|| HisoIllu ||
«Come ci riesci?» domandò solo, assumendo una posizione fetale.
«Mh? ♦»
«Come riesci ad eccitarti e a fare tutto questo con naturalezza, senza aver paura che io possa ucciderti da un momento all’altro»
«Oh», il prestigiatore si morse il labbro inferiore, fermandosi un attimo a pensare, come se volesse far credere all’altro di non sapere già la risposta. «A dire il vero, ho capito che non mi ucciderai. Non adesso almeno. Credo dipenda dal fatto che nemmeno io lo farò ♠»
L’assassino allora storse appena il naso. Sembrava una risposta logica, ma nella sua mente risultava ancora tanto incompleta. Come poteva essere certo che ci fosse del vero, in quella frase? Magari era solo una tattica per fargli abbassare la guardia.
«Solo un folle che vuole trovarsi con la gola tagliata si fiderebbe di te, Hisoka»
Ma l’altro ridacchiò ancora, prima di piegarsi appena in avanti e stampare un bacio molto veloce sulle labbra del compagno. Illumi non si mosse, si lasciò toccare persino quando, assieme al secondo bacio, iniziarono ad arrivare le carezze.
«Vedi? Mi lasci fare quello che voglio. Anche tu devi essere un po’ folle, mio caro ♣»

ll COMPLETA ll
Dal testo:
Quanto sarebbe pesato il suo corpo su quello di Eren, quanto avrebbe stretto le corde che lo avrebbero ancorato alla testata del letto? Quanto ci avrebbe messo per renderlo una statua di gelatina fra le sue mani, per farlo pregare di essere preso nella maniera più cruda e rude possibile, fra un gemito rotto e l'altro?
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ATTENZIONE! RAPPORTI BDSM

I contratti 'sporchi' sono quelli in cui un assassino non deve semplicemente uccidere l'obiettivo ma deve farlo in circostanze o con metodi precisamente specificati.
Insidioso.
Per questo motivo i membri della famiglia Zoldyck hanno sempre evitato, quando possibile, di accettare lavori del genere. Purtroppo il moltiplicarsi di proposte decisamente allettanti hanno spinto uno dei figli di Silva a considerare l'idea di occuparsene.
-Ti servirà un addestramento particolare e non saremo noi a provvedere. Cercherai da solo oppure rinuncerai- aveva detto il padre, lapidario ma senza ostacolarlo.
Per prima cosa gli occorreva un telefono, poi qualcuno da contattare.

Il suo viso sembra stanco, smunto. Occhiaie profonde gli cerchiano gli occhi. Il livido sulla guancia è quasi svanito, ma deturpa ancora la sua pelle altrimenti perfetta. I capelli gli sfiorano le spalle, morbidi e lisci. I suoi occhi scivolano in basso, lungo il collo sottile, il petto magro e giù sul ventre piatto. Solleva la maglia lentamente.[...]La sua mano scivola giù, le dita tremano. Esita per un secondo prima di sfiorarsi la pancia. È un tocco delicato, incerto, quasi maldestro. È troppo presto per sentire qualcosa, qualsiasi cosa. Ma lui lo sa. Lo sa che lì c'è una vita, un cuore che pulsa. Gli sembra di essere in un sogno, oppure in un incubo dal quale deve decidere se svegliarsi o continuare a sognare.

«Ti sei svegliato finalmente. Addormentarsi a quel modo... sei proprio uno stupido, jinko».
Atsushi fece rapidamente due più due e si rese conto che non solo il suo acerrimo nemico si era seduto al suo fianco, senza fare nulla per ucciderlo nel sonno, ma che lo aveva addirittura coperto col proprio cappotto. Per lui, la cui abilità era quella di manipolare il tessuto per formare Rashomun, era come privarsi della propria forza. Che diavolo stava succedendo?
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«Ohi-ohi, che mi venga un colpo se non si tratta del membro più stiloso della Port Mafia!».
Chuuya respirò profondamente e si voltò verso l'albero alla sua destra, dal cui ramo più robusto penzolava un Dazai appeso per i piedi. Il suo volto era paonazzo per via del sangue che gli era andato alla testa, eppure vi era stampato il solito, stupido largo sorriso.
[Post capitolo 39 - AtsushiXAkutagawa - ChuuyaXDazai]

Akutagawa gli riservò uno sguardo carico di minaccia mentre ancora cercava di toglierselo di dosso, non trovando però il supporto delle gambe che, vista la posizione in cui stavano, gli erano inservibili allo scopo. In qualche modo però avrebbe ancora potuto ribaltare la situazione, sempre più assurda e complicata, e ritrarsene. Doveva solo sforzarsi un poco di più, nonostante il suo corpo fosse a pezzi dalla stanchezza accumulata in quei due giorni di vuoto e la sua forza fisica fosse per ciò dimezzata, poteva ancora farcela. Vide però la propria volontà a fuggire svanire, palesandosi sul suo viso in un senso di confusione e sgomento, quando trovò sul volto di Dazai un sorriso capace di gelarlo nelle viscere. Non gli aveva mai visto fare una simile espressione prima, non con lui almeno... Pareva si stesse divertendo un mondo.
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Note: Il titolo della fic fa riferimento ad un'altra fanfiction pubblicata su questo fandom (Little Black Rabbit), ma essendo questa una fanfiction PWP non c'è il bisogno di conoscerla per seguire gli "avvenimenti" che vengono qui descritti.

