Fable! AU La Bella e la Bestia
1882: Nel tentativo di rintracciare il padre disperso, la giovane Sigyn incappa in una leggenda vecchia di mille anni: una maledizione antica impossibile da spezzare che parla di dèi immortali e di antiche vendette.
“Una vita per una vita,” le ripeté l’ingannatore piegando leggermente il capo di lato. “Non sai a che stai rinunciando. Il tuo sacrificio è inutile, doloroso, francamente stupido,” sentenziò a denti stretti. […] “Io sono il dio del caos e degli inganni. Sono il mostro delle fiabe che vengono raccontate ai bambini, sono la bestia che ha sconvolto Asgard e Midgard e tutti i Nove Regni. Resterò qui fino al Ragnarok.” […] Si riscosse, un lampo divertito gli attraversò lo sguardo. “E sia. Questa è la mia prigione e, d’ora in poi, sarà anche la tua. Accetto lo scambio.”
La storia della Bella e la Bestia come non l’avete mai letta.
[ ♦ Storia Vincitrice del contest Villains against Heroes indetto da missredlights sul forum di EFP, a pari merito, e Vincitrice del Premio "Miglior Hero" ♦ ]

L’Africa, con i suoi spazi immensi e le sue infinite risorse, offre innumerevoli possibilità a coloro che hanno uno spiccato fiuto per gli affari e una certa dose di coraggio. Ma alcuni tesori, più di altri, sono pericolosi anche solo da guardare.
“No, tu non lo sai chi è. Un trafficante, un truffatore, un ladro. Ti sembra che sia un ricco yankee affascinante, un ingegnere pieno di talento? Beh, lascia che te lo dica, non è niente di tutto questo. […] Hai idea del perché si è fatto congedare ed è venuto qui? Per non avere regole. Per non dover vivere sotto Odino. Per non pensare a cos’è o a cosa non è. Per il brivido della caccia, e non intendo quella che farebbe in un safari.”
Immaginate Loki vestito da Indiana Jones. Fatto? Allora pronti, partenza, via!
[Loki/Sigyn] [Alternative Universe]
[ Partecipa alla challenge “Venti storie per un’OTP" indetta da Emanuela.Emy79 sul forum di Efp ] AU Storic!
[ ♦ Storia Vincitrice del contest “Test your might" indetto da _Akimi sul forum di Efp. ]

Helea è una vichinga molto particolare che ha segnato il cuore del giovane Ivar e un altrettanto particolare evento li porterà a litigare. Una canon spezzata ancora prima di essere scritta.
Ispirato a uno spoiler specifico della 5 stagione della serie tv. Si riferisce anche a mie storie ancora non scritte (ma ho in mente le vicende e sono in fase di scrittura), cercando anche di seguire la storia originale della serie.
Per questo l'ho scritta in questo modo, tutto dipende da ciò che accadrà nella 5 stagione e dal suo proseguimento.

“ - Dimmi che è solo me che vuoi. Che è a me che pensi quando è notte e sei nel tuo letto. Che sono le mie braccia che vorresti quando hai freddo e i miei baci quando sei triste. Dimmi che è solo il mio volto che cerchi fra la folla e che sono solo i miei occhi a farti battere il cuore. Dimmi che c’è solo il mio nome inciso nella tua anima e che niente e nessuno può toglierlo da lì. Dimmelo, Hermione! Dimmelo e io troverò la forza di fare quello che sto per fare, perché, anche dopo, io sappia sempre che tu sei stata mia. -
Ma Hermione non riusciva a rispondere. Il suo corpo era scosso dai singulti e il suo volto brillava alla luce della luna come se fosse cosparso da tanti piccoli diamanti.
Con la sua voce flebile riuscì solo a dire tre parole – Ti amo, Draco. –
A lui sembrò bastare, perché chiuse gli occhi e, con infinito dolore, disse la parola che più di ogni altra non voleva far uscire dalle sue labbra.
- Oblivion! –”

«Il punto è che fra noi due non è mai successo niente perché tu non hai mai fatto niente. Non hai mai voluto fare niente, sei sempre rimasto sulle tue. Le persone tendono una mano Daryl ma devi essere tu ad afferrarla, devi fare la tua parte. Niente accade se noi non facciamo nulla per farlo accadere.»
«Ho capito. Ma qui nessuno mi sta tendendo un bel niente», osservò Daryl guardando ancora Corinne, che si era portata in testa al gruppo.
«E allora devi essere tu a farlo. Tendi la mano, e aspetti che qualcuno la afferri.»[...]
Chissà quante mani tese aveva ignorato in vita sua, chissà quante gli erano passate di fianco senza che nemmeno lui se ne accorgesse. Potevano essere due. O duecento. O duemila, duecentomila. Non lo sapeva. Sapeva quante volte aveva teso la mano a qualcuno, per instaurare un rapporto o anche solo per ottenere qualcosa. Zero. Lui non chiedeva agli altri, i fratelli Dixon si arrangiano da soli e non hanno bisogno di altri che di loro stessi. [...]
Ma era ora di tendere una mano, se voleva che venisse stretta.

