"Luaks, sei sveglio?"
Nessuna risposta.
"Lukas, rispondi alla mamma, sei sveglio?" Pausa.
"No."
"Posso comunque cantarti la canzoncina?"
"Non devi cantarmi nessuna canzoncina, oggi non è il mio compleanno."
"Lo so tesoro, ma vorrei cantartela lo stesso...Tanti auguri a te, tanti auguri a te, hai sedici anni e un giorno, tanti auguri a te."
"Lasciami in pace."
Laura si sentiva morire dentro...che razza di madre snaturata si sarebbe dimenticata il compleanno del figlio? E soprattutto, che razza di madre snaturata avrebbe negato al figlio l'amore della sua vita? Ma Laura lo faceva perchè lo amava, e doveva salvarlo dalla sua voglia di distruggersi, dentro e fuori. Doveva salvare il suo bambino che si torturava anima e corpo da troppo tempo, ma quello non era il modo giusto.

Tre Point Of View…
Tre personaggi…
Tre…
Il numero perfetto.
O forse no?

La guerra è finita.Non c'è più nulla per cui combattere,la tua fazione ha vinto.Li avete schiacciati tutti,ed hai anche ottenuto il tuo premio:il cucciolo Auditore.

Dieci one shot ispirate alle parole della canzone “Go straight to number one” dei Touch & Go.
Ten: Se c’era una cosa che Hakkai amava era l’uso che Gojyo faceva delle sue labbra.
Nine: Sovrastato dal corpo di Gojyo il ragazzo appoggiò le mani sulla sua schiena, accarezzando ancora i capelli in una lenta carezza.
Eight: Per i due il tempo si era fermato, persi nel piacere di dare e ricevere, di quelle carezze sensuale, del tocco lento delle dita sulla pelle.
Seven: Si stavano amando lì, in quel luogo religioso sconsacrato dalla Natura. Come lui ora, monaco di più alto rango, stava violando il figlio stesso della Terra.
Six: Stava sognando o il monaco si stava mordendo il labbro inferiore mentre lasciava scorrere l’acqua sulla schiena?
Five: “Solo un piccolo tocco, niente di più”, sussurrò Gojyo vicino al suo orecchio, facendolo rabbrividire.
Four: “Ho sete.” Ecco che cominciava il gioco.
Three: “Immaginavo che ci saremmo trovati tutti in un letto, un giorno o l’altro.”
Two: Goku alzò un sopracciglio; aveva notato spesso quello sguardo negli occhi dell’amico era puro divertimento, un sadico, oscuro, insano piacere.
One: Sanzo restò per un momento incantato da quel sorriso, da quegli occhi socchiusi.

Genjo Sanzo, Sha Gojyo e Cho Hakkai. Tre nomi, un solo brivido. Biondo e letale, Sanzo è il boss. La criminalità si inchina ai suoi piedi, spaventata e sottomessa. E una sera... arriva Goku. Ennesimo ragazzo obbligato a sottomettersi, amante costretto per il piacere di una notte. Ma se, a sconvolgere il tutto giunge l'amore... le cose si complicano e crollano le certezze. In un mondo dove l'illegalità regna indisturbata c'è chi tenta di sopravvivere.
C'è chi... tenta di vivere.

Jien, in quel sogno, non era arrivato. La madre, con un sorriso di trionfo, si erse su quello che doveva essere il cadavere di suo figlio e lo spinse via, con una delle sue belle gambe. [Sweet Dreams, Atto I]
Kanan era lì, come l'aveva lasciata. Il suo corpo non era in condizioni migliori dei cadaveri dei demoni che aveva ammazzato, ma c’era, maledizione, c’era. Un sorriso amaro gli piegò le labbra: almeno, adesso... "Adesso potrai seppellirla". [...]alle sue spalle c'era Gojyo, con una chiave in una mano, e una pala nell'altra. Teneva la sigaretta tra le labbra contratte, squadrandolo con uno sguardo penetrante. [Sweet Dreams, Atto II]
[...]una parte irrazionale di lui gli dice che quello non può essere un sogno, che non esistono sogni così vividi, che se fosse un sogno riuscirebbe ad abbattere quelle sbarre, a superare quel kekkai, che questa volta è successo davvero: si è finalmente risvegliato. [Sweet Dreams, Atto III]
La chiamata si fece sentire più acutamente; […] Nel momento in cui le sue mani ne abbrancarono altre due, accanto al suo riflesso disturbato dall’acqua in tumulto, a Sanzo parve di distinguere la figura di Komyo Sanzo. Si voltò, rischiando quasi di lasciare andare quelle mani, ma non lo vide al suo fianco. In quel momento, sollevandosi in piedi, Goku emerse dalle acque, etereo, senza età[...]. [Sweet Dreams, Atto IV]
Mi sono incatenata alla vita io stessa.
Adesso, che qualcuno mi dia la morte.
Goodnight.
Dovresti sapere che non tutto è sotto il dominio degli occhi.

Ci sono corde. Ci sono un sottomesso e un padrone. C'è parecchio sporco. C'è molta malinconia. Ci sono Gojyo e Sanzo. C'è qualcosa di molto più grande sotto quello che sembra solo voglia di soffrire e di far soffrire. A Sakura87 per il suo compleanno!

La storia di un'amicizia inaudita e maledetta tra un gangster italoamericano e un poliziotto sullo sfondo della New York del proibizionismo. Due nemici mortali - le due facce della stessa medaglia.
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"Ci sono cose che non hanno un perché, si fa ciò che si deve fare. Ed è tutto."
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Questo racconto è stato scritto a quattro mani assieme a Hyoga.

Sanzo, Gojyo e ... qualche problema di incomunicabilità

Addirittura due pretendenti del bel biondino all'interno del gruppo di Sanzo, decidi tu chi verrà ricambiato dal bonzo e poi consola lo scaricato! (yaoi e etero)

Menfi, Egitto. Alessandro scopre qualcosa su Efestione. Ma certe verità è meglio rimangano inespresse.
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Si sedette al suo fianco e inclinò il volto per osservarlo, improvvisamente turbato da questo suo segreto momento di vulnerabilità. Fu come vederlo per la prima volta, nonostante lo conoscesse da una vita intera. Si sentiva colpevole, un intruso all’interno di un santuario consacrato, eppure incapace di staccare lo sguardo da quella pelle che gli era familiare tanto quanto la sua e che adesso gli appariva ignota e inestimabile – forse perché strappata in segreto allo scorrere del tempo.
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Questa storia fa parte del mio ciclo di racconti su Alessandro il Grande.

Naoussa, Macedonia. Ricordi, memorie, voci dal passato, e le tracce di un fuoco che brucia troppo alto. I giorni possono essere infiniti a Mieza per Alessandro ed Efestione.
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“Perché mi permetti di farti questo?”
Alessandro incurvò le labbra in un sorriso sottile. “Perché mi piace vedere questo sguardo nei tuoi occhi. Questo sguardo lo conosco solo io. Non voglio che guardi nessun altro al mondo così. Ti uccido se lo fai. Preferisco saperti morto, che pensare di venire secondo nella tua vita.”
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Questa storia fa parte del mio ciclo di racconti su Alessandro il Grande.