Eren continuò a camminare a passo deciso perché la sua meta era delineata: la porta verso la libertà. Sì, voleva dirigersi nel portone che portava alla superficie per poter uscire da quello schifo di posto. Eren disprezzava quegli uomini che si addossavano alle donne come ratti alla ricerca di una tana calda, ma la verità e il giovane lo sapeva bene, era che tutti in quel posto erano roditori incastrati in quel sottosuolo senza alcuna via di scampo.
Eren non si sarebbe rassegnato, se doveva morire in quel buco lo avrebbe fatto come una persona, non come un misero roditore.
(Levix Eren ; Levix Erwin; Mikasax Annie)

Mello odiava Near e avrebbe fatto di tutto per vederlo sottomesso e sofferente, senza pensare a cosa sarebbe successo dopo.
Lui era troppo piccolo per questo si, ma in un certo senso tutto questo non gli dispiaceva affatto.

Dal capitolo 1 :
Matt mi guarda, confuso - Cos'è successo? -
Chiudo gli occhi, poggiando la nuca sulla porta chiusa dietro di me. Inspiro profondamente prima di parlare e dargli la "lieta notizia", un macigno sulla gola - Matt, da oggi in poi avremo un nuovo coinquilino -
Matt posa il suo sguardo sulla coperta azzurra, sul piccolo fagottino umano che ho tra le braccia.
Sospiro - Lidner voleva abbandonarlo - aggiungo, come se potesse servire da spiegazione. In effetti, è la spiegazione di ciò che è successo. E' la spiegazione del perché ho mandato il piano a puttane e ho ceduto.
- Capisco - Matt infila le mani nelle tasche dei jeans scuri e vecchi, sorridendomi comprensivo. Mi chiedo come faccia a sorridere in un momento come questo - Dopotutto, è pur sempre tuo figlio, Mello-.
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E se Mello diventasse padre, a causa di un'errore?