La nostalgia è l'unica reminescenza viva del passato che mai si può cancellare dalla propria mente.
Per tutti dovrebbe essere così, meno per Lan Sizhui.

Ci ho pensato spesso, a Dio.
Lo ho immaginato in tutte le varianti, in tutti i colori.
Quando ero bambino e Mimi mi metteva il vestito della festa per andare in chiesa lui era il Padre, una figura invisibile a cui desideravo con forza credere e che tutti dicevano volermi bene, nonostante io non me ne rendessi minimamente conto e non ne giovassi in alcun modo.
In effetti, non conoscevo padre che si comportasse diversamente.

Chi dunque avrà violato uno di questi minimi comandamenti e avrà così insegnato agli uomini, sarà chiamato minimo nel regno dei cieli; ma chi li avrà messi in pratica e insegnati sarà chiamato grande nel regno dei cieli. Poiché io vi dico che se la vostra giustizia non supera quella degli scribi e dei farisei, non entrerete affatto nel regno dei cieli.
(Matteo 5, 19-20)

Musica alta, alcol a fiumi e balli sfrenati non facevano proprio per lui. A mala pena tollerava le persone che alzavano la voce in una discussione, figuriamoci un gruppo di adolescenti ubriachi che si davano a quelle che per lui erano a tutti gli effetti orge strusciandosi e palpandosi a vicenda. No, non era nelle sue corde.
Dopo parecchi minuti di ricerca, si arrese all’evidenza che la folla fosse troppo scatenata e il buio troppo fitto per poter vedere alcunché. Oppure se l’era immaginato. D’altro canto, chi mai andrebbe ad una festa con tema bianco-nero vestito di rosso sangue?
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Lan Zhan viene trascinato ad una festa e per caso incontra Wei WuXian mentre cerca di dare un senso alla serata. Chissà cosa potrà mai capitare?
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[WangXian]

confessioni di Paul su John.
Raccolta di flashfics a cuor leggero; un pò fluff un pò angst.

Un sogno che ho fatto tempo addietro, quando sono andato a vedere il film di ROn Howard sui Beatles.

Ma certo che stava piangendo, e Paul avrebbe riconosciuto le sue lacrime anche se fosse stato sotto la pioggia incessante.
Le lacrime di John erano perfettamente riconoscibili da semplici gocce d'acqua. C'era una differenza sostanziale. Sembrava che in loro vi fosse rinchiuso il dolore che provava John a essere John. E quel dolore Paul lo conosceva bene: avrebbe tanto voluto cancellarlo, avrebbe voluto dirgli che lui ringraziava il cielo cento volte al giorno perché John fosse John, ma era sicuro che niente di tutto questo gli avrebbe fatto cambiare idea.

...ovvero 10 modi di flirtare
Raccolta di drabble e double.
Dal cap10: "Touching foreheads"
“Ma non ti annoi?”
“A fare cosa?”
“Stare tutto il tempo a casa.”

Atene e Sparta, due realtà completamente distante, due usi, due costumi, due politiche, due monete, cosa potrebbe mai unire queste due realtà se non un grande amore?
"Ares fissava la propria città con occhi sognanti, era sempre più fiero di ciò che succedeva lì sotto, di come i ragazzi venivano addestrati, di come la città cresceva forte e prosperosa. Nonostante ciò, era leggermente turbato, così come Atena, entrambi avevano avuto da Ascelpio lo stesso oracolo, e continuava a chiedersi perché e soprattutto chi erano i due, fra i tanti cittadini, destinati a compiere quell'oracolo. Bisognava inoltre precisare che fra i due non vi era molta simpatia, il pensiero che le due città si potessero unire, metteva sotto pressione entrambi, non vedevano alcun punto di unione fra la tiranna Sparta e la democratica Atene."

