"Si piaceva, si amava? Difficile asserirlo. Si usava. Viaggiava, sicuro che il corpo gli fosse stato regalato per questo e non poneva limiti al suo uso, né se ne vergognava. [...] Copritevi di squame di coccodrillo e divorate, in una notte di luna piena, i nuovi che verranno a cancellare coi loro piedi le nostre orme dimenticate. [...] « Non aver paura, non ti amo, per questo sono qua », la consolò Eugenio, accarezzandole la schiena con una confidenza che un attimo prima non avrebbe sospettato di poter esibire, « potrai continuare ad amarlo, potrai restare fedele al tuo amore. Ti sposo per questa ragione, per aiutarti a essere sempre sua, per impedirti di tradirlo tutta la lunghezza del tempo che il tuo desiderio vorrà... » [...] "Bisogna essere all'altezza del tormento che si attinge." ["La morte della bellezza", Giuseppe Patroni Griffi]