Il richiamo ad un'antica tradizione sconvolge il pianeta di Wonder. La regina del regno della Luna ha deciso, infatti, che a occuparsi dell'istruzione della sua giovane figlia Milky sarà una principessa reale, scelta appositamente per l'occasione, una "Principessa Istitutrice" appositamente scelta da un gruppo di sette saggi. Questa scelta porterà con se lo stravolgimento della vita di due principesse, di due regni, e di due famiglie reali. Chi otterrà il compito, poi, dovrà vivere per tre anni nel regno della Luna, a stretto contatto con la giovane principessa e anche con il principe Shade, erede al trono. Un posto ambito da molte principesse. Ma chi otterrà il compito, sarà preparato alle conseguenze che ciò comporterà? E soprattutto, alla fine dei tre anni, sarà solo la giovane principessa Milky ad avere imparato, o anche la sua istitutrice?

{ forti spoiler del manga, in particolare del 127esimo capitolo | malinconico | 386 parole }
Eppure lei rimane, nascosta ma non scalfita dalle voci sulla sua persona. Un’anima candida, viola color sogno, che cerca solo di portare luce negli animi mortali; rimane anche quando i suoi seguaci vengono squartati, quando si carica delle pene non solo della sua razza, ma anche di quella avversaria.

Esistono profumi che stordiscono, ammaliano, ci riportano a ricordi passati. Esistono fiori che sopravvivono anche all'inverno più gelido, forti e robusti, inconsapevoli delle loro possibilità. Ed esistono vite che, per un motivo o per l'altro, sono destinate a incontrarsi per la prima volta, oppure a riscoprirsi diverse da quello che credevano. Una vita può cambiare improvvisamente direzione, sgretolarsi e poi rifiorire, sopravvivendo ai momenti più difficili.
Proprio come un fiore d'inverno.
(Attenzione: questa OS è uno stralcio dell'originale pubblicata nella sezione Inuyasha. Maggiori info all'interno)

[Kirishima Ikuya]
I dissapori tra Ikuya e la sua vecchia squadra dell'Iwatobi SC si sono sciolti, ed ora che anche Hiyori ha provato l'emozione di nuotare al fianco di Haruka, si può guardare al futuro e a questi quattro anni di università con più serenità.
Tuttavia, Asahi nota che Ikuya ha ricominciato a comportarsi in modo strano, sembra li stia evitando, eppure non hanno più avuto discussioni da quando si sono chiariti.
Che cosa nasconde Kirishima Ikuya?

Pensava a sua madre, a volte – un insieme di ricordi dolci e amari che gli riportavano alla mente il suo viso felice durante le visite nei fine settimana – o persino a suo padre, forse non con lo stesso trasporto, ma spesso notava come qualcosa iniziasse a incresparsi lenta sulla superficie al solo nominarlo.
[TodoMomo] [Todoroki!centric] [292 parole; prompt: heat; spoiler! riferimenti ai capitoli 200-201]
[Questa flashfic partecipa al'iniziativa ‘Oh, Darling, Where've you been?’ - 100 Prompts su Livejournal]

When the moon fell in love with the sun
All was golden in the sky ~
.
"Posso farla innamorare di te in un batter d’occhio e tu potresti ricambiare il favore"
"E trasformarti nella ragazza dei sogni di Bright?"
"Io sono già la sua ragazza dei sogni, deve solo rendersene conto"
"Quindi mi stai offrendo il tuo aiuto, quando in realtà sei tu a voler qualcosa da me"
"Siamo sulla stessa barca, sfigato"
"La tua sta decisamente affondando per chiedere aiuto a me, principessa"
.
All was golden when the day met the night ~
La solita vecchia storia - Blue Moon.

"Inizi ad accarezzarle i capelli, sempre così morbidi, poi il viso già accaldato, lei ti prende la mano con le sue incredibilmente più piccole e te la cosparge di piccoli baci, guardandoti negli occhi.
Allora non riesci a resistere e la baci, c’è qualcosa di magico nei vostri baci: è come se all’improvviso sul mondo intero ci foste solo voi due, un bacio è una carezza, una promessa, è la scintilla che precede il divamparsi della passione, è un raggio di luce nei momenti bui, è un altro modo per dire: io sono qui per te, con te, e non c’è altro luogo su questa terra dove io voglia essere.
Questo bacio ha il sapore di nicotina, ciò nonostante è incredibilmente dolce".

