"A una bambola rotta non resta che l'odio verso colui che la ruppe e solo una volta portata a termine la vendetta si rende conto che non ha più nessun motivo per vivere e muore... Non l'ho saputo capire subito" diceva con l'occhio pieno di lacrime.
Se Takano l'avesse aiutato niente di tutto ciò sarebbe successo. Se Takano l'avesse aiutato, ora Ritsu non sarebbe quella bambola.

[Spoiler per chi non è arrivato al capitolo 90 del manga]
Ideali, speranze, passione, tanto duro lavoro fatto con l'anima... cosa succede quando tutto questo all'improvviso crolla, come un castello di carte, e rimane solo la consapevolezza di aver sempre sbagliato?
Tu li uccidevi io li torturavo… entrambi con un furore fuori dal comune. Levi, siamo rimasti solo noi due. Siamo rimasti solo noi mostri peggiori.

Parodia del primo libro della mirabolante saga "50 sfumature".
Dal cap. 1: "Mi lego i capelli – è risaputo che le ragazze sfigate ed insicure del proprio aspetto si legano sempre i capelli – sperando di avere ottenuto un bel look da appena scappata di casa, in modo da poter impietosire qualcuno, magari un affascinante miliardario superdotato.
Ah! Ecco perché ero davanti allo specchio, con tutto questo ciarlare me n'ero quasi scordata: devo fare un'intervista al posto di Kate, la mia coinquilina e migliore amica.
La adoro, lei è il mio modello di riferimento, la ammiro e la venero, soprattutto perché vivo a scrocco a casa sua."

"Qualcuno dei veterani beve un goccetto di troppo e qualche segreto viene svelato. Bonus: "Chi pesca il bastoncino più lungo, può dare ordini a chi pesca quello più corto"
Quella sera, in effetti, assomigliava ad una di quelle vecchie rimpatriate: erano seduti tutti e cinque ad un tavolo rotondo, sistemato accanto alla finestra principale. La strada vicina era immersa nel buio, fortunatamente: nessun passante si sarebbe accorto, così, dello stato alticcio in cui versavano il Comandante della Legione Esplorativa ed i suoi fidati sottoposti: avevano già bevuto quattro bottiglie di vino e da poco concluso il secondo giro di birre chiare.

Buon qualcosa a voi, impervi lettori che con coraggio avete aperto il link di questa storia dalle fattezze che potrebbero sembrar grottesche, ma che invero, vi dirò, corrispondono alla realtà odierna.
Scherzi a parte e linguaggio elaborato mandato a quel paese, vi presento la mia nuova fan fiction.
Metto le mani avanti dicendo che è una parodia di storie che spesso si trovano su questo fandom.
Signori e signore, siete stufi/e di vedere un L che arrossisce quando viene osservato da Light? Allora questa fan fiction non fa a caso vostro... o forse sì?

Un bacio. Un singolo, anche fugace bacio. E’ chiedere troppo? E’ chiedere troppo che il ragazzo che sogno da mesi, ormai, si accorga di me? Si accorga che esisto?

Mia prima ff di Death Note, in cui narrerò del periodo alla Wammy's House e delle vite di Matt, Mello e Near prima e durante il caso Kira, sotto il punto di vista di una ragazza che vive con loro, senza alcune modifiche alla trama originale. Spero di non essere troppo banale, e che vi piaccia!
Buona lettura....^^
DAL CAPITOLO 2:
"Mi facevo chiamare Debby, un diminutivo di Deborah, ma il mio vero nome era Michelle Dreamer.
Per quel che ne sapevo, in quel momento i migliori dell’istituto erano Mello e Near."
DAL CAPITOLO 6:
"-Ehi, quello è cioccolato?- mi chiese Mello, indicando il mio cupcake.
Lo spezzai a metà, dandogliene un pezzo.
Cupcake al cioccolato, una combinazione che sarebbe andata avanti per le indagini."
DAL CAPITOLO 24:
"-Allora...?- incalzai.
-Siamo tutti nella merda- fece Mello, senza togliere lo sguardo dalla tv.
-A quanto pare non tutti possono essere uccisi da Kira, però- disse Matt, quasi riflettendo fra sé.
-Probabilmente manderanno i rinforzi a L ora- commentò il biondino.
-Intendi l’FBI?- chiesi io.
-Sì, Capitan Ovvio- rispose lui, con tono di scherno."
DAL CAPITOLO 34 (EPILOGO):
"Questa è la vera storia, la storia della Wammy’s House".

