“Lo sai..” disse Niall attirando poi la mia attenzione.
“ Sembra buffo ma spero che tu stia con Zayn piuttosto che con chiunque altro” disse ironicamente.
“Niall ..” dissi io ma m’interruppe. “ No Rebel dico sul serio, lui saprebbe amarti meglio di chiunque altro, lui ti ama, lo vedo come ti guarda e poi non ti ho detto una cosa che avrei dovuto dirti tempo fa.” Disse guardando zayn che anche lui a sua volta ci guardò.
[...]
“ Smettila di morderti il labbro o giuro che ti scopo qui su questo maledetto ascensore e non me ne frega un emerito cazzo se può salire qualcuno e vederci” disse Zayn voltandosi di scatto. Sentii le mie guance avvampare per l’imbarazzo.
[...]
“ Volevo essere io la tua dipendenza” io mi voltai e incontrai i suoi occhi, quelloceano mare che mi erano tanto mancati.
[..]
“ Ti ha baciata?” chiese in un sussurro. Io non gli risposi, abbassai lo sguardo e poi lo rialzai al suo senza rispondere. Lui lo capì.
[...]
“ E per quanto starai via?” chiesi tirando su con il naso.
“ Un anno o forse di più, potrei anche non tornare” mi si strinse lo stomaco.
Continuai a piangere sul braccio di Niall.

5 ragazzi diversi gli uni dagli altri hanno una cosa in comune: pensano di non riuscire più ad innamorarsi.
Ognuno per un motivo differente.
Ma cambieranno presto idea.
Le loro storie si uniranno, formando un tornado di emozioni contrastanti.
Riusciranno finalmente a trovare la pace che meritano, o il passato tornerà a tormentarli?

Happy è una diciassettenne apatica.
Ignora, ormai, tutto quello che gira intorno a lei. Ma, dopo tempo, un paio di occhi color caramello e dei tatuaggi provocheranno nel suo cuore un brivido inaspettato.

"Che fai stasera, piccola?"
"Vai a chiamare piccola una delle tue troiette, Malik"
Chiusi la porta del mio armadietto piuttosto rumorosamente e feci per andarmene, quando lui mi prese un polso e mi tirò a sè facendo combaciare le nostre fronti.
"Ma io non voglio una delle mie troiette. Io voglio te Diana"[...]
Lo spintonai, allontanandolo da me e mi diressi verso la strada per la mensa, lasciandolo con un sorriso sul viso.

Verso l’una avvisai Rob che era pronto il pranzo, pranzammo poi aiutai Karen a sparecchiare e, finito ciò, tornai in camera mia e tirai fuori dal cassetto una foto. Quella foto. L’unica foto che avevo con loro e che avevo di loro.
-
“Mi hai fatto male, però!”
“Così impari”
“Sei violenta!”
“E smettila, femminuccia!”
“Vuoi che ti dimostri che non sono una femminuccia?”, disse sfoderando uno dei suoi soliti sorrisetti maliziosi
“Ehm, facciamo che ti credo?”
“Che c’è Payne, d’un tratto non sembri più così sicura di te stessa”, disse con aria strafottente
-
“Zayn cavolo, svegliati! E’ cotta di te! E lei non ti è indifferente, te l’ho visto il suo ritratto l’altro giorno nel quaderno!”
“Ehi che fai, mi spii? E poi credevo di non interessargli! Ecco... pensavo di non essere il suo tipo! E poi mi maltratta sempre... credevo di esserle antipatico”
-
“Che c’è, ti sei accorta che ti dispiace e ora mi sei venuta a chiedere scusa e chiedere di restare amici? O ti sei magicamente accorta di essere innamorata di me?”

"Chiusi gli occhi e mi diedi un pizzicotto sul braccio, ma mi provocò solo grande dolore perché quando riaprii gli occhi era tutto come avevo lasciato. Lo specchio enorme, il letto matrimoniale e la distesa d’acqua.
Mi guardai allo specchio e mi sorpresi del mio taglio di capelli, del mio corpo esile.
Mi spaventai leggermente."

Decisi di andare a quella festa... L' alcool mi fece rilassare e decisi di andare a ballare. Un ragazzo cercó di portarmi in macchina quando lui mi salvó... Era bellissimo... Non conoscevo niente di lui... Sapevo solo il suo nome: Zayn. Anche il suo nome sembrava degno di un angelo. Parlammo a lungo e poi...

