"Era notte fonda quando il suo orologio si attivò per la prima volta.
Aveva fatto un po' male e lo aveva svegliato.
Con gli occhi semi chiusi restò a fissarlo. Pian piano si abituò a quella luce verdastra proveniente dai numeri sul suo braccio.
Fino a quel momento gli erano sempre sembrati come un tatuaggio, neri e immobili.
Ora si sarebbe dovuto abituare a vederli illuminati mentre continuavano a scorrere e mutare.
Era davvero strano. Sapeva perfettamente come funzionasse l'orologio, eppure era la prima volta che ne comprendeva a fondo il significato.
Più il tempo scorreva più vedeva i minuti diminuire, come se delle lancette immaginarie stessero tornando indietro mentre il tempo continuava a scorrere in avanti.
Detto a quel modo gli sembrava quasi un paradosso, ma sapeva bene che non lo era. Era un semplice conto alla rovescia.
Il suo conto alla rovescia."
*
AU! In Time
(è ambientato nella realtà e nel mondo del film In Time. Tuttavia le regole fondamentali di quel mondo verranno spiegate nella storia, quindi non è necessario conoscere il film, anche se ovviamente ve lo consiglio di cuore.)
*
[J-Hope x Jimin]

"Il buio gli impediva di vedere qualsiasi cosa, ma il tocco di Hoseok su di sé era più chiaro che mai. Le parti del corpo coperte dalle sue braccia e dalle sue gambe erano bollenti, e Jimin si chiese se fosse possibile andare a fuoco con solo un abbraccio. [...]"

[Il Labirinto/The Maze Runner]
-A proposito- mi dice -Non credo che la mia memoria rimarrà tale per sempre. Ricordo già una cosa.-
Mi volto di scatto piena di stupore, la cosa mi sembra a dir poco strana.
-Che... che cosa ricordi?-
Guarda per un po' a terra e poi alza il viso con uno sguardo penetrante:
-Forse sei tu a farmi questo effetto, è per questo che prima mi sono alzato di scatto, non lo facevo per spaventarti. Ecco, vedi io... ricordo il mio nome- dice -Mi chiamo Newt.-

Sequel di: Un gettone e tredici minuti
Larry-Ziam
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"Quando Harry scese dal treno e respirò per la prima volta in otto mesi l'aria di Doncaster, l'aria di casa, tutto tornò ad essere dolorosamente vero.
Si guardò intorno mentre il secondo binario piano piano si spopolava e il treno alle sue spalle ripartiva. Aveva uno zaino, solo quello. Era così che aveva scelto di tornare a casa, di tornare da Louis. Voleva avere con sé solo il minimo indispensabile, voleva tornare tra le braccia di Louis senza il peso di cose inutili. Si alzò il bavero della giacca per avere meno freddo, mise le mani in tasca e accanto al proprio cellulare spento sentì il bigliettino sul quale Nick aveva appuntato il proprio numero".

One-shot introspettiva su Ian in uno dei suoi episodi maniacali tristi. Episodio ambientato nel periodo in cui è lontano da casa Gallagher.

[Ian/Mickey implicito - Giallo (per il linguaggio volgare) - Introspettivo, Malinconico]
La fanfiction NON tiene conto in alcun modo della quarta stagione.
Ian non c'è più. Lip sente la sua mancanza, ma soprattutto vuole capire dov'è suo fratello. Per questo decide di andare da Mickey.

Dal testo:
Mickey, frustrato, piange.
Piange anche se, quando era piccolo, suo padre lo picchiava e gli ripeteva sempre che piangere è da femminucce e che un vero uomo non piange mai.
Seduto sul letto disfatto, con le mani nei capelli, si guarda intorno, osservando assente quel casino che è la sua camera - che chissà da quanto tempo nessuno le dà una ripulita.
E poi pensa che quella stanza almeno un po' lo rappresenta, perché tutto sommato anche lui è un casino, un fottuto casino, che non riesce ancora ad accettare del tutto la propria omosessualità, che teme da morire il giudizio degli altri se ne venissero a conoscenza, e, soprattutto, che - anche se non vorrebbe mai ammetterlo - forse, anzi ne è certo, è completamente innamorato di Ian Gallagher.
Pairing: Ian x Mickey

Liam e Zayn sono migliori amici, ma di più.
Liam e Zayn sono colore, sono sorrisi, sono parole non dette, sono bocche che si sfiorano, mani che si toccano.
Liam è consapevole di essere innamorato del suo migliore amico e vuole andare avanti, quindi lascia la decisione nelle mani di Zayn.
Fare un passo indietro e rimanere solo amici o fare un passo avanti per diventare di più?
Zayn è confuso, non sa che direzione prendere, soprattutto non capisce com'è essere innamorati finché qualcuno non gli dà una spinta.
______________
Os/Long 27,800 parole.
POV Liam e POV Zayn
Zayn/Liam con alcuni cenni Larry, Zerrie e Sophiam.