"Sasuke, perché le renne di babbo natale volano?"
Fluff SasuNaru scritta come regalo di natale per Maki-chan, la mia sorellona!*:*

Nessun momento di esitazione, nessun cartello che indicasse questo è il punto di non ritorno, solo certezza e determinazione e ti amo. Impossibile ora giustificarle come gemiti confusi nel cuore della notte –non che lo fossero mai stati, ma era questo ciò che probabilmente Ritsu si era ripetuto per anni–, impossibile ora cancellarle, nonostante Onodera scuotesse la testa rifiutandosi di accettarle, di ricambiarle.

Custodisci, ti prego, gelosamente il mio segreto, e raccontami il rimedio per questo mio petto sanguinante.
Tuo, innamorato, Conte di Bergen.

Sono passate due settimane dalle vicende di "Trovami Almeno un Motivo per cui Dovrei Amare l'Italia".
Gli Amis de l'ABC sono tornati a casa, a Parigi, e la vita di tutti i giorni a ripreso a scorrere tranquillamente per tutti.
Beh, quasi tutti.
Infatti, se Combeferre e Eponine portano avanti una relazione ampiamente meritata, se Marius e Cosette si stanno preparando per il loro matrimonio, se Courfeyrac e Jehan possono godersi finalmente un po' di pace e se Bossuet e Joly sono finalmente diventati una coppia a tutti gli effetti, insomma, se tutti ora sono felici, lo stesso non si può dire di Enjolras e Grantaire.
Qual è il problema?
Semplicemente, il nostro caro Apollo ha finalmente realizzato di essersi impegnato con l'ultima persona che avrebbe mai immaginato, e adesso il suo cuore deve fare i conti con la sua mente.
Come far combaciare un'anima desiderosa di amare, di ridere e di vivere, con un cervello rigido e intransigente come quello del giovane Leader?
Grantaire non è molto preoccupato: sa che ci vorrà tempo, ma lui non ha alcuna fretta, basterà fare tutto un passo alla volta...
[Sequel di TAUM, ma tranquillamente comprensibile senza averla letta.]

“Toglila.”
Il letto è scomodo, le massacra la schiena. Mikasa, le gambe divaricate, fissa l’uomo che la sovrasta: il capitano Rivaille ha il tono di voce neutro e lo sguardo serio.
“Toglila, o smetto.”
Un incontro a margine della storia - o, chissà, tra le pieghe di essa. Di quando ci si ritrova ma non si è ancora imparato a lasciar andare.
[Ah-ah *scuote testa, a metà tra il convinto e il "l'ho fatto davvero?"*, Mikasa/Rivaille]
[II classificata al "Shingeki no Kyojin - Drabble Contest!" indetto da Mokochan sul forum di EFP e (inaspettatamente) vincitrice del premio 'Miglior pairing']

Si dice che dopo la morte il cervello resti cosciente per sette secondi, e in quei secondi si ripercorre la storia della propria vita.
Si era spesso chiesto se era vero, ed ora ne aveva la conferma.

I pensieri di L, diviso fra la tentazione di abbandonare il caso Kira e la consapevolezza di essersi spinto troppo in là per tornare indietro
[ SECONDO classificato al contest "Shakespearian quotations contest [originali e multifandom]" indetto da _juliet sul forum di Efp ]