[p0rnfest#10]
Prompt: Dazai chiude a chiave da qualche parte i suoi due allievi per farli socializzare in vista del futuro.
Coppia: Shin Soukoku
Appena il tablet ricevette le immagini di ciò che accadeva all'interno del container, la prima domanda che Dazai si fece fu: "ma perché Atsushi si è levato la camicia?"; e seppur i suoi occhi registrassero gli avvenimenti (l'indumento era caduto in un punto tale da dargli un primo piano inequivocabile della scena), la sua mente si rifiutò di elaborarli per una buona decina di secondi. Ringraziò soltanto che la microspia non fosse provvista di microfono.
Con un sorriso paralizzato sulla faccia Dazai ruppe involontariamente lo schermo del tablet, stringendo troppo la presa a causa dello shock.
- Non credevo mi avrebbero preso così tanto alla lettera quando gli ho detto: voglio che andiate d'AMORE e d'accordo -

[La storia partecipa al contest "Ombre del passato - Quando dimenticare è impossibile]
Un duplice caso di omicidio e un rapimento, la squadra di analisi comportamentale del FBI è di nuovo impegnata sul campo.
Però questo caso toccherà da vicino Spencer Reid.
Dal testo: «Cosa c’è?» chiese il giovane. «Sono preoccupato per te, secondo me dovresti tornare immediatamente a casa, non ti fa bene stare qua» disse Morgan mentre seguiva da dietro il giovane genietto che si stava dirigendo verso la macchinetta del caffè.
«Tu non sai cosa è giusto per me» lo interruppe Spencer voltandosi verso l’amico.
«E invece insisto, penso sia meglio per te se per questa volta lasci perdere il caso. Hotch capirà.» «No» lo interruppe Spencer […]

Amestris, 1066
La contea di Resemb, fiorente zona collinare dell'East Area della nazione, viene scossa da una tempesta che sta stravolgendo la faccia del mondo: la guerra.
Il giovane Edward, unico figlio della casata degli Elric, dopo aver visto cadere il proprio padre per mano degli invasori, dovrà giocare d'astuzia per portare in salvo la propria vita e quella dei suoi sudditi
In un mondo dove il sangue e la violenza sembra aver preso possesso della vita di ogni uomo, un giovane "Angelo" cercherà di sfuggire dagli artigli del temibile "Falco", uomo senz'anima, da tutti reputata persa...
...ma non per un giovane signore che ha perso la sua stessa libertà in una notte.

Dopo la battaglia ad Idris, Clary si risveglia in una cella buia e fredda. Non sa chi l'ha portata lì, né il perché. L'unica cosa che sa è che Jace è morto. Più tardi scoprirà che il suo carceriere è Jonathan, suo fratello. Il ragazzo è deciso a farsi amare da lei a costo di utilizzare trucchi e inganni.

Dopo la guerra, Harry, Ron ed Hermione sono tornati ad Hogwarts per finire il settimo anno. Ma alcune cose sono cambiate nei tre ragazzi, specialmente in Hermione, che è, ormai, una donna. E se il rapporto tra Ron ed Hermione si stesse sgretolando? Se lei provasse qualcosa per qualcun'altro? E che qualcun'altro...Come la prenderà Ron? Ed Harry?
Perchè spesso il vero amore si cela dietro la persona più improbabile, se poi questa persona si veste con eleganti completi neri che gli stanno da favola, se è capace di farle battere il cuore all'impazzata solo guardandola, Hermione si ritroverà in un pasticcio da cui, stavolta, il cervello non potrà tirarla fuori. Perchè il vero amore a volte si cela dietro le sembianze di un angelo dannato...

E se, in una delle notti passate alla Shoreline, alla finestra della camera di Luce non si presentasse Daniel, ma Cam? Come reagirebbe lei? Cosa si direbbero? E, soprattutto, cosa succederebbe?

E' come se la tua intera vita fosse stata basata su delle bugie, un giorno sei una persona normale e l'altro vieni catapultata in un susseguirsi di eventi che ti lasciano senza fiato. Di chi puoi fidarti? Chi sa la verità?
Ma la domanda che continua a porsi Samantha Reyes è solo una: chi è realmente?
Le sue risposte sembra averle tutte una persona: Jonathan Christopher Morgenstern.
« Io non sono cattivo, ho solo il lato oscuro un po' pronunciato, mi sento come l'angelo affascinato dal buio.»
Nel buio ho trovato il mio angelo.
Un angelo pieno di paura e di odio, pieno di rancore e di voglia di vivere.
Nel buio l'ho amato, l'ho cullato, abbiamo cantato e sognato.
Abbiamo riso e ci siamo amati intensamente.
Ma alla luce mi ha annientato.
E se qualcuno insegnasse ad amare ad un angelo oscuro?

Per colpa di un inconveniente nel rituale di Lilith, Jace si trasforma in Jonathan e Jonathan in Jace. A causa dell'ennesimo piano diabolico organizzato da Valentine, Clary intraprende un viaggio alla ricerca di Jace, insieme a Jonathan, mentre i suoi sentimenti diventano sempre più confusi e sbagliati. A New York, Alec, Magnus, Isabelle e Simon cercano di capirci qualcosa, prima di lanciarsi in una missione di salvataggio suicida.