"Ah, Kyung! C'è un pacco per te, nella tua stanza."
"Da parte di chi?"
" Mnh... un certo Kim JoonMyun, lo conosci?"

In un camerino.
Contro una porta.
Dentro un armadio.
[EXO-M couples - agitato non mescolato]

Zayn Malik ha diciassette anni e frequenta il liceo. Liam Payne di anni ne ha venticinque ed insegna storia dell'arte nella classe di Zayn.
Raccolta di one-shots:
1- Detenzione;
2- Aula di arte;
3- Biblioteca;
4- Infermeria;
5- Aula di musica.

“No, fermo, non farlo!” disse una voce alle sue spalle. Harry non si voltò a guardarlo, forse sorrise, ma questo nessuno lo poté vedere. Probabilmente mancava proprio quell’elemento nella trama di un maniaco suicida: il passante pronto a correre in aiuto. Sarebbe stato più facile buttarsi, con uno spettatore la morte non sembrava così spaventosa.
“Non mi importa niente! Non riuscirai a convincermi a scendere. Lo voglio davvero fare, voglio buttarmi, voglio porre fine a questa vita.” urlava il riccio, forse più a sé stesso per convincersi che non alla figura dietro di lui.
“Non me ne fotte un cazzo di te, questo è il ponte da dove devo buttarmi io, quindi scendi e fammi morire in santa pace.”
[Harry/Louis][16.1k][Cris]

Magnus scrollò le spalle e si guardò attorno; forse avrebbe potuto infastidire il Presidente Miao, giusto per passare un po’ di tempo, ma sembrava che anche il suo gatto, notando la sua noia, si fosse nascosto. Quel giorno sembrava che tutti congiurassero contro la sua sanità mentale, eppure lo sapevano che, se non aveva nulla da fare, per far passare quei momenti ti tedio e noia, la sua mente escogitava delle grandi idee.
Un’idea! Forse era proprio di quella che aveva bisogno, qualcosa per far passare il tempo, le ore che lo separavano dal suo incontro con Alec. Lo stregone si lasciò cadere sul divano del salotto, quello dove di solito riposava il Presidente. Il mormorio della tv in sottofondo lo distraeva dal suo pensare, dal rimuginare, ma gli bastò uno schiocco di dita affinché questa si spegnesse, per lasciarlo nel silenzio più totale.
Si alzò di scatto dal divano; sicuramente sistemare i suoi vestiti e l’armadio lo avrebbe aiutato a riflettere meglio. Accadeva sempre che, mentre rimestava fra i boa e gli abiti con le paillets, un’idea geniale lo cogliesse; forse era proprio per quello che il suo armadio era sempre una baraonda, troppe idee geniali.

"Ciao" mi saluta con la sua voce calda. Zayn stai rimbambendo o cosa? Le voci non possono salutare e oltretutto non possono essere calde.
"Ciao" rispondo.
"Ehm, Zayn, grazie per poco fa" mi ringrazia e Io quasi svengo. Per caso tuo padre é un terrorista? No, perché ragazzo, sei una bomba. Ma da dove mi escono queste battute squallide? -dalla tua mente cretino!- -chi é? Chi sei? Non voglio il tuo numero- -Sono la tua coscienza babbuino- -figoooo!!! Sono nato con la coscienza incorporata... E no, non sono un babbuino, sono un kebabbaro- -ok, kebabbaro, reagisci- oh si, non ho ancora detto prego. Vedo due dita schioccare davanti i miei occhi.
"Zay, ci sei?" mi chiede. Mi risveglio dal mio stato di trance.
"Ci nove, colpito e affondato" rispondo. Lo vedo affrontare le sopracciglia.
"Colpito e... Affondato?" chiede.
"Non stiamo giocando a battaglia navale?" rispondo con una domanda. -Oh God... Battaglia navale?- -Conscy stai zitto- -Conscy?- -Si, é il tuo nome adesso- -Ok, Zayn, non siamo qui a contare le macchie ai leopardi- -contare le macchie ai leopardi?- -in poche parole a perdere tempo- -ohhhh capisco-.