Lungo la rotta per Laugh Tale la Sunny finisce vittima di un fenomeno atmosferico catastrofico che la costringe a un’imprevista deviazione su un’altra isola, un luogo apparentemente dimenticato dal resto del mondo. A Drakul Mihawk, messosi sulle tracce di Zoro per un motivo preciso che non intende rivelare, tocca la stessa sorte.
Nami è l’unica che può riportare tutti indietro, e la consapevolezza di avere più vite e sogni nelle sue mani ne mette a dura prova il raziocinio.
No spoiler: eventuali fatti e avvenimenti riferiti a un arco temporale successivo a Wano, così come luoghi e oggetti, sono tutti inventati da me. Citazione interna modificata il 21/11/23 per inizio nuovo arco narrativo:
"Spesso" Nami deglutisce, ha la gola arrochita, "mi chiedo quale sia il mio posto nel mondo, se ne ho davvero uno, o se sono soltanto..."
(uno sbaglio.)
C'è sempre un senso di liberazione dietro l'ammissione della paura. E di sollievo. Ma quando si tratta di se stessa lei e il coraggio viaggiano spesso su rette parallele.
Zoro non le chiede spiegazioni, si fa bastare quella confessione a metà. "Qualunque cosa ti stia capitando, resti sempre Nami."

la mia prima Jonsa con tutto il cuore...
-------------------------------------------------
[dal testo] scese da cavallo continuando a cercare tra la piccola folla che si stava radunando attorno a loro…
ancora niente…ma dove poteva essere, a chi poteva chiedere…
cautamente, senza smettere di studiare ogni singola persona, si girò ancora una volta, 
e li, sul parapetto che si stagliava di fronte a lei, infine lo vide!
[...]erano loro due, il centro del mondo erano loro due,
ad ogni passo Jon realizzava davvero chi aveva di fronte,
---------------------
riparto dalla 6x4 per ricostruire il loro percorso insieme, interpretando il non detto che traspare incontrollabile dall'alchimia del loro rapporto.
primissima fanfic, spero piaccia!
La ff si conclude con Winds of Winter, seguiranno altre 2 ff che andranno a percorrere gli eventi della settima e dell'ottava stagione.

La prima cosa che pensò, quando lo vide, fu che la notte doveva essersi originata dalle sue iridi, più cupe e intense di qualunque altro nero avesse mai ritrovato in natura. La seconda che l’espressione severa e implacabile del suo volto, tipica di chi è abituato al comando, sopperiva alla scarsa imponenza di un guerriero alto forse un paio di centimetri più di lei. La terza, tanto nitida e improvvisa da sopraffare per un istante il terrore da cui era avvolta, fu che il saiyan che aveva di fronte era incredibilmente bello.
“Complimenti, Bulma.” si disse ironicamente “Invece di fuggire a gambe levate, o almeno provarci, resta a fare apprezzamenti sul tuo futuro assassino.”
Ha avuto un attimo per decidere: un battito di ciglia per comportarsi come l’eroina della situazione o ritirarsi in seconda linea, limitandosi ad assistere impotente alla lotta. Per una volta ha scelto la prima opzione, e forse quell’atto di eroismo sarà la sua condanna.

Hermione Jane Granger si trova in cella, imprigionata nella sua stessa scuola e costretta ai lavori forzati ed a giornalieri interrogatori e torture. Ma dove è finito Draco Malfoy? il ragazzo di cui si è innamorata e che gli aveva promesso di salvarla?
Dal I capitolo:
Sapevo cosa aspettarmi, ogni volta era più o meno simile alla precedente: domande su domande che mi venivano poste dalla voce stridula della “Signora”, che altro non era che Bellatrix Lestrange, il mio mutismo che la faceva andare su tutte le furie, minacce di morte, torture, dolore... tanto dolore, ma poi finiva e io mi ritrovavo scaraventata nella mia cella a leccarmi le ferite come un animale.
Sì, all’incirca era sempre la stessa storia.
Era come andare dal dentista, ed io lo sapevo bene dato che entrambi i miei genitori lo erano: ti sedevi sul lettino, soffrivi un po’ nel momento del controllo o dell’impianto dell’apparecchio o di qualsiasi altra “diavoleria babbana” per avere una dentatura perfetta, ma poi finiva e tu sapevi che non sarebbe durato molto il dolore, che presto sarebbe passato...
Attenzione: Questo è il sequel di un'altra storia: "Mai Scommettere col Nemico"

