Nata come oneshot ispirata al fanbook "Wreck" di Reapersun, ho deciso di trasformarla in una raccolta di racconti a rating rosso, dedicate quasi esclusivamente alla coppia Sherlock e John, smut e PWP principalmente. Non il luogo ideale se cercate di pensieri approfonditi e filosofeggiamenti sfrenati, insomma.
Aggiunta la storia n. 29, Il licantropo e il detective: dopo aver scoperto che John è un licantropo, la vita torna a scorrere come prima, ma quando ottobre si avvicina di nuovo, Sherlock e John hanno un aspro diverbio su come gestire la licantropia di quest'ultimo.

Bentham, alias Mr. Two Von Clay, ha un motto, e quel motto è: Okama Way, peccato che sull’isola in cui è approdato ci siano solo coppie eterosessuali. Donne che baciano uomini, uomini che baciano donne, ma quella non è l’Okama Way. Ecco perché, dopo essersi ubriacato e aver vinto una partita a carte contro Eustass Kid, obbligherà quest’ultimo a portarsi a letto il primo uomo che metterà piede nella locanda in cui entrambi alloggiano, nonché di fornirgli la prova dell’avvenuto successo.
Quando Kid vede entrare Law con la sua ciurma al seguito è quasi sul punto di dire a Mr. Two che non ha intenzione di accettare quella condizione di vittoria, ma il suo onore lo porterà a mettere da parte ogni pregiudizio pur di conquistare il rivale. E per farlo avrà a disposizione una settimana di tempo, Mr. Two sarà il loro principale spettatore.
Kid e Law dovranno interagire a causa di una scommessa. Qualsiasi cosa succederà tra loro due sarà tutta colpa di Mr. Two, in un modo o nell’altro.
Attenzione: nonostante il contesto di ambientazione di questa storia, Mr. Two si trova in stato di libertà!
Coppie: KidxLaw
Periodo: Post Saga dell’arcipelago Sabaody
Buona lettura!

La casa era finalmente silenziosa, ma un autentico disastro. Spock passò davanti alla stanza del molesto coinquilino e non poté far a meno di notare vestiti sparsi ovunque, il letto completamente sfatto e il bastone della tenda spezzato sul pavimento per chissà quale inspiegabile motivo. Proseguì al piano di sotto che trovò pressappoco come l'aveva lasciato, con la differenza che il frigorifero era spalancato e una bottiglia di birra era in frantumi lì davanti.
Erano trascorse dodici ore, ventiquattro minuti e quarantatré secondi dall'inizio di quella convivenza, e James Tiberius Kirk lo aveva già portato quasi al limite della sua vulcaniana pazienza.
[AOS] What-if ambientata ai tempi dell'Accademia della Flotta, dove un povero Spock viene costretto a ospitare un giovane Kirk in casa sua per via di un provvedimento disciplinare.
E' una storia abbastanza leggera, che non si prende troppo sul serio. Spero che vi piaccia.

Un fatto apparentemente insignificante: un attacco ad un pianeta della Federazione scatena una sequela di eventi che porterà il capitano Kirk ed il primo ufficiale Spock, a prendere in considerazione sentimenti che provano l'uno per l'altro.
[Universo reboot, post Into Darkness]

Dopo V’ger si erano ritrovati, ma lo avevano fatto in un modo diverso da come l’ammiraglio Kirk si era immaginato...
[Serie classica]

Errare humanum est.
E se ad errare fosse Sherlock Holmes?

“Buon compleanno Sherlock!”
“ Non è il mio compleanno!”
“ Lo so che non è il tuo compleanno…”
“ Non è il mio compleanno…”
“ Lo so che non è il tuo compleanno, ma se riesci a non interrompermi ti spiego. Ti ricordi l’altro giorno quando parlavamo di regali e…”
“ Non è il mio compleanno, sono nato a Gennaio…”
Di bambini con macchine da scrivere, respiri vicini durante la notte, regali di compleanno quando non è il tuo compleanno dal tuo coinquilino e api su un tetto.

Sherlock Holmes era una persona basilarmente intrattabile, irascibile e cambiava umore facilmente quanto una donna mestruata, ma questo John lo sapeva. Lo sapeva, quanto era a conoscenza del lato bello di quest’ultimo, che si faceva vedere a tratti e in modo tutto suo, solamente a lui. E lo aveva accettato in tutto e per tutto, come coinquilino, come collega, come amico.
Quel giorno però, il caro consulente era irriconoscibile.
NOTE: Iniziale Bromance.

