dedicato a Zia Muriel. Riuscirà il clan Weasley, con una Molly in procinto di partorire il suo settimo cucciolo e una banda di fratelli scatenati, a non farsi sopraffare da questa giunonica e insopportabile vecchia signora? Penso che potrete apprezzarla anche senza aver letto la prima parte^^
Ultimo capitolo!

Tenta di infilare il primo bottone nell'asola, piegando la testa verso il basso e corrucciando le sopracciglia dorate in maniera concentrata.
Non ce la fa.
S'imbroncia come una bambina, poi sbuffa e si strofina gli occhioni azzurri ed un po' arrossati con le sue belle dita curate, nel vano tentativo di svegliarsi almeno un po'.
Sbadiglia coprendosi vagamente la bocca con il dorso della mano ed inarca la schiena per stiracchiarsi come una gatta.
È solo mia in questo momento.
Non sa che sono sveglio e che nascondo il mio sorriso innamorato appena sotto il lenzuolo.