«Non ho scelto di diventare Re. Non ho scelto di proteggere la mia gente dal più grande esercito che sia mai esistito, fatto di uomini che non si possono uccidere perché sono già morti. Lo devo fare e basta. Però ho scelto te. Tu sei la mia scelta. Ho scelto di combattere perché tu potessi tornare a casa, ho giurato di tenerti lontana dall’oscurità il più a lungo possibile, ma a volte lo rendi dannatamente difficile».
Sei il motivo per cui vivo, combatto e respiro. Sei tutto quello che ho.
Per sempre.
Non le aveva mai parlato così. Mai con quella intensità. Sansa lo sapeva, lo percepiva ma fino allora era rimasto taciuto sotto la superficie sottile della loro nuova vita condivisa.
Come poteva dirgli che per lei era lo stesso? Che lui l’aveva strappata da un diverso tipo di oscurità? Che aveva ricominciato a ricostruire se stessa partendo da lui? Una casa, una vita, un futuro. Sansa voleva vivere di nuovo e voleva farlo con Jon.
Con Jon e nessun altro che Jon.

“ - Dimmi che è solo me che vuoi. Che è a me che pensi quando è notte e sei nel tuo letto. Che sono le mie braccia che vorresti quando hai freddo e i miei baci quando sei triste. Dimmi che è solo il mio volto che cerchi fra la folla e che sono solo i miei occhi a farti battere il cuore. Dimmi che c’è solo il mio nome inciso nella tua anima e che niente e nessuno può toglierlo da lì. Dimmelo, Hermione! Dimmelo e io troverò la forza di fare quello che sto per fare, perché, anche dopo, io sappia sempre che tu sei stata mia. -
Ma Hermione non riusciva a rispondere. Il suo corpo era scosso dai singulti e il suo volto brillava alla luce della luna come se fosse cosparso da tanti piccoli diamanti.
Con la sua voce flebile riuscì solo a dire tre parole – Ti amo, Draco. –
A lui sembrò bastare, perché chiuse gli occhi e, con infinito dolore, disse la parola che più di ogni altra non voleva far uscire dalle sue labbra.
- Oblivion! –”

Richiamando il famoso verso che Petrarca dedicò a Laura (l'aura?), sul ritmo della ballata di Guillaume de Machaut e sul filo dell'Amor Cortese, Sansa Stark e Jon Snow si muovono su di un territorio pericoloso e conturbante che coinvolge i loro sentimenti più profondi.
"[...] in un impeto ferino, spinse Sansa contro il pavimento, spargendo attorno a lei i suoi capelli di fiamma; la sovrastò come l'ombra della luna copre il fulgore del sole durante le eclissi.[...]"

Questa Jon/Sansa comincerà da dov'eravamo rimasti. Non sono solita partire a razzo, quindi il loro rapporto crescerà poco alla volta, così da non risultare frettoloso e forzato.
Accennerò anche a cosa stia succedendo negli altri regni, tenendo come base il Nord.
+
Strizzò gli occhi, avvicinandosi all’ampio camino guizzante di fiamme vivide, per nulla sorpreso di trovare lei.
«Jon» lo chiamò Sansa, voltandosi a guardarlo.
«Non riesci a dormire?» La voce arrivò alle orecchie della giovane quasi come un sussurro, il tono né alto né basso, modulato nel cuore come se all'improvviso i canali di un ascolto interiore fossero stati sintonizzati sul filo di corde finissime e vibranti.
Lei lo osservò stando in silenzio per alcuni secondi.
«E tu?»
Prese posto su una sedia e increspò appena le labbra in un debole sorriso Jon.
Lei ogni volta girava la frittata con la sua arguzia.
La scoprì a stringere le mani sul mantello che aveva posato sulle spalle.
«Se hai freddo, perché non ti avvicini di più al fuoco?»
«Non è un freddo che si può scaldare con il fuoco quello che sento.»

La notte della caduta di Slade, Oliver le aveva detto di amarla. Per lei fu un colpo basso scoprire che le stava mentendo. Le stava solo consegnando la soluzione al problema. Ma non era proprio così, Oliver la amava davvero. Solo che allo stesso tempo per paura di metterla in pericolo la allontanava sempre di più. Creando così sofferenza ad entrambe. Ben presto però, qualcosa di grande sarebbe successo e questo li avrebbe portati a vedere le cose in modo diverso. Felicity potrebbe non dover più essere protetta, insinuando così  in Oliver il dubbio che sotto ci sia qualcosa. L'informatica con cui si troverà a discutere non poche volte, nasconde un segreto ben più grande del suo. La mia storia si colloca subito dopo la fine della seconda stagione, prenderà qualcosa dalla terza stagione e in più inserirò qualcuno che sarà presente anche nella quarta. Spero vi risulti interessante e scorrevole. Buona lettura.

