[bakudeku | 4000 parole | pro-heroes]
Katsuki piega i panni di Izuku e si domanda se possa sostituire la spazzatura che ha dentro con l’amore. Si domanda se le sue ossa affilate e arrugginite possano accogliere qualcosa di soffice come le carezze. Si domanda se qualcuno - qualcuno come Izuku - voglia essere accarezzato da qualcuno come lui.
No, si risponde. No.

"«Per me?» chiese candidamente. La domanda era venuta fuori in tono un po' sorpreso, ma la verità era che non c'era proprio alcun motivo per cui Izuku dovesse esserlo. Kacchan era bravo a prendersi cura degli altri, lo aveva sempre sospettato, ma vivere con lui aveva dato alla questione tutta un’altra luce. Era premuroso e operativo, attento ai suoi bisogni anche quando Izuku stesso non riusciva a capire quali fossero, notava ogni minimo cambiamento nel suo viso, ogni segno di stanchezza nei suoi occhi, ogni sorriso triste. Notava anche le cose belle ovviamente, ma quelle Izuku non cercava di nasconderle, anzi non riusciva a trattenersi dal condividerle con lui. Spesso, quasi sempre, Kacchan era parte di quelle cose belle."

Dal testo:
Atsumu vorrebbe dormire.
Gli succede ogni volta che non riesce più a bilanciare la sua sicurezza da va-sempre-tutto-a-meraviglia e quell’insicurezza cronica che non viene mai via. È un gioco di equilibri, sono tutte dosi. Atsumu è un chimico, un farmacista di bugie. Ogni volta che sbaglia vorrebbe dormire, per non avere nulla da nascondere, per non dover prendere misure. Perché quando dorme può essere antipatico, scansafatiche, sfrontato quanto vuole, ma può anche non esserlo.
Atsumu è su una delle spiagge più belle del mondo, ma vorrebbe dormire.

Fakedate!AU | Divergenza canonica |
MaiTake | ToraFuyu | DoraEma
«Calmati, è solo una festa di compleanno» disse con una scrollata di spalle.
Forse era impallidito talmente tanto da suscitare persino la pietà di Baji.
«Chi è il festeggiato?».
«Pahchin, il tizio corpulento là in fondo» lo indicò mentre continuava a spingerlo ad avanzare e si lasciava sfuggire qualche spiegazione in più, «La sorella minore di Manjirou, Emma, ha organizzato la festa e minacciato il capo di combinargli lei un appuntamento se, ancora una volta, si fosse presentato da solo. Così Haruchiyo gli ha suggerito di... beh, affittare un ragazzo».
«E perché proprio io?».

[AtsuHina | 2.4k | MSBY4 era]
Shouyou crede che l'amore sia una grande, grandissima cosa.

[Boten!arc; Mikey/Takemichi]
Il lampione sopra di lui squarciò il buio dei suoi occhi con un giallo intenso, lo stesso da sempre associato ai capelli mal decolorati di un giovane Takemitchy. Lo fece sorridere il pensiero che tutto nella vita del Mikey adolescente era stato luminoso e giallo; a quel tempo dove c'era Kenchin a portarlo sulla schiena, Mitsuya a consigliarlo, e Baji a riporre speranze e desideri dentro un vecchio amuleto, che Manjirou ancora teneva posato sul cuore.
Gli era mancato quel colore di cui s'era così profondamente innamorato.

[AtsuHina | post-apocalypse!AU]
''Noi una scelta non l'abbiamo mai avuta. C'è sempre la morte, alla fine della strada.''
(Di vuoti che custodiscono parole taciute, di mani che non si lasciano andare.)

[KageHina]
Tentativo (non riuscito) di poesia, ispirata a Kageyama e Hinata. Il titolo è tratto da 'Due sorelle di Persefone' di Sylvia Plath.
Dal testo:
Non amalgamati, ma coesistenti
in un mondo che
riflette i colori.
Un caleidoscopio attraverso cui
vedete un cielo livido, poi limpido
cumulonembi e raggi.
Spettro sfaccettato dell'anima
incomprensibile agli occhi di chiunque.
(Tranne ai vostri)

EndHawks
Enji non può fare a meno di chiedersi come reagirebbe Hawks se venisse a conoscenza del suo passato da padre deplorevole. Sarebbe un vero peccato distruggere l’immagine idealizzata che l’eroe numero due ha di lui fin da quando era un bambino.
Ogni volta che ci pensa il cuore salta un battito.

