·•◊•·   Bongi   •   25 anni   •   PsicoStud   ·•◊•·

Un giorno potei ammirare una bambina affacciarsi sulla finestra del mondo

ed un padre che la lasciava libera di camminare sulle sue gambe,

conscio della forza che le apparteneva nonostante la sua giovane età.
La lasciò libera perché era quello che era giusto fare,

perché non la poteva trattenere dal percorso che doveva intraprendere.
E lei poté vedere la vita per la prima volta:

la potenza delle onde che si infrangevano contro il terreno sotto i suoi piedi,

il sole che spezzava il cielo costellato di nuvole

e si rifletteva sul mare con una luminosità tale da offuscarle la vista.
Vide la vita per la prima volta e la trovò bella.
Osservò il potenziale che il mondo offriva e decise che niente avrebbe potuto impedirle di perseguire tale bellezza.
 Decise che avrebbe voluto contribuire a mantenerla e diffonderla,

poiché aveva intuito che un bambino se privato della consapevolezza della bellezza del mondo,

avrebbe finito per smettere di percepire il fascino proprio della vita,

non potendo che vivere soltanto una passiva esistenza.
E lei, nel suo piccolo, tutto poteva accettare tranne che questo.
 Un giorno potei ammirare una bambina affacciarsi sulla finestra del mondo

e divenirne la finestra stessa,

ed io decisi che nulla avrei potuto se non lasciarmi prendere per mano e camminare insieme a lei.

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Questo è solo un piccolo assaggio del mio mondo, costellato per lo più da musica - di quella bella, quella ostile, quella che sviscera l’anima, che la distrugge e poi la ricompone -, e parole.

Ed è proprio attraverso il concatenarsi di questi due elementi che ho intenzioni di lasciarvi addentrare direttamente in luoghi di me che mai ho mostrato in contesti diversi dalle mie storie. 

Nella vita, infatti, non riesco a non raccontarmi come la persona fredda, distaccata e razionale che sento di essere, ma qui non sono altro che una sognatrice.

Bazzico qua da tanto, tanto, tantissimo. C’è stato un periodo in cui ho scritto e letto davvero molto, poi è arrivato l’esame di maturità ed un’altra infinita serie d’esami ed ho perso non solo il mio vecchio account, ma anche il tempo. 

L’università, in fondo, mi dato così tanto, mi ha stravolto e rivoluzionato l’esistenza, dato delle opportunità performative che non credo avrei potuto conoscere altrimenti, ma non lascia molto spazio ad altro – non che sia poco, comunque.

Però, ecco… che strana cosa, eh? Il tempo… Come può una persona che vuole anche solo tentare di scrivere nella vita, farlo se non è dotata di tempo? 

Ebbene, ho deciso che tra un capitolo della tesi e l’altro, avrei dovuto ritagliarmelo, quindi son tornata qui e mi era mancato così tanto…!

Spero vogliate accompagnarmi lungo questo percorso di riscoperta e di amore verso il mondo, la vita e le persone e non mi resta, dunque, che darvi il mio più sincero e caldo benvenuto.