Scritta per il p0rnfest indetto da Fanfic Italia.
John crede di conoscere i limiti affettivi di Sherlock, ma si sbaglia. E sbaglia anche sui suoi, finchè non è spinto a superarli.
Sherlock gli sorride sollevando appena un angolo della bocca. Gli piace lo sguardo liquido negli occhi di John, il modo in cui lo accarezza con tenerezza. Ha sempre amato la personalità di John, il suo cuore, il modo in cui ragiona, la pazienza con cui lo comprende.

Di quella volta in cui Sherlock riesce, a suo modo, a fare qualcosa di... stimolante per John.

Gli parli lentamente.
– Non è un gioco, Jim. – gli dici inginocchiandoti davanti a lui.
Lui s'irrigidisce, ma solo un po'. Non ha ancora perso il controllo.
– E potrebbe non piacerti. – aggiungi.
Sei sincero e non hai molto altro da dire. Lui ne avrebbe tanto, invece, ma non apre bocca. Anche tu conosci i suoi tic e sai che quando deglutisce e ruota il capo è perché ha troppo da dire. Il suo cervello sfreccia oltre i pensieri e arriva alla conclusione. Veloce, troppo veloce.
Un tempo era frustrante. Un tempo non sapevi quanto fosse frustrante per lui.
Guardi le sue labbra sigillate e ti sporgi a baciarle, a romperne la linea netta e fredda. Le tue mai sulle sue cosce e il suo respiro forzatamente calmo.
Non gli piacerà. Lo senti dalla sua lingua amara che ti accarezza nervosa il palato.
Lo spingi delicatamente sul materasso e ti distendi su di lui. Non gli piacerà nemmeno un po'.

Quando Mycroft Holmes e Sherlock Holmes vogliono delle cose, quelle cose dovrebbero cominciare a fuggire a gambe levate e nascondersi nel buco più remoto della terra.
E quando quelle cose si chiamano John Watson e Gregory Lestrade, la faccenda si complica. A DISMISURA.
(Attenzione: si ride! O almeno spero...)

Alpha/Omega verse, con Sebastian Moran e James Moriarty _ un modo strampalato per ringraziare Fusterya di aver creato la splendida Resilience_
***
Più di qualcuno si diede di gomito per la sfacciataggine di quel maschio Alpha così dannatamente virile. A nessuno era permesso prendere l’iniziativa con Moriarty. Sarebbe riuscito a uscire dritto sulle sue gambe dal bar?
Il nuovo arrivato sedette a gambe leggermente divaricate di fronte a Moriarty, sollevò il bicchiere, bevve, sorrise e poi sussurrò _ Un Omega che non emette feromoni. Interessante. –
Jim sollevò il sopracciglio sinistro. I suoi occhi nero ardente, caramello liquido, si posarono in quelli incuriositi dell’altro.
_ Inizi sempre così le conversazioni? –
_ Sono stato nell’esercito. Corpi speciali. Ho imparato diverse cosette utili. Una di queste era preparare un cocktail di farmaci per i miei uomini che non volevano accoppiarsi e continuare a combattere. Non era legale, ma che importanza ha quando sei in guerra? –
-

Una detonazione esplose nell’aria ferma e per una frazione di secondo le orecchie di Sebastian fischiarono.
Il proiettile gli era passato a mezzo centimetro dall’orecchio destro e si era conficcato nella parete di fronte.
Espirò e sorrise Sebastian. Niente male per uno come Jim che detestava fare le cose da solo quando poteva avere qualcuno che le faceva per lui.
(...)
_ Ti farò male, Jim. Nessuno te ne farà più come me. – dichiarò, senza staccare gli occhi da quelli del compagno.
Sorrise appena Jim Moriarty. Era tutto quello che voleva essere sbranato dalla sua tigre.
(...)
Sebastian lo baciò ancora e Jim sorrise sulle sue labbra.
Per la prima volta si rese conto che il mondo era un bel posto perché tutto il suo mondo poteva essere racchiuso tra le braccia di Sebastian Moran.
_
James Moriarty ritrova Sebastian Moran dopo Reichenbach, dopo tre lunghi anni, ma Sebastian non vuole più saperne di lui.
Riuscirà Jim a far capire a Sebastian quanto gli sia mancato? Quanto abbia sopportato solo per tornare da lui?