[Post Time-Skip]
diventò abitudine di Atsumu canzonarlo benevolmente, mentre spiegava con fervore alla mamma che Osamu voleva entrare nelle grazie di una specifica Kitsune bianca, e per quello gli offriva giornalmente del cibo.

Non si meravigliò nel trovare Levi nella mensa riservata agli ufficiali, non davvero. 
Quando era stato informato del furto di tre dispositivi di manovra, la bocca di Nile si era piegata in una smorfia irridente: “Cosa spera di farsene del movimento tridimensionale una feccia del genere” aveva sputato, “Parola mia che nel Sottosuolo s’imbatteranno in poltiglia di ratto spiaccicata su qualche muro entro la prossima settimana” era stata la sua sentenza, ed Erwin gli aveva anche creduto, per un po’.
Ma non aveva mai conosciuto qualcuno come Levi. 
In realtà, non aveva mai neppure pensato potesse esistere — sopra o sotto terra, in qualsivoglia anfratto o crepa o ripiegatura del mondo noto — qualcuno come Levi.
«Buongiorno»

“Non mi prendere in giro, le conosco le tue facce incazzate, quella che hai ultimamente non è la solita. Non è né quella ‘abbiamo perso la partita’, né quella ‘ho preso un brutto voto in inglese’, neanche quella ‘è finito lo yogurt nel distributore’ e neppure ‘Tsukishima mi prende in giro ma non so cosa rispondere’!”

[Bokuroo]
"Sono un’immagine fatta di chiari e scuri, di tendini tesi e muscoli tonici, hanno bocche rosse, occhi talmente diversi tra loro da non sembrare neanche della stessa razza. Sono massa e sudore, sono nascosti in una piega della notte, sono l’uno nelle mani dell’altro."
"Bokuto, qualsiasi razza di bestia sia, è maschio."