"Ma come succede quasi sempre, quando arriva il momento dell’oratoria, il monologo che ti eri preparata così duramente e da tantissimo tempo.. si cancella come se non fosse mai esistito.
E così accadde anche a me."

Probabilmente ero solo un coglione, ma ero sicuro che la principessina non fosse così docile come tutti credevano. Dietro quegli enormi occhi blu vi era un oceano di tenacia pronto a devastare ogni ostacolo con una sola potente onda, occorreva soltanto muovere le acque e a quanto pareva l’unico a volerlo fare ero io. Perché? Perché forse ero davvero solo un coglione.
Ma la piccola Greene.. era lei ad essere una creatura soprannaturale. Non gli zombie o l’apocalisse o il fottuto virus che aveva portato l’Inferno sulla Terra. Solo lei, la ragazzina dai capelli dorati.
Come definireste la leggerezza di una piuma scalfire la durezza di una pietra? Soprannaturale, per l’appunto.

E se Anastasia avesse conosciuto Christian in quanto sua dipendente e non per una intervista universitaria?
Da qui l'idea di scrivere una storia attinente 'solo' alle caratteristiche della trilogia di cinquanta sfumature; il resto è tutto rinnovato; a partire dall'esasperante sottomissione di Anastasia che nella mia storia è testarda, impulsiva, simpatica e dispettosa. Ha 24 anni e non è una studentessa, bensì la segretaria di Ros, vice del famoso e ricco amministratore delegato, Christian Grey.
Lavora alla Grey Enterprises da ormai cinque mesi, ma non ha mai avuto occasione di incontrate il pezzo grosso.
Quando però il suo capo, Ros, la costringerà a rimanere in ufficio fino a tarda sera, le coincidenze la porteranno diritta dal lunatico, prepotente, freddo e bellissimo amministratore delegato. Lei non lo riconoscerà e, in un momento di crisi isterica, rivelerà allo sconosciuto il suo disprezzo per Mr. Grey.
Ma come reagirà Anastasia quando scoprirà che il suo confidente è proprio Christian Grey?
(Non lasciatevi ingannare dal titolo; non è la solita solfa.)

«Daph?» mormorai, senza muovere un solo muscolo ma non perché non avessi voglia; ero letteralmente inchiodato dal panico. Non incrociò il mio sguardo nemmeno una volta, non voleva che la guardassi in faccia. Tentativi inutili, sapevo che era sul punto di piangere, lo percepivo fin troppo bene. Continuai a rimanere fermo, confuso ed inerme. Non riuscivo nemmeno a metabolizzare cosa stesse succedendo.
«Che stai facendo?» domandai spiazzato.
«Me ne vado».

" «Sì, va bene», stringo la sua mano e lui sorride.
Improvvisamente sembra che tutto sia sparito, sembra che tutto ciò che mi è appena successo sia andato via.
Sto vedendo i colori nei suoi occhi. Non c'è più solo buio nella mia vita, forse c'è anche un po' di luce.
È lui la mia luce? "
Prologo - HOOH

“Ah, se non avessi quattordici anni…”, sussurrò dolcemente sul mio viso.
“Non ne avrò quattordici per sempre, lo sai?”
“Fortunatamente, lo so.” Allungò una mano sul mio volto fino ad arrivare alle mia labbra, per poi accarezzarle con il pollice destro.
“Domani è il tuo ultimo giorno qui.” Sospirai, pensando al domani.

Una gravidanza inaspettata, discorsi volutamente evitati per non soffrire e una paura folle di perdersi.
Edward e Bella sono una giovanissima coppia affiatata, ma come tutte le coppie normali, sono ogni giorno alle prese con le gioie e i problemi delle loro vite.
DAL SESTO CAPITOLO:
Tornai a sdraiarmi stringendo le ginocchia al petto per qualche minuto, fino a quando le braccia di Edward mi avvolsero costringendomi a sedere sulle sue gambe. Cercai di appoggiare la testa sul suo petto ma lui prese il mio viso fra le mani. “Stammi a sentire Bella. Non mi interessa minimamente di quello che penseranno Charlie, mio padre o chiunque altro su questa terra! Perché io ti amo, capito?” Disse serio. Non aspettò una mia risposta e continuò “Non capisco tutta questa paura, non abbiamo quindici anni, siamo adulti e ti avrei sposata comunque incinta o no. ” Sbottò.
Spalancai gli occhi. Avevo forse capito male?

Isabella non sa a cosa andrà incontro,Isabella non sa che il figlio del suo datore di lavoro ha dei problemi.
Isabella non sa minimamente cosa gli riserva il futuro.
Isabella non sa ch Edward Cullen....è schizofrenico.
Isabella non sa quanto la mente di un uomo,possa essere "anormale".

Questa one-shot si è classificata seconda al contest "Luci di Natale"
Bella, sola.
Bella, aggrappata ad una staccionata di una pista di pattinaggio per non farsi travolgere dai ricordi. Che fanno male, ma sono una tentazione irresistibile.
Bella, i cui piedi non seguono la testa ma il cuore, costringendola a ricordare le sue pene.
Ma in fondo si sa, la magia del Natale può miracoli...
Ecco a voi le mie "Pene d'amor perdute".
"Non volevo venire qui, non di proposito almeno. Sono solo uscita per fare due passi nel primo pomeriggio, e i miei piedi mi hanno portata inconsapevolmente qui, come alla ricerca di una sorta di catarsi. Tornare in luoghi come questo, ma stavolta da sola, forse mi aiuterà ad andare avanti."

Tranquilli è a LIETO FINE!
«Perché… anche la pioggia, sai» singhiozzai «anche la pioggia tocca il mio corpo,
e scivola via, non lascia traccia… non… non lascia nessuna traccia. L’unico a lasciare una traccia sei stato tu Edward…
sono tua, sono solo tua e lo sono sempre stata…».
Fan fiction ANTI-JACOB!
E se Jacob, ricevuto l’invito di nozze non avesse avuto la stessa reazione? Se non fosse fuggito? Come si sarebbe comportato poi Edward?
Storia ambientata dopo Eclipse. Lupacchiotte, siete state avvisate, non uccidetemi poi…

Raccolta su Jared e Kim, la mia coppia preferita nella saga di Twilight. Nono capitolo: Il sentimento che ci univa era già oltre a tutti i problemi adolescenziali. Era uno scalino superiore, un tale livello di coinvolgimento e adorazione che nemmeno la morte avrebbe potuto spezzare. Ora sapevo che saremmo potuti stare lontani anche anni: il nostro amore eravamo noi stessi. Perderlo avrebbe voluto dire perdere la nostra identità.