[Non so come siate capiti su questo profilo, ma sappiate che è definitivamente abbandonato. Anche se tornassi a scrivere, non lo farei qui su efp. Non cancello le storie solo per la fatica e la passione che ci misi al tempo per scriverle, ma è come se lo avessi fatto. Grazie se avete mai letto e apprezzato.]

La donna dal broncio genetico, la shipper pigra, la margheritina disagiata e l'allevatrice di mietitrebbie. Tende a non fare mai niente e stancarsi comunque, a scrivere a getti e non esserne mai contenta, tende a pensare troppo e a perdersi in dettagli, tende a scoprire le cose quando sono ormai passate, tende a shippare sempre quelle coppie che non considera mai nessuno. Le piacciono le cose arzigogolate, ponderate, lunghe e contorte. Finisce sempre per incastrarsi nei dettagli e dover tessere una nuova storia ad ogni riga. È irrimediabilmente lenta, irrimediabilmente statica e rannicchiata sempre all'ombra degli stessi problemi. Ha un amore viscerale per i personaggi strani, un po' bistrattati, quelli da sventrare sulla scrivania per scoprire quello che hanno dentro. La maggior parte delle volte è roba scura, appiccicosa e maleodorante.


Le cose che io possiedo sono una vita, uno spirito, la cosa che racchiude lo spirito. L'Entry plug, ovvero il trono dell'anima. Chi è questa? Questa sono io. Chi sono io? Cosa sono io? Cosa sono io? Cosa sono io? Cosa sono io? Io sono me stessa. Questo corpo costituisce il mio essere, la forma che definisce il mio essere. Il mio io visibile, che però non percepisco come il mio io. Strana impressione. Sento come il mio corpo disciogliersi. Non riesco a distinguere me stessa. La mia forma va dissolvendosi. Avverto presenze esterne al mio io. C'è qualcuno là fuori, al di là della soglia?