Dopo la tragedia che ha sconvolto completamente la sua vita, Diletta Monteri è costretta a trasferirsi dalla sua bella e soleggiata Sicilia alla cupa e nebbiosa Milano per andare a vivere con le uniche parenti che ancora le rimangono: tre zie zitelle e svitate, direttrici di un convitto universitario del tutto fuori dal comune. La povera Diletta si ritroverà catapultata improvvisamente in questa stravagante ed disparata famiglia allargata, composta da una compagna di stanza “un po’ gay e un po’ no”, un aspirante calciatore dalle false speranze, una studentessa modello di medicina senza vita sociale, un arrogante playboy dalla faccia d’angelo e dal tormentato e misterioso “ragazzo con la tuta” della stanza 106. Riuscirà Diletta a ritagliarsi un posto in questo strambo mondo e a cancellare i fantasmi del passato che le impediscono di sorridere e tornare ad essere felice?

Siamo quasi alla fine di Marzo e la primavera è alle porte.
Naruto è ad un passo dall’esame di ammissione alla Jonin Gakuen; Sasuke ha praticamente deciso che non vuole sostenere la prova per entrare in quel prestigioso istituto.
Un evento fortuito - almeno in apparenza - porterà i due a ritrovarsi (o meglio, a scontrarsi), ponendoli ancora una volta l’uno sulla strada dell’altro.
-------Dal capitolo 5 - Act. 04-------
[...]
“Perché?”
Una domanda, un suono che si libra leggero nell’aria, una nota - ancora - di desiderio.
“Perché mi andava”
Una risposta, secca, precisa, senza altra argomentazione, la voce profonda, il respiro ancor lievemente accelerato.
Sasuke si tira su, restando per una manciata di istanti a guardare il biondo, dall’alto.
“E poi... nessuno ti ha mai baciato in questo modo, no? Bene, ringraziami. Ti ho appena regalato un’esperienza irripetibile”
Naruto, a quelle parole, sussulta.
E lo ammette, almeno con se stesso: si è sentito, per un attimo, ferito.
[...]
{Fanfiction (liberamente) ispirata ad un j-drama molto toccante}

Questi racconti nascono principalmente da molto tempo libero, uniti ad una notevole capacità di elaborare idiozie e trascriverle su carta. Non mi andava di dover scrivere sempre le stesse cose, quindi non c'è un vero e proprio tema che accomuna queste storie. Solo, appunto, tanto tempo libero e la stessa penna.

E se EFP fosse un piccolo mondo, come sarebbe la vita all'interno di esso? Che introduzione noiosa.

Sbuffò, scrollando la manica della giacca senso-permeabile costellata di gocce e si chinò verso il pannello di riconoscimento "Iori Rosley" pronunciò, scandendo bene sia il nome che il cognome, mentre lo scan della retina, unito a quello delle impronte digitali e del timbro vocale, permettevano al sistema centrale della casa di riconoscerlo.
La porta si aprì subito con uno scatto metallico quasi impercettibile mentre la pioggia aumentava d'intensità e Iori sgattaiolò dentro in fretta e furia per evitare di bagnarsi ulteriormente.

Mello divenne ancora più agghiacciante: chiunque lo avesse visto in quel momento sarebbe fuggito a gambe levate a chilometri di distanza. Ma non Matt: lui lo fronteggiava a testa alta pronto a spaccargli la faccia se solo si fosse azzardato ad avvicinarsi.
Due mondi che si incontrano/scontrano, una grande amicizia che nasce e cresce in un modo particolare, Matt e Mello che scoprono chi sono per sè stessi e per l'altro.
Avvertenze: Linguaggio estremamente volgare MelloXMatt