*tratto dal terzo capitolo.*
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«allora, mister non-ho-paura-di-niente, obbligo o verità?»
«obbligo»
«mhh… vedo che ti piace rischiare… non sai di cosa sono capace»
«te l’ho detto, io non ho paura di niente e di nessuno»
«ok, allora devi spogliarti rimanendo solo in boxer e devi ballare la canzone "i’m sexy and i know it"»
«stronza»

Entrai nel grande atrio trascinando la mia valigia, mentre mi guardavo intorno entusiasta.
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“Buongiorno alunne. Io sono la preside Daisy Tomlinson, nonché sorella minore del celebre membro dei One Direction Louis Tomlinson. Oltre a essere la preside sarò la vostra insegnante di musica.”
“Sono arrivati.” la interruppe una voce in sottofondo.
La preside corrugò la fronte e si girò verso la donna in parte a lei.
“Sono già qui, Phoebe?” chiese dimenticandosi di allontanarsi dal microfono.
“Sì, sono appena arrivati!” ripeté lei nervosamente.
“Beh… Allora… Gli orari delle lezioni sono affissi fuori, e potete trovare il numero della vostra camera in segreteria. Buon Inizio Anno! Spero che l’Accademia vi offrirà un’esperienza da non dimenticare.” la preside pronunciò velocemente quelle parole, prima di allontanarsi dalla sala in fretta e furia.
Ed ecco come tutto cominciò.
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N.d.A: questa non è una storia normale, è più una raccolta di OS sulla vita della protagonista all'Accademia. La storia è ambientata nel futuro.

"Come mai risultavi online alle 3 di notte ? "
"Che sei , uno stalker ?! E comunque io di notte non dormo ... Amo il buio e voglio viverlo ! "
" questo spiega le tue occhiaie ! "
Ammiccò , quanto lo odio !
(...)
" NON DEVI INTROMETTERTI , TU NON SEI NESSUNO ! "
" già ... sono solo quel qualcuno che ti ha accolto a braccia aperte quando tuo fratello stava morendo ! "
" non nominarlo ... e tu rimani un nessuno ... non mi hai mai accettata qui dentro ! Hai solo voluto fare una promessa al tuo migliore amico ! "
(...)
" mi manca ... "
"Anche a me , sai ? Quando eravamo in campeggio due anni fa , lui ci buttò giù dal canotto perché voleva più spazio per se "
Mi scappò un sorriso
{...}

ero davvero sicura di perdonare tutte le persone e ciò che mi avevano fatto passare? No,per niente,ma tutti meritano una seconda possibilità.
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"Ti amo" disse lui dopo minuti,secondi,ore. Chi può saperlo? Con lui perdo ogni capacità di pensare.
Disse la cosa giusta. Due semplici parole che nascondono cose inimmaginabili.
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"Non puoi scappare per sempre Harry" dissi.
"Hai ragione,non posso. Eppure non riesco a fermarmi. Tutto questo non fa per me. Io ho un nuovo mondo,una nuova vita. Devi dimenticarti di me,sarai felice"
"Io sarò felice Harry. Ma tua figlia non lo sarà mai."
Alla parola 'figlia' sbiancò.
"Gemma è tua figlia Harry" dissi prima di vederlo girarsi e andare via,ancora una volta, da me,sua figlia e la sua vita. Prima di vederlo allontanarsi,ancora una volta, da se stesso.
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"Di errori ne ho commesi tanti,troppi. Ma sappi che amarti è stata l'unica cosa giusta che io abbia mai fatto.L'unica cosa di cui non mi pentirò mai."
sentii uno sparo. E poi un vuoto improvviso.
Come se mi avessero strappato un pezzo che non sarebbe più tornato. Ed infatti era così,non sarebbe più tornato.

Una ragazza che insieme alla sua migliore amica passa l'estate nella casa di suo fratello insieme ad altri 4 ragazzi, si innamora di uno di essi e nascerà un grande amore.

Dal primo capitolo:
E' una normale domenica mattina, mi sono appena svegliato e accorto che mia moglie non c'è nel letto, scendo sotto e la trovo intenta a preparare il caffè.
"buongiorno" le dico mentre le do dei baci sulla spalla scoperta dai capelli,
"anche a te amore" mi risponde lei sorridendo.
Prendiamo una tazza di caffe ciascuno e andiamo a tavolo a fare la colazione.
"Vai tu a svegliare a svegliare la piccola Cecilia?" domando a Virginia lei sorride,
"Harry non è più piccola" sospira "ha gia 15 anni"
"per me è ancora una bambina" dico mettendo il broncio,
"vai tu a svegliarla" mi dice portando la tazza al lavandino, io annuisco.
Dopo aver finito di fare colazione salgo al piano di sopra.

Solita vita, solite abitudini, ma soprattutto solite vacanze estive. Eh già perchè quella ragazza che si sta guardando allo specchio, corpicino abbastanza pieno, occhi marroni, capelli castano chiaro e che risponde al nome di Adela, trascorre la sua vita come una normale adolescente inglese fino a che non trova qualcosa che riesce a spronarla.. meglio dire qualcuno!

Stavo per svoltare per raggiungere la spiaggia quando mi ritrovai addosso un ragazzo alto moro, con gli occhi color nocciola e l’affanno, all’inizio mi spinse contro il muro, stavo per gridare, ma lui mi mise una mano sulla bocca e con l’altra mi faceva segno di stare zitta.