Felicity e Oliver commettono un errore. Questo errore, però, ha avuto una conseguenza, e lei decide di abbandonare sia il team Arrow che il suo lavoro come assistente esecutiva per poter cominciare a svolgere un nuovo lavoro, molto più importante, quello di madre del piccolo Connor, il figlio che Oliver non sa di avere. Dopo qualche anno, però, una minaccia che Oliver conosce molto bene mette in pericolo la vita del piccolo, e lei torna da Oliver per dirgli la verità su quel figlio che non ha mai saputo di avere e per chiedergli aiuto per salvarlo insieme. Traduzione.

Oliver ha perso molto: famiglia, società, casa. Gli rimangono pochi punti fermi, tra cui le sue convinzioni e i suoi amici. Lì stanno tutti i suoi affetti ora. Il viaggio in se stesso compiuto durante la battaglia contro Slade e il suo esercito gli aveva fatto capire la natura e la portata dei suoi sentimenti verso di lei, la sua luce, Felicity. Tuttavia, l'inganno messo in atto per catturare l'assassino di sua madre aveva minato le fondamenta del suo rapporto con lei. Oliver non è più sicuro di nulla, mentre un nuovo ostacolo già si profila all'orizzonte.

Ginny lasciò cadere il discorso, perdendosi ancora alla vista dei capelli di Hermione. Quest’ultima, che aveva all’inizio minimizzato il tutto con uno sbuffo scocciato, si sentì preda di quelle parole prima ancora che il suo cervello avesse realizzato l’enormità di quanto gli era appena stato detto.
Colore?
Le mani di Hermione scattarono sui propri capelli. Una ciocca blu elettrico penzolò di fronte alla sua vista orripilata; in pochi istanti fu in grado di collegare tutto quanto.
Malfoy.
Il ricatto.
Le lettere di Viktor.
Finta fidanzata.
Sentendosi mancare, Hermione si lasciò ricadere con un tonfo sul cuscino.
Non era stato un incubo. Era tutto vero.
Così maledettamente vero.
« E’ finita. » Mormorò tragicamente al soffitto. « La mia vita è finita ».

[Prequel de Insanity, mi piacerebbe che voi la leggeste ^^] Hermione sente nel profondo del suo cuore che quel quarto anno sarà diverso e non solo per il Torneo Tremaghi e le delegazione di Durmstrang e Beauxbatons ad Hogwarts, ma soprattutto perchè quel Serpeverde, meglio conosciuto come Draco Malfoy, metterà in dubbio tutto quello in cui crede, rivoluzionando il suo mondo e creando delle basi solide per un futuro incerto. (cit Barbarak).
C1: Non mi ha insultata...
C3: Draco Malfoy la stava guardando, ancora.
-Cos’è successo… Hermione?-
C5: -Insegnami a camminare nel tuo mondo.-

In realtà non le serviva nessun favore.
Era andata lì semplicemente per un impulso incontrollabile.
E anche perché in lavanderia le era venuta un’idea.
Zoro non chiedeva mai nulla, spesso si isolava, e non si concedeva mai nessuno svago.
Così aveva pensato di chiedergli di accompagnarla a fare compere il giorno seguente, per farlo uscire dalla sua routine quotidiana.
Se lo meritava in fondo.
Ma non poteva certo dirgli la verità, o avrebbe capito che provava interesse nei suoi confronti.
Come minimo sarebbe scoppiato a riderle in faccia!
Doveva inventarsi una scusa.

Lucius Malfoy è stato vittima di una maledizione e si sta indebolendo giorno dopo giorno. Per lui non c'è cura che I Custodi delle Chiavi, ordine fondato da suo figlio Draco, abbiano trovato. C'è solo una speranza per lui, e quella speranza si chiama Hermione Granger, che,dopo essersi rifiutata di aiutare un ex Mangiamorte, verrà trascinata nelle segrete del Malfoy Manor. Il suo orgoglio Grifondoro la spingerà ad affrontare qualsiasi cosa... quasi.