Mi hai distrutta, completamente, mi ha resa come volevi tu, poi mi hai gettata. E adesso sono qui, chiusa nella mia stanza ad urlare il tuo nome a delle pareti troppo bianche per i miei gusti, su quelle stesse pareti rimbalza il mio odio, il mio rancore, il mio stupido, stupido amore.
Su quelle pareti rimbalzano i nostri baci, le nostre carezze, i tuoi sguardi lascivi, la tua risata roca, i nostri gemiti durante la mia prima volta.

Quando tutto sembra perduto, quando la violenza sembrerà prendere il sopravvento su una giovane ventiduenne, quando le ferite sembreranno non rimarginarsi, loro salveranno se stessi con la forza del loro amore, in un mondo che conosce soltanto cosa è odiare.