• Rein centric, accenni Shein, 398 parole, lievemente angst.
Avevi promesso che non mi avresti mai abbandonata, invece te ne sei andato lasciandomi senza cellule di sopravvivenza, senza unità pronte a trasportare l’ossigeno eliminando l’anidride carbonica.
Guardami Shade, di me non resta altro che siero ematico.

|| makoharu||
Non vi era niente di insolito in quella mattina di metà febbraio, nulla di diverso che lasciasse intendere che quella giornata potesse essere differente rispetto alle altre ...

Makoto sapeva che Haruka aveva scelto lui al di là di ogni motivo per cui, forse, altri avrebbero scelto qualcun altro.
[Makoto/Haruka] ~ Questa storia partecipa al contest “Christmas Game – Puzzle Time” a cura di Fanwriter.it!

«Kisumi?!» esclama sorpreso Makoto.
A quel nome, la fronte di Haruka si corruga tradendone l’irritazione. È dai tempi delle medie che trova inspiegabilmente fastidioso sentire Makoto che pronuncia ad alta voce il nome dell’ex compagno: l’assonanza tra “Kisumi” e “Kiss me” è così simile che è come se gli stesse chiedendo di baciarlo! E se lo trovava fastidioso già anni prima, quando non aveva ancora realizzato di preciso che quello che provava per Makoto era più simile all’amore che all’amicizia, adesso che ha le idee ben chiare in proposito ciò scatena la sua gelosia in modo esponenziale.
La mia storia racconta di una giornata-tipo di Makoto lontano dagli allenamenti, e parla d’amore... ma anche di rivalità! Riuscirà una teoria nemmeno accettata dalla scienza medica come la cromoterapia a ristabilire l’armonia nel rapporto tra Makoto e Haruka?
(Fanfiction partecipante al contest “Take a picture and never forget” indetto da Sethmentecontorta sul forum di EFP”)

Una chiacchierata con le amiche, un patto da poter fare solo con lui.
DAL TESTO: - Lucy perché io?-
Mi ha chiamato per nome, significa che è preoccupato e che l'argomento per lui è serio
-Perché sei il mio migliore amico, mi fido di te-
Un silenzio tombale cala nella mia stanza, ed io mi sento morire ma del nulla pentita di averglielo chiesto, sollevo appena gl'occhi, osservandolo di sottecchi noto che ci sta riflettendo e la cosa mi spaventa e mi turba al contempo, mi delude il fatto che io sia così poco appetibile ai suoi occhi, di solito non perde occasione nel "divertirsi" con la ragazza di turno
-Sei certa di poterlo fare?- chiede d'un tratto sorridendo, si solleva dal letto avvicinandosi a me azzerando le distanze
-Mettimi alla prova no?- sbotto io determinata
-La tua è una proposta davvero indecente bimba- dice ammiccando, mettendo in risalto quella fossetta, noto solo ora di quanto sia invitante -Accetto-...

Ti saluta, fa un cenno con la mano e sorride, regalandoti un altro pezzetto di quella felicità che la caratterizza sempre. Rein si allontana e sulla soglia della porta la guardi scendere le scale, gradino dopo gradino, passo dopo passo, ed è osservando la sua figura che senti qualcosa nel petto, come una scheggia di vetro che si stacca ma non procura sollievo, solo dolore. È una sensazione strana, non la solita che provi quando lei se ne va; è fredda e sa di morte.
{Shade Centric, Shade/Rein | Modern!AU | 783 parole}
▪ Terza classificata e vincitrice del Premio IC al contest "Uno sguardo vale più di mille parole" indetto da Himeko Kuroba sul forum di EFP.

Selena abbassò lo sguardo.
Le sarebbe piaciuto poter ribattere qualcosa, qualsiasi cosa, ma quella situazione assurda le impediva di pensare. La vicinanza del corpo del figlio di Ade, il suo torso nudo incollato al petto di lei, il suo fiato che le solleticava le labbra... Non riusciva a pensare coerentemente, e sarebbe sicuramente impazzita se le cose non avessero preso una piega diversa al più presto.
Senza riflettere, alzò gli occhi su quelli di Nico. Gli occhi neri come la notte del ragazzo mandavano lampi e scintille, scrutandola in un modo che pareva in grado di perforarle l'anima. Selena si sentì nuda di forme a quello sguardo intenso, così simile a quello che le aveva rivolto la sera del suo arrivo al campo.
Eppure, notava che c'era anche qualcosa di diverso. Oltre a tutta la rabbia, il rancore e l'odio che lampeggiavano nelle iridi del ragazzo, le sembrò, anche se solo per poco tempo, di intravedere qualcos'altro. Curiosità, forse. Curiosità per quella figlia di Afrodite che diceva di essere simile a lui.