Sasuke ha sempre ritenuto sua figlia la ragazzina più dolce al mondo. Responsabile, intelligente e comprensiva, mai capricciosa, mai sconsiderata o irragionevole. Nonostante la lontananza della madre, è sempre stata una bambina modello, nonché una giovanissima donna davvero gentile.
Già. E' a questo a cui ripensa Sasuke, quando aprendo la porta, trova la sua Sarada intenta a baciare un biondino dall'aria furbetta, un biondino con un padre davvero particolare.
Dal testo:
-Potresti semplicemente avere una relazione stabile.
Naruto infilò le mani in tasca – come se fosse facile con il lavoro che faccio. Prima o poi vengo sempre mollato, e inoltre ho un figlio, non molti uomini vogliono agganciare una relazione con me. Troppe complicazioni. E poi non devo darti nessuna spiegazione – gesticolò indignato – io non ammazzo il tempo come hai detto tu, succede molto raramente. E comunque, se tu non riesci a divertirti, dovresti prendertela solo con te stesso, e smetterla di giudicare gli altri.
Sasuke voltò la testa - tsk, non ho bisogno di quel tipo di divertimento.
Naruto sorrise scaltro – allora vuol dire che nessuno ti ha mai fatto divertire come farei io.
*NaruSasuNaru* e *BoruSara*.

[KakaSaku]
Quando tutto ebbe inizio, il suo cuore batteva, ma lei ancora non lo sapeva.
***
Sakura Haruno è un'universitaria diligente, ma senza peli sulla lingua. Ha diverse ombre alle spalle, non per ultima quella di un tale Uchiha, ma è determinata a guardare avanti.
Della rieducazione della giovane si occuperà Kakashi Hatake, esteta ed artista, nonché suo professore; un genio dell'arte anticonformista come lui non baderà certo a contenersi, pur di riuscire nel proprio intento.
Scopriranno, con il tempo, quanto l'una sia necessaria all'altro, e viceversa... e che Oscar Wilde aveva dannatamente ragione quando diceva che "la Vita imita l'Arte più di quanto l'Arte non imiti la Vita".

Un uomo in fin di vita, una ragazza disperatamente bisognosa di denaro e un contratto.
Cosa desidereste se vi rimanessero solo sei mesi di vita?
Dal testo: " La scoperta di essere malato gravemente e di rischiare di morire aveva però messo Sasuke con la spalle al muro. Aveva paura di morire da solo, senza poter vedere suo fratello un'ultima volta e col passare del tempo un desiderio bruciante si era fatto spazio nel suo cuore."
Spero di avervi incuriositi.
Avvertimento: happy ending. Rating alzato.

Entelechia è il termine utilizzato da Aristotele per definire la perfezione dell'essere in ogni sua forma. Da questo principio nasce questa fan, molto diversa da quelle che ho scritto in precedenza. Non ci saranno momenti comici, nè risate. Verranno affrontati temi importanti e non frivoli e la componente sentimentale sarà struggente. Ci tengo a precisare che è ispirata all'Origami Contest indetto da Aki Sama sul forum di efp.N.B. Le immagini del capitolo 5 sono di Nassel . [itasaku] [sasusaku]

Una Raccolta di drabble/flash, con protagonisti Naruto e Sasuke, per ripercorrere insieme la nascita e gli sviluppi del loro legame. Il tutto, questa volta, visto attraverso gli occhi dell'Uchiha.
***
#1 Sapore di ramen
#2 Per la prima volta
#3 Segreti fastidiosi
#4 Cos'è più importante
#5 È sempre colpa sua!
#6 Presa di coscienza
#7 Nuovi obiettivi
#8 Stai a guardare
#9 Uguali o diversi?
#10 Un errore
#11 Potere
#12 Una fine... un inizio.
[Conclusione prima parte - inizio Shippuden]
# 13 Incubi
# 14 Forza motrice
# 15 Viaggio di sola andata
# 16 Provocazioni
# 17 Celato bisogno
# 18 Specchio
# 19 La dolce culla dell'oblio
# 20 Rabbia cieca
# 21 E tutt'intorno, il nulla.
# 22 Un futuro già scritto
# 23 ?

Due ragazzi provenienti da esperienze di vita diverse ma ugualmente dolorose, due destini che si intrecciano per caso e una sola, umida cella da condividere.
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Dal capitolo 2:
Quando, ancora titubante, torni a guardarlo, ti accorgi che ha sollevato entrambe le palpebre e dall'espressione stranita capisci che sta per dirti qualcosa.
«Tu invece sembri proprio un'idiota».
Alzi un sopracciglio, intenzionato ad approfondire il discorso, ma lui si gira dalla parte opposta dandoti le spalle, come a voler dire che per quel giorno la conversazione sarebbe finita lì.
Sbuffi sonoramente, cercando di resistere all'impulso di tirargli un destro, e ti copri il volto con le mani, sperando che due palmi siano sufficienti per contenere tutto lo sdegno che avresti voluto sfogare.
È appena arrivato e già lo detesti.
[La storia contiene accenni NaruHina]