Sette giorni.
Sette giorni per farla acconsentire.
Sette giorni per farle dire sì.
Sette giorni per sposarla.
Storia attualmente in revisione.

"Pare che io sia destinato a doverti salvare, ancora e ancora e ancora."
Brienne ha trenta giorni per cercare di saldare un debito che rischia di portarle via tutto e zero voglia di chiedere aiuto a Jaime.
Eppure, di punto in bianco, eccolo a Tarth.
[Mini-long | Jaime/Brienne]

NB: 03/04/2018 Ho cominciato a revisionare la storia, anche se per ora non ho postato i capitoli corretti. Prevedo di farlo, una volta terminato. Per cui vi chiedo scusa per eventuali errori e spero che magari la rileggiate una volta revisionata.
*Dramione*
Dal capitolo sei:
«Ti ho lasciata senza parole? Ricordati il nostro patto, Lurida Mezzosangue»
«Se fossi la Preside quanti punti dovrei togliere ai Serpeverde?»
Cambio argomento ma lui mi ignora.
D’un tratto poi, come se fosse dimentico della mia presenza, lo vedo riprendere a sfregare.
«Non se ne andrà, lo sai Mezzosangue? Posso grattare, sfregare, tentare di coprirlo ma rimane sempre qui. A ricordarmi che...»
D’istinto, non so nemmeno perché lo faccia, arrotolo la manica della divisa.
Avvicino la mia cicatrice al suo marchio e sento gli occhi pungere. Lui mi fissa incredulo, probabilmente confuso e, se non fosse che sto parlando di Malfoy, oserei quasi dire dispiaciuto.
«Non sei l’unico a portarne i segni indelebili sulla pelle. E ci sono quelli peggiori, Malfoy, quelli incisi sul cuore.»

Iron Man era morto.
Non la sua parte più debole, immorale e fastidiosa, perché Stark c'era ancora, almeno come involucro fisico del genio dissoluto che aveva monopolizzato la tecnologia degli ultimi decenni; ma l'eroe che aveva protetto le persone, ed era davvero riuscito a convincere se stesso della propria utilità, era caduto, sconfitto dalla sua stessa impotenza.
Non sono stati i suoi compagni a fare irruzione nella cella dov'era prigioniero e gli è bastato un respiro per sapere che non doveva aspettarsi salvezza ma solo un altro tipo di tormenti.
Mentre fissa il ghigno trionfante del più pericoloso nemico degli Avengers, Tony si chiede se la cosa gli importi davvero.

Faceva freddo. Questo fu il suo primo pensiero.
Aprì gli occhi e si rese conto di avere i brividi, ma la finestra era chiusa e le coperte tirate fin sopra le spalle. Sbatté le palpebre un paio di volte e sorrise mestamente: aveva sognato freddo.
Lo stesso sogno che aveva fatto subito dopo quella notte, in cui tutto era finito.
La sua storia, il suo amore, le sue bugie.

Quando Hermione Granger vede Draco Malfoy in difficoltà durante un'uscita a Hogsmeade, proprio non riesce a trattenersi dall'aiutarlo, anche contro il parere dei suoi amici. Ma l'immancabile eroismo della Grifondoro non si sposa bene con il solido orgoglio del Serpeverde e Malfoy non può assolutamente accettare che una Mezzosangue si intrometta in quel modo senza pagarne le conseguenze. E quando una piccola vendetta si ingigantisce fino a far scontrare i due ragazzi, è inevitabile che le conseguenze diventino sorprendenti...

Dal testo: "Il cervello di Draco si spense. La mano lasciò il libro appena conquistato, che cadde a terra, e afferrò prepotentemente un fianco della Granger, attirandola verso di sé e premendola contro il proprio corpo.
Aspettò una frazione di secondo, pregando che lei si opponesse, ma quando non venne respinto seppe che ogni speranza era perduta."
La Biblioteca di Hogwarts è un posto perfetto per studiare. Oppure, per essere sbattute con passione contro uno scaffale.

*Dramione*
Dal testo...
Draco Lucius Malfoy non avrebbe mai scordato il momento in cui aveva posato gli occhi sulla figura fragile e indifesa -o almeno così gli era apparsa- di quella bambina di undici anni.
L’aveva individuata in stazione, l’aveva intravista appena, ma nondimeno il cuore aveva effettuato un tuffo e un vortice colorato si era scatenato nel suo petto, trasformando la grigia esistenza cui era abituato in una confusione di tinte sgargianti.

Non c’è niente di meglio di una storia per ingannare il tempo.
Spike si fa tingere i capelli da Tarantula e per ingannare il tempo le racconta una storia ambientata a Londra nel 1976.