Halloween, la notte degli spiriti. Qual è il modo migliore per festeggiarlo, oltre al classico porta a porta “Dolcetto e Scherzetto”? Un rituale per bambini che, di certo, ai nostri ormai “grandi” Ash, Paul, Drew, Gary e Barry non si adatterebbe per nulla. Dunque cosa c’è di meglio che una prova di coraggio al cimitero di Lavandonia, per festeggiare la notte dedicata alla paura? Tra spaventi, terrori, lapidi, ombre notturne e un pizzico di comicità riusciranno i nostri protagonisti a superare indenni la notte di Halloween più spaventosa che mai?
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[Dal 6° Capitolo]
"I ragazzi si voltarono verso colui che aveva parlato: un uomo sulla sessantina con un bastone e un paio di occhiali era dietro di loro, e li osservava con sguardo severo.
“Oddio, ci hanno beccati!” esclamò Barry, facendosi prendere dal panico. “Presto, correte! Fingetevi morti!”"
[...]
"“D’accordo. Ma solo perché sei il nipote di Samuel Oak.”
“Che raccomandato…” commentò Ash con un sorrisetto meschino.
“Zitto, cretino!” esclamò Gary con le guance arrossate."
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{Avvertenze: per "un pizzico di comicità" non intendevo davvero "un pizzico". Sarà una cosa molto... altamente demenziale.}

Raccolta di drabble che vede protagonista - direttamente o indirettamente - il Sommo Stregone di Brooklyn.
Ovviamente non può mancare Alec, così come non può mancare l'allegra combriccola di Shadowhunters al seguito.
*Raccolta conclusa. Grazie di cuore a tutti ♥*

Si erano seduti da nemmeno venti minuti, e Yuri aveva già fatto in tempo a bruciarsi la lingua, rovesciare lo zucchero sul tavolo, postare su instagram una foto dell’allegro centrotavola a tema natalizio e biascicare un seistatobravoieri, tra una chiacchiera e l’altra.
«Come?» aveva chiesto Otabek, come se fino a quel momento fosse caduto in una sorta di torpore contemplativo.
«Ho detto. Sei stato bravo. Ieri».

Victor è pesante sul suo petto, occhi chiusi e labbra appena aperte.

Questa è una brevissima introspezione di Yuri Katsuki, sulla sua inesperienza in campo sentimentale. Un susseguirsi di emozioni e sensazioni che il protagonista proverà a cogliere in sé stesso.

Viktor e Yuuri si rilassano alle terme, e tra una cosa e l'altra Yuuri inizia a rendersi conto di certi sentimenti...

{Raccolta di storie scritte per l'event “12 Days of Christmas” sul gruppo facebook "We are out for prompt"}
1. "Le parole di Yuuri assordano Viktor peggio di qualsiasi urla; resta in silenzio, immobile, come una statua di ghiaccio. Forse si è sbagliato. Forse ha solo frainteso. Sì, dev’essere così. "
2. "In effetti, non ci sono molte persone così folli da farsi un bagno all’aperto mentre nevica. Ma Viktor è Viktor ed è un vero russo."
3."Tutto ciò che rientrava nel campo visivo di Yuuri, in quel momento, era l’azzurro ghiacciato degli occhi di Viktor. "

Yuri non sa com’è quando dorme. O, meglio, sa abbastanza da preoccuparsi e vergognarsi. [...] Yuri ha paura di mostrare quel lato più incontrollato e inelegante, quello che si agita per un incubo o sbava a bocca aperta sul cuscino. Più di tutto è perfettamente consapevole degli effetti che la vicinanza di Victor hanno sul suo corpo.
Yuri si vergogna a dormire nello stesso letto con Victor. Tuttavia la ragione è lungi dall'essere un problema.
[Post-canon]

[VikYuuri | Happy birthday in ritardissimo, Vitya][977 parole][Fluff, Introspettivo, kinda Malinconico | Come sempre, OOC per paranoie della Maki]
Non ha mai considerato il Venticinque Dicembre un giorno diverso dagli altri.
[...]
C’è qualcosa di diverso, quella mattina. Viktor se ne rende conto appena sveglio.
Perché a buttarlo giù dal letto non è stata la sveglia impostata sul cellulare – o una delle solite filippiche incazzate di Yakov sul suo ritardo o sull’essere un lavativo scansafatiche – e nemmeno Makkachin che gli si
acciambella sulla schiena con sommo disappunto dei suoi grandorsali.

"...Il medico aveva detto che non era nulla di grave. Un colpo di freddo, per un fisico che non era abituato all'inverno russo, sommato ad una buona dose di stanchezza. In effetti, nell'ultimo periodo, Yuri ci aveva dato sotto con gli allenamenti, forzando un po' troppo. Victor si rimproverò di non averlo fermato in tempo. Come suo coach, non doveva permettergli di strafare..."

[ Victuuri | 225 parole | Victor!Centric ]
Victor deposita ancora un bacio umido sulla gola esposta di Yuuri. Lo stringe forte fra le braccia nude e poi unisce con dedizione le loro labbra in un ennesimo bacio languido, perché non ne avrà mai abbastanza.

Non gli era mai importato molto del suo compleanno. E nemmeno del Natale. In Russia non si fanno grandi festeggiamenti. E poi non era nella sua indole. Eppure, stavolta, era diverso...

L'altro si avvicina di poco. «Voglio ballare con te» dice, in un sussurro.
«Cosa?»
«Voglio ballare con te.» Ripete a voce più alta. «Ma vorrei che stavolta non te ne dimenticassi» le sue parole sono flebili, dispersive. Mi arrivano appena.
Lo guardo e ancora una volta mi ritrovo incapace di replicare. [...]

«Camminare? Oh, certo che camminerà. Cinque o sei mesi di riabilitazione e lo vedrete correre in giro sano come un pesce. Sicuro, anche il pattinaggio va bene. Non ci sarà nessun problema, posso assicurarvelo. Ah, a livello agonistico, dite? Beh, no, quella è un’altra storia. Detto francamente, ragazzo, puoi scordartelo. Nossignore, niente salti con quel ginocchio. Però puoi farti qualche giro di pista, se prometti di tenere i piedi ben saldi a terra.»
[Victor x Yuuri]

Ci sono 1000 modi per morire, Yuri è paranoico di natura, queste cose le sa bene.
Potrebbe recidersi un'arteria con la lama del suo pattino mentre cade a terra a causa dell'ennesimo salto concluso male o quel bulletto russo di Yurio potrebbe farlo a pezzi e buttarlo nel boršč. O ancora, Victor Nikiforov potrebbe decidere di entrare nella sua vita come un uragano per stravolgerla completamente.
Che poi, è esattamente ciò che è appena successo.
Decisamente ci sono 1000 e più modi per morire e della maggior parte di questi, Yuri ne è sicuro, Victor ne è la causa.