L'unico interesse di Do Kyungsoo nella sua noiosa vita è parlare con il suo ragazzo, Kai. L'unico problema è che non ha idea di chi Kai sia realmente.
Le relazioni online sono complicate.

E’ l’anno 1913. Kim Jongin e Kim Jongdae sono i valletti di “Foxcombe House”, possedimento della famiglia Wu, migrata in Inghilterrà per seguire il successo commerciale di Kristopher Wu avuto sia a Shangai e a Londra. Lui e sua moglie, l'ereditiera Jessica, adesso possiedono la tenuta, tanto da essere disprezzati dagli abitanti. Un vagabondo proveniente da Seoul appare sulla soglia di casa loro e all’improvviso la vita dei Fratelli Kim si ritroverà ad essere stravolta e destinata a finire in rovina.
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[Autrice : apennyforseoul ; Traduzione : SilverLight]

Jonghyun è un ragazzo povero che deve proteggere la sua famiglia.
Infatti la guerra sta distruggendo la sua vita,ma ancora non sa che sarà proprio lui ad innescare la bomba che farà scoppiare una guerra ancor più terribile.
L'amore spesso non si comanda e Jong si era innamorato della persona sbagliata.

Luhan viene catturato e usato come un esperimento. Lo lascia confuso e alla disperata ricerca di risposte. Gli fanno fare cose che non è in grado di fare, con il suo corpo legato intimamente da qualcuno che non conosce e secondo i suoi rapitori, tutto questo è per una cosa: salvare il mondo.
[HunHan]

Si tiene con forza ai bordi del tavolo, affonda le unghie nel legno lucido, ma non trova appiglio. Le mani sono troppo sudate e spesso la presa gli scivola, con conseguenti botte di gomiti e di petto e grugniti di dolore. Ansima e geme mentre picchia ritmicamente contro la superficie, mentre le gambe collidono e sa già che l'indomani sarà pieno di lividi. " Jongh...yun!" prega, la voce rotta e il respiro veloce. Mai Kibum si sarebbe aspettato di finire a pregare Jonghyun di farlo venire, mai e il perché è più che chiaro.
[JongKey] accenni-ini-ini 2Min

Le prime gocce scivolarono silenziose sul viso, infastidendolo. Sbuffò, mentre cercava rapidamente rifugio oltre l’uscio di quel vecchio stabile ubicato alla periferia di Seoul. Gli piaceva la pioggia, ma non quando i capelli gli si schiacciavano sulla fronte e sulle guance, donandogli un aspetto insicuro e trasandato. Aveva lasciato l’ombrello a casa prima di partire, ricordò con un pizzico di irritazione sul bel volto. Attraverso il fitto incedere del temporale osservò la sua nuova città. L’ultima pioggia. L’estate stava arrivando.