Mai e poi mai, nel momento della decisione, avrebbe immaginato che i suoi problemi l’avrebbero seguito, come un bagaglio invisibile sull’aereo.
Perciò eccola lì, la paura del temporale. Quel temporale che lo spaventava terribilmente perché ora lo sapeva: il temporale è la paura di restare soli.
E John era solo ora.

Simba e Mufasa a detta di Scar sono morti. Dopo la drammatica notizia, Nala viene scelta da Scar come sua fidanzata e futura regina al suo fianco. Contando solo su se stessa dovrà affrontare da sola Scar e trovare una soluzione per risolvere tutto. Fra intrecci, tradimenti, scoperte e anche passioni, per Nala tutto questo diventerà un' incubo.

(Dal prologo)
Per aver approffitato del corpo della principessa,pur sapendo che lei e' gia promessa sposa ad un  principe,questa corte ti reputa colpevole.
Il verdetto finale reputa il qui presente Sulfus colpevole per tutti i suoi errori commessi e lo condanna.
Pena la morte.
capitolo 7
Lui la prese tra le braccia.Raf non si era accorta che Sulfus aveva la camicia sbottonata e appena il suo corpo nudo tocco' quello di Sulfus si senti' meglio.Tra le sue braccia si sentiva al sicuro.Sulfus invece vide nella sua mente cio' che Raf aveva subito la notte precedente.
I due sigilli si erano toccati,sovrapposti e le menti dei due amati erano in perfetta comunicazione.In sintonia.
-Lui ti ha toccata,ti ha spogliata…lui ha violato il tuo corpo!-
Era impazzito,il tono della sua voce era cambiato.Si tolse la camicia e la mise sulle spalle di Raf. Sfodero' la spada.
-NESSUNO PUO' TOCCARE LA MIA DONNA!-
-Sulfus ti prego non fare pazzie.-disse lei in lacrime.

Primo tentativo di scrivere una cosa arancione, se leggete non mangiatemi.
"I nostri occhi si incrociarono, senza imbarazzo, senza disagi.
Per me c'erano solo loro, che diventavano sempre più grandi, sempre più grandi. Li fissavo ancora quando sentii la carezza del suo respiro sulle labbra."
-Scritta con il prezioso aiuto di Disco Lady e Luna Evans.

You lay the Daily Mirror on the coffee table and stand up walking to your friend, on your face the very picture of resignation. Your arms drop on Paul's naked shoulders. The old buddy Paul, with his occasional quirks of cube dancer and such. When it happens there's only one thing to cure him with and that's what you immolate to, as a good pal, while you look into his puppy eyes to tell him that... Actually you dunno what you wanna say and hope that whatever it is, he understands by reading in your eyes as only the two of you manage to do with each other. In fact, he does.

Lui le afferrò i polsi, in silenzio, senza smettere di fissarla.
- Hermione... - disse finalmente, quando i singhiozzi di lei si furono diradati.
Lei sollevò gli occhi di scatto, lasciandosi sfuggire un oh! di sorpresa.
- Avrei potuto essere migliore. Con te. - proseguì dolcemente lui.
Dolcemente? E...da quando la chiamava per nome?
Lo fissò, incapace di dire alcunché, troppo sorpresa, troppo scioccata.
- Mi dispiace - sospirò amaramente lui. - È tardi, ormai -
- Tardi...per cosa? - domandò lei con un filo di voce, ritrovando l’uso della parola.
- Per questo - rispose il giovane semplicemente, lasciando la presa su uno dei suoi polsi ed afferrandola solidamente per la nuca. - Per noi - concluse in un soffio, parlandole sulla bocca.
Nota IMPORTANTE: Tutti i personaggi non appartenenti al Fandom Potteriano nominati nella fanficion (l'elfo domestico Puck, Virginie de Notre Dame, Sophie McNair, Jesse e Kimber Dawson, Isabel Raleigh e suo marito, Strauss, Crouch, Gamble e via discorrendo) sono miei personaggi originali dei quali io detengo tutti i diritti. Se vi ispirate ad uno di essi, vi prego almeno di creditarmi, previo avviso.