«E poi ti faccio una pompa»
Rido un po’ nervosamente. Lei non sembra molto turbata, quasi parlasse del tempo.
«Un sogno strano», commento.
«Già», aggiunge lei.
«Magari succederà»
Grace mi guarda fisso negl’occhi. Sembra mi stia scrutando l’anima. «Mi stai chiedendo di farti una pompa?»
Sudo freddo. Come si risponde a domande del genere? Perché non penso mai prima di aprire bocca?
«No. Cioè, non lo so. Vuoi farmi una pompa?»
Ci sono storie che conosce solo la notte, e questa è una di quelle. Nello scrosciare dell'acqua contro gli scogli, nel placido brillare della luna piena. Nell'amore e nell'odio che lega due fratelli indissolubilmente, col sangue. Per sempre.
Nato come un libro, Il Ragazzo con i Guanti di Schiuma è il progetto più elaborato che io sia mai riuscita a produrre. C'è la mia passione e l'amore per la scrittura, e spero che a te, te che hai letto fino qui e stai per avventurarti in questo delirio, arrivi tutto. Dunque buona lettura. E grazie.

Come può una bambina di soli dodici anni racchiudere il male in se stessa (?)

Una ragazza ricca e colta che smette di vivere per soddisfare le grandi aspettative dei suoi genitori per riuscire a realizzare se stessa. La storia è un viaggio tra l'ultimo anno di liceo classico e fine settimana devastanti tra amicizie vecchie e nuove, ragazzi sconosciuti compagni di una notte e lui, quello che le farà capire che abbandonarsi ai sentimenti, per una volta nella vita, può far male, ma può anche portare all'emozione più bella e devastante di tutte: l'amore. lui orgoglioso e con dei grandi valori, lei viziata e abituata ad ottenere tutto ciò che vuole. Riusciranno i due a crescere insieme e ad aprirsi l'uno con l'altra senza farsi male?
Questa storia è la mia storia, è autobiografica e romanzata nelle descrizioni ma non negli eventi. Leggete e cercate di capire, giudicate la storia ma non l'autrice. [sì, i difetti di Ludovica sono i miei difetti, brutta storia, eh? ;) ]
Spero che sia perlomeno interessante e di vostro gusto.
Buona lettura, e grazie in anticipo per la pazienza: in tutta umiltà confesso che è la mia prima storia, e chiunque abbia consigli o critiche da suggerire è pregato di farlo!
Clarissa.

Non viste e dimenticate, agli angoli delle strade, ci sono sono storie che aspettano di essere raccontate. Storie di come si possa perdere chi è un padre, per poi capire come si possa trovare una ragione per andare avanti.

Il giovane aveva capito; l’espressione serena celava mille cose: comprensione, tenerezza, piacere nel condividere pensieri. Fece scorrere il dito sulla pila contenente camicie dai colori freddi, mentre parlava quietamente:
‹‹Ogni persona cerca qualcosa che le stia a pennello, qualcosa che possa completarla. Siamo fatti così, noi. Non ci accontentiamo di qualcosa che sia bello esteriormente; cerchiamo qualcosa che si adatti a noi e qualcosa che possa farci adattare.››
Kurtofsky | Big Damn Table: 014. Verde | AU | Fluff, Sentimentale, Introspettivo

Ho trovato questa lettera stamattina, sul comodino, al mio risveglio. La leggo: è mia madre, che mi ha voluto raccontare la sua storia, la sua infanzia...e tra quelle righe, la visione della Vita per me è cambiata...

La mattina dopo una sbronza è il momento perfetto per creare: non sei ancora del tutto in te e il mondo appare irreale. Le mie canzoni migliori le ho scritte così.
-Da Rolling Stone, gennaio 2012

Dedicata a mio cugino, a un brutto periodo che ha passato...
Il protagonista è lui.
" Sono il solito sfigato di merda.
Hai presente, no?
Quello che si isola dal gruppo.
Mica è colpa mia, è che di quello che dicono gli altri non me fotte un cazzo."

Sono in blocco dello "scrittore" ma volevo partecipare comunque alla Kurtofsky Week con qualcosa... quindi mi sono inventata delle drabbles di solo dialogo stupidissime. Abbiate pietà, prima o poi riuscirò a produrre qualcosa di sensato. xD

L’intera folla di persone si zittì, mentre Kurt si voltava indietro, tutto un fremito. Il cuore aveva iniziato a tamburellargli nel petto e, quando vide l’autore di quella voce farsi spazio tra la gente, si sentì mancare il respiro.
Kurtofsky | One-Shot

Blaine ha dodici anni quando vede uno Sidhe per la prima volta.
Ha la pelle pallida e luminosa e le orecchie a punta, ed è la cosa più bella che lui abbia mai visto.
Blaine scoprirà di essere uno dei pochi esseri umani a Villalu a pensarla così.
Scoprirà che il mondo può essere ingiusto, sbagliato, crudele, e che le persone possono esserlo anche di più.
Scoprirà cosa significhi perdere tutto, poi lottare, vincere, perdere, respirare soltanto per un'altra persona.
Scoprirà cosa significhi amare, amare davvero, dentro due occhi blu profondi come l'oceano.
[Klaine Fantasy: Human!Blaine/Elf!Kurt]
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"In quel momento erano lì, e Kurt era felice.
In quel momento nessuno stava cercando di far loro del male e nessuno stava cercando di portargli via Blaine.
In quel momento Blaine lo stava guardando come se fosse l’essere più perfetto di tutto il creato.
In quel momento si appartenevano."
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"L'amore può renderti distratto.
Può prendersi una parte troppo grande della tua attenzione e sopraffare le tue percezioni.
Può farti sentire indistruttibile.
L'amore può essere molto, molto pericoloso."

Florence, seduta su un prato fiorito, fissa la corrente pigra del piccolo corso d'acqua poco distante senza realmente vederla.
Molti pensieri le girano per la testa: desidera un gatto nero con la punta delle zampine bianca e gli occhi color ambra tutto per sé, essere una strega ed avere i capelli rossi.
{Florence + the Machine}

Ogni giorno diventa sempre più difficile: entrare in classe, sedermi accanto a lei, sopportare che non mi degni di uno sguardo. Sono uno stupido. Uno stupido ciccione con i capelli rossi.