"Non ringraziarmi. Se tu non mi avessi fermato, io lo avrei ucciso" la crudeltà delle sue parole è così spiazzante che sento le ginocchia tremare. Sto tremando, non per il freddo, ma per la paura. Eppure, c'è qualcosa che mi spinge a rimanere qui. Una luce, seppur minuscola e forse nemmeno esistente, presente nei suoi occhi color pece.
"Non lo avresti fatto" rispondo, stranamente con voce sicura. Mi avvicino anch'io a lui, rimanendo a pochi centimetri dalle sue labbra. Le guarda, per un istante, e poi mi fissa ancora negli occhi. Improvvisamente, un sorriso letale gli compare sul volto.
"Tu gli piaci" mormora, facendomi accigliare.
"Cosa?" domando, stordita dal suo profumo "Gli piaccio? A chi piaccio?"

La vita di Hope Allow era abbastanza normale ed ordinaria, finché nella sua città non arriva un gruppo di ragazzi insoliti. Nonostante si senta intimidita, riesce a percepire uno strano legame con Harry, uno di loro. I cinque sono diversi da tutti gli altri, più di quanto lei possa mai immaginare.
Dopo un evento straziante che stravolge la vita di Hope e suo fratello, Scott, si ritroverà a fare i conti con il mondo a cui i cinque e misteriosi ragazzi appartengono e a cui anche lei è legata in qualche modo.
La normalità sarà sempre più rara nella sua vita d'ora in poi.

Cosa succede se la persona a cui tieni di più al mondo ti lascia, per inseguire il suo sogno? Cosa cambia in due anni di assenza reciproca? Cosa cambia se quello che stava per nascere alla fine non è mai nato? Fino ad ora. Cosa cambierebbe se fossero due fratellastri con un legame speciale? Dopo due anni le loro strade si incorociarono ancora, solamente che erano ignari di quello che sarebbe successo dopo il loro incontro.
"Ero triste perché aveva intrapreso una nuova vita dove io non ero al primo posto. E probabilmente neanche al secondo. Era una vita dove lei muoveva le pedine, ed io non mi sentivo neanche una di quelle. Inspirai tutto il suo profumo, che era maledettamente buono, per poi stampargli un bacio sul collo, dolce, ma che mi fece rabbrividire e credo fece lo stesso effetto su di lei perché la vidi spostarsi leggermente."
"E ci addormentammo, dopo quel lungo tocco di corpi, di pelle, di profumo, ci addormentammo."
Ti ricordi quella strada che portava al sole, che più si andava e l'orizzonte più si allontanava..

Rumori,pentole che cadono,porte che sbattono,musica a palla,bicchieri che si spaccano e nessuno che osava andare all'ultimo piano e bussare all'interno 13,per far cessare tutto quello.Tutte le notti la stessa storia,notti insonnie,speranza che tutto finisse da un momento all'altro,ma niente.
Lux,diciasettenne,alta,capelli lunghi,mossi e mori,occhi verdi.Viveva sola in un appartamento in Francia.Lux era dannatamente curiosa di sapere cosa nascondesse quel misterioso ragazzo che vedeva passare tutte le notti davanti alla sua porta,per salire tutti e i 5 piani a piedi,fino ad entrare nel suo appartamento e accendere lo stereo.
Una notte,come tutte le altre..musica altissima che si sentiva pure dal primo piano.
-'Basta,non ce la faccio più!'Borbottò scendendo dal letto.'
Si infilò le ciabatte con i panda,i pantaloncini del pigiama neri e una canotta,prese le chiavi di casa ed uscì salendo tutti e 5 i piani arrivando davanti all'appartamento del ragazzo.Sul campanello c'èra scritto il suo nome,'Zayn Malik.'

“Blair.. ma adesso fate come quelli delle favole?” domandò girandosi verso la ragazza ancora ferma.
“Cioè?!” chiese confusa.
“Vi sposerete?”
Blair smise di respirare. Il cuore di Zayn perse un battito. Entrambi erano stupefatti.
Il ragazzo fu il primo a riprendersi e prese la mano della giovane. L'avvicinò al suo viso e gli posò un bacio sul palmo.
“Sì, Jake” rispose dopo.
“Che bello!” esclamò tutto felice cominciando a saltare sul letto.
I due giovani si guardarono e si sorrisero.

Tick tack... Il tempo sta passando...tick tack...la vostra ora sta arrivando...tick tack... l'orologio della vita sta correndo...tick tack

Dal testo:
"Cosa…" Provò a dire. Lo interruppi.
"In che anno è nato Alessandro Magno?" Chiesi nuovamente. Sembrò capire il mio gioco.
"359 Avanrti Cristo?" Ansimò. Era sbagliato. Ghignai. Gli slacciai il bottone dei jeans, e li abbassai lentamente, dando un bacio alla stoffa dei boxer, che sembravano poter esplodere da un momento all’altro. Si irrigidì.
"Sbagliato. In che anno è morto Alessandro Magno?"
"317 avanti Cristo." Rispose. Questa volta sembrava sicuro, ma era ancora una risposta errata. Mi stavo divertendo tantissimo. Strusciai una mano sulle sue mutande, e trattenne un gemito.
"Sbagliato. Su, Styles. Applicati, non è poi così tanto difficile. Questa è facile. Come si chiama la madre di Alessandro Magno? "
***
Per sapere come va avanti entrate e leggete. E peppiaccere recensite, che è gratis :)

Linguaggio sessuale esplicito, descrizione di un atto. Se siete moralisti o perbenisti, state lontani per favore.