Yoshino Yukinohana, un brillante procuratore distrettuale della misogina e razzista Tokyo. Shikaku Nara, geniale fisico teorico le cui idee sono inevitabilmente destinate a cambiare il mondo in modo radicale. Shibi Aburame, uno dei migliori avvocati della capitale nipponica, l'anima nera quanto il colore della pelle, o così pare, l'esemplificazione vivente secondo la quale nulla deve per forza rimanere com'è.
Dal capitolo quarto:
“L’avvocato Aburame non è stupido” Yoshino ribatté, cercando di trattenere un ringhio, “di certo non si farebbe infinocchiare in questo modo.”
“Yoshino, io sono un uomo” Tarou si inclinò verso di lei, gli occhi scuri, non particolarmente belli, brillavano, “ed un uomo non guarda così tutte le donne. Una bella donna la si fissa, ci si compiace della sua fisicità, ma lui era… ipnotizzato da te.”
[...]
“Lei vuole che io lo seduca” Yoshino tradusse, un cipiglio da falco inaspriva la dolcezza orientale dei suoi connotati. “Lei vuole che io giochi con lui come il gatto col topo."
[ShikakuXYoshinoXShibi - ispirato a Rinne, Your Other Self di Kiarana]

Un piccolo sguardo attraverso le righe, per dire ciò che non è stato detto.
Un sentimento che attende solo di poter sbocciare.
Un'Uchiha e un Uzumaki, ancora una volta.
Dal testo (cap.4):
«Ho perso» replicò l'altro, come se quella fosse stata l'unica cosa importante dell'incontro. «Con una ragazza» aggiunse poi, scrutandola con la coda dell'occhio e preparandosi mentalmente alla reazione della compagna.
Lei si incupì, aggrottando entrambe le sopracciglia. «Allora è questo il problema» sbottò, alzandosi in piedi. Non credeva che Boruto potesse farne davvero una questione di genere.
Lui scoppiò a ridere, trovando quel comportamento fin troppo prevedibile.
«Dai, stavo scherzando, Katana no Hime. Ma insomma, cerca anche un po' di metterti nei miei panni, no?» e sfoggiò quella solita espressione da cucciolo che Sarada non sapeva mai se ignorare o assecondare.
[Legata ad "An Explosive Combination"] [BoruSara]
[Dedicata a CalcedonioBlu ]
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NB. Questa storia si sviluppa indipendentemente dal Gaiden, perciò i due protagonisti potrebbero risultare leggermente diversi dagli originali.

[...]Non ricordi, esattamente, quando l’interesse per le sedute di studio incominciò lentamente a scemare e quando la sua voce e la sua bocca cessarono di essere solo un’incredibile fonte di sapere, per divenire labbra candide e carnose sulle quali posare soffici baci. Però ricordi l’incredibile senso di pienezza che la sua presenza riusciva a donarti, la redenzione nella quale quegli occhi candidi sembravano avvolgere il tuo animo, cancellando in un attimo tutti i peccati e le sofferenze di un passato ormai lontano. E ricordi l’incredulità dinanzi alla protezione e alla beatitudine che due braccia esili attorno al corpo riuscivano a trasmetterti. Quasi faceva male, dopo così tanti anni passati a cercare te stesso, sapere di averlo trovato in una creatura apparentemente fragile e pura come Hinata. Non riuscisti ad accettarlo subito, fu come una lotta interiore nella quale annullasti una parte di te, per poi farla rinascere sotto nuove spoglie. [...]
***
SasuHina principalmente, con lievi accenni NaruHina.
NaruSasu friendship.

“Come hai fatto?” Sasuke sottintende sempre molto, a volte tutto, ma Sakura ha sviluppato l’innata capacità di comprendere i suoi silenzi e leggere quelle parole mancate e rimaste intrappolate tra le sue labbra sottili e leggermente schiuse, screpolate e provate dalle intemperie dell’inverno appena passato. Come hai fatto a continuare ad amarmi nonostante tutto? Perché mi ami ancora, vero? Sasuke non sarà mai in grado di chiederle una cosa del genere, è contro la sua natura e Sakura non si aspetta di sentirlo parlare, ma quell’inaspettato interessamento basta ad agguantarle il cuore e intrappolarlo per il tempo di due battiti.
“Ti sentivo.”
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“Mizpah, Sarada.” Sussurra, baciandole gli occhi confusi. “Un giorno capirai.”

[...]Un passo verso l’ignoto, sulla strada impervia che conduce allo smarrimento di sé stessi. Una mano candida, dalle dita affusolate, guida la tua senza mai lasciarla, mentre lunghi filamenti d’ebano indicano la giusta direzione da prendere.
Una personalità fragile, un animo forte. Una personalità forte, un animo fragile. Incastri perfetti di un puzzle chiamato Destino.
E poi la beffa: è la coscienza che ride di te. La senti, Sasuke? Sta gridando «Te l’avevo detto» e fa la saccente, finge di averlo sempre saputo.[...]
***
[SasuHina][Nohappyending]