Due mondi differenti, uniti solo dalla conturbante, rabbiosa e corrosiva attrazione fisica che provano l'una verso l'altro. Entrambi decisi a non lasciare spazio all'amore, ma ad incastonarlo in un angolo di loro stessi oscuro e irraggiungibile, lasciano invece spazio alla passione più sfinente e logorante che mai avrebbero pensato di poter provare, imponendosi di non cedere al mostro più spaventoso che ci sia, quello che li rende vulnerabili, fragili, esposti ad una possibile sofferenza che non vogliono più essere costretti a provare.
Estratto dal primo capitolo:
«Mi fai impazzire...»
«Ti assicuro che questo non è niente in relazione a quello che ti aspetta, bambolina.»
«Sarà solo per questa volta.»
«Non sarà solo per questa volta, Kristen. Non raccontarti cazzate alle quali neanche tu credi. Mi vuoi tanto quanto ti voglio io. Voglio che tu sia mia.»
«Non succederà.»
«Credi? Allora diciamo che potresti essere mia. Se scoprirai di volerlo. E lo farai.»
«Potrei essere tua. Ma è proprio per questo che sarà solo questa volta.»

«No, hai ragione.» Fa una pausa in un cui aspira un lungo tiro di sigaretta. So che sta per dirmi qualcosa. Ricordo ogni suo modo di fare. «Voglio vederti. Uno di questi giorni. Voglio vederti.»
«No. Siamo sposati.»
«Ti prego, Kris.»
[...]
Robert afferra la mia mano nello stesso istante in cui io faccio la stessa cosa con la sua. Le mie dita, incastrate alle sue.
In un attimo, siamo di nuovo noi.
In un attimo, siamo di nuovo quelli che si perdonano.
In un attimo, questa diventa nuovamente quella storia che non racconti, quella che hai cercato di dimenticare, di seppellire, di lasciarti alle spalle.
In un attimo, questa diventa nuovamente l'altra storia di noi.

Poteva fare qualsiasi cosa, avevo scollegato il cervello qualche ora fà, e poi le sue mani fredde sulla mia schiena bollente non erano certo d'aiuto.
Dischiudo le labbra e mi avvicino ancora un pò a lui, la sua lingua cerca la mia ed in un movimento solo la trova ed io le lascio aggrovigliare, rincorrersi e stringersi senza sosta, gli poso una mano sul petto e cerco di alzarmi sulle punte per rendere la cosa più, più piena.

"Perchè lo hai fatto?" gli chiesi fissando quel segno indelebile.
"Credevo di averti persa, che non saresti più stata mia. Volevo comunque averti per sempre con me."
Era davvero arrivato il momento di far unire questi due destini. Ormai non avevo più dubbi.