[AtsuHina | Coffee shop!AU]
Atsumu, nell'amore a prima vista, non ci ha mai creduto. Quando però entra in un bar senza nome per ripararsi dalla pioggia, è costretto ad ammettere di essersi sempre sbagliato.
(Oppure, Atsumu beve decisamente troppo caffè e tenta di sedurre Shouyou con delle freddure agghiaccianti.)
II classificata al contest ''Let's cliché'', indetto da _Vintage_/Ever_after sul forum di EFP.

GioMis || FugoNara || BruTrish || JotaKak
«Cercavo l'appartamento del signor Guido Mista».
L'accento gli era nuovo, non fastidioso né troppo marcato. Parlava lentamente, lieve, pareva il cinguettio di un uccellino.
Mista si ritrovò a sorridergli senza neppure volerlo.
«È questo».
L'espressione dell'altro mutò, a stento trattenne lo stupore. «Il signor Mista è in casa? Sono qui per il colloquio come babysitter».
«Ce l'hai davanti» rispose divertito.
Le sopracciglia bionde si aggrottarono, un lampo di delusione gli attraversò il viso. «Sei giovane...».
«E tu sei un uomo invece di una bella donna, siamo pari» disse sagace, peccato il suo interlocutore s’incupì, come se quella frase lo avesse offeso e fatto infuriare.
«Muda! Aveva ragione Abbacchio. L'annuncio era falso, volevi solo attirare qualche ragazzina indifesa».

{ BokuAka | Superhero!AU (circa) | Comico }
Questa fanfiction partecipa alla challenge "I want to break freegg" indetta dal gruppo Naruto Fanfiction Italia.
Prompt: "avevo detto spettacolare, non tentacolare!"
Dal testo:
«È arrivato il grande Kraken, criminali! Non avete più scampo!» urlò tronfio.
Fortunatamente nessuno conosceva la loro vera identità, altrimenti Akaashi sarebbe morto di imbarazzo. Bokuto, d'altro canto, aveva un'aria da spaccone sul volto e teneva in braccio la persona che aveva salvato.

Un ragazzo più o meno della sua età sedeva con le lunghe gambe distese contro i pensili, come se avesse tentato di forzare la lunga linea allampanata del suo corpo in uno spazio troppo ristretto, il volto e i corti capelli castani coperti da una leggera patina di sudore. Aveva entrambi i lobi forati, una felpa della locale squadra di basket e un sorriso strafottente ad illuminargli il volto, come se lo stesse sfidando ad allontanarsi da lui, o a non farlo, non lo avrebbe saputo dire con certezza.
Puntò due spiazzanti iridi blu nelle sue, intensificando lo sguardo e chinandosi in avanti, sempre più vicino, tanto che il suo profumo gli solleticò le narici.
Un tremore scosse il corpo di Keith quando percepì il suo fiato caldo direttamente nell'orecchio, pietrificato dall'incredulità dinanzi alla palese invasione del suo spazio personale.
“Giochiamo?”
Si portò nuovamente di fronte a lui, non abbandonando la presa sul suo braccio ma addolcendo il sorriso, improvvisamente timido, come se temesse un rifiuto.
Un picco di competitività gli scaldò lo stomaco, mischiato a qualcosa di più indefinito e sottile: attrazione.
*
[College!AU] [Klance][Frat Boy Lance]

«Wakatoshi-kun, piano.» lo rimproverò, mentre alle sue spalle il proprio compagno di squadra – e di letto – si dava da fare ad abbassargli i pantaloni e l'intimo, con quella tipica frenesia data dalla giovane età e dagli ormoni di cui molte persone dubitavano Ushijima fosse vittima. Meglio per lui, decisamente.
[Ushijima/Tendou]

{ JosuYasu | Romantico }
A lui bastava una vita semplice, con pochi ma fondamentali punti fermi: il carattere risoluto di sua madre, Koichi che si lamentava della leggera ossessione per lui che colpiva la sua ragazza Yukako ed Okuyasu, con il suo essere semplicemente Okuyasu.