Al momento state perdendo tempo a leggere il profilo di una italo-americana caffeinomane in preda a sporadici attacchi alternati di cinismo assoluto e gentilezza che rasenta il buonismo.
Sono una persona profondamente abitudinaria, con un netto gusto quasi masochista nel vestirsi male, e un debole per le cose morbide. Tipo i cuscini.
Il mio ossigeno è la musica.
Mia sorella non ha più 10 anni e i cartoni in famiglia sono sempre stata solo io a guardarli; mio fratello si è limitato a condividere con me i pranzi dopo le lunghe giornate alle elementari condividendo l'entusiasmo per l'animazione giapponese nelle sue forme più elevate - da Dragon Ball a Yattaman. Poi lui è passato a fare l'attore e io sono rimasta a passare i pomeriggi tra Billy e Mandy e Adventure Time, quando non impegnata in role-play e gdr.
Amo gli anelli per incidere le iniziali e i disegnini sulla ceralacca e stonare quattro note di fila sulla mia chitarra. Si, perché non è proprio musica. La musica è stonarne cinque di fila (e sentirsi comunque un dio).
Vengo da un'infanzia soundtrackata da Mozart, Chopin & Co. da una parte, Beatles, Simon and Garfunkel e Bruce Springsteen dall'altra. Amo il lato semplice del rock (a.