Annie Cresta è una ragazza del Distretto 4, lo stesso dal quale proviene il bel Finnick Odair, il giovane affascinante mentore che, nei 65esimi Hunger Games, vinse all'età di 14 anni.
Lei lo ritiene un ragazzo superficiale, attaccato più alla fama e alla sua bellezza che alla vita, eppure quella è l'unica facciata che Odair lascia trasparire.
Capitol City non è un luogo che realmente assicura un totale cambio di vita ai vincitori; gli abitanti dei Distretti rimarranno sempre tali e la Capitale non mancherà mai di ricordarlo.
"Prima le signore.. Annie Cresta"
Il mondo si fermò per la ragazza. Sentiva il suo nome rimbombare nelle sue orecchie e nella bocca di tutti. Si voltò, incrociando lo guardo terrorizzato di sua sorella.
Non poteva scoppiare a piangere, non davanti a lei.
Quante possibilità aveva di vincere contro altre ventitré persone, molte delle quali letteralmente superiori a lei?
Zero.
Chi avrebbe potuto aiutarla?
Solo un nome.
Finnick Odair.

"..Mi sembrò giusto. Decisi di presentarmi. ‘Sono Babù, piacere!’ dopo avergli passato l’ormai stropicciato foglietto aspettai la fatidica domanda, ma ciò che ritornò indietro fu questo ‘Sono Alex, il piacere è tutto mio!’ con uno smile vicino. Quando alzai la testa con la faccia un po’ da rimbambita lo trovai a fissarmi e non appena incrociò i miei occhi sorrise. Che sorriso stupendo, il suo.."
Pronti per degli Arctic Monkeys adolescenti?

Qualche sera dopo, Alex rimase in spiaggia più a lungo del solito: spirava una brezza leggera e si prospettava un tramonto rosso sangue che lo faceva sentire ispirato. Aveva da poco scoperto, infatti, il piacere della scrittura, che coltivava segretamente e senza un reale scopo.Tirò fuori il bloc-notes, e, picchiettandosi il labbro inferiore con la matita, si mise a vagare con lo sguardo, in cerca di qualcosa di cui scrivere. Quasi senza pensarci, si girò verso il punto della spiaggia dove lei si metteva di solito e la vide, stesa su un fianco, che leggeva un libro. Aveva addosso il solito costume e una maglietta, che i capelli ancora bagnati sparsi sulla schiena macchiavano di scuro. Non seppe quanto rimase a guardarla mentre voltava delicatamente le pagine di quel libro, ma il sole calò del tutto e non una stella si azzardò ad accendersi nel celeste terso del cielo. Alex si stropicciò gli occhi e provò a comporre una frase nel buio crescente: “I looked up into the dark half of the blue, and the stars weren't there.”
La cancellò in preda al nervosismo. “Non ha alcun senso” disse ad alta voce.

Scorrendo lo scaffale, picchiettandosi un indice contro il mento, scorse la copertina di un vinile: un guanto di pelle nera posato su un fondoschiena bianco, si ricordò di averlo anche in formato cd. Afferrò la sua copia di Is This It degli Strokes e uscì ad aspettare Matt. Camminò avanti e indietro per un po’, poi decise di trarre un minimo beneficio da quel sole che stranamente gli stava piacendo più del dovuto. Si accese un’altra sigaretta e si rilassò sui gradini del patio di casa sua stendendosi con la schiena sul legno, le gambe alzate con i piedi a poggiare sul corrimano della piccola scalinata e occhi chiusi schermati dai suoi soliti Ray-Ban preferiti; le caramelle e il cd poggiati sulla pancia fin troppo piatta.

Tutto inizia a Sheffield nel lontano 2003, ma alcuni rapporti sono destinati a durare per molto tempo.

Michael Jackson è sempre stato un idolo per me; la sua morte mi ha distrutta, ma adesso ho imparato ad andare avanti.
A me piace ricordarlo così, come un padre dolce e premuroso.

Salve a tutti. Sono Lisa e un giorno mi è venuta voglia di scrivere a proposito di un rapporto che ha eccitato un po' tutti, si sa. La storia si sofferma su più personaggi, ma i principali sono due: un'alunna dell' Hills Road Sixth Form School, Alex, e il docente di Psicologia, Mr. Tompson.
Questo non vuol dire che sarà la solita solfa, assolutamente.
Dal settimo capitolo:
Il tipo dell'esteta è per Kierkegaard il seduttore, rappresentato dal personaggio di Don Giovanni, il leggendario cavaliere spagnolo prototipo del libertino. Don Giovanni non si lega a nessuna donna particolare perché vuole poter non scegliere: il seduttore è sciolto da ogni impegno o legame e vive nell'attimo, cercando unicamente la novità del piacere. Egli seduce migliaia di donne senza riuscire ad amarne davvero nemmeno una. E' la figura che incarna la sensualità, l’erotico.- Tutti quei termini, quegli aggettivi, non facevano altro che ricordarmi quanto fossi stata stupida, ingenua e irrazionale.
Il mio Don Giovanni era Mr. Tompson. Non l'avevo mai visto sotto quel punto di vista e ancora continuavo a farlo. Il problema sorgeva ogni volta che chiudevo gli occhi e sentivo il suo odore pervadermi. Miseriaccia!

«Ok… sì, d’accordo, River, sì, però… River. River. River!»
Le notti, certo. Il Dottore aveva promesso a River che si sarebbe occupato delle sue notti, ma non aveva specificato come e, se anche avesse avuto in mente un certo tipo di attività, beh lei non avrebbe dovuto andare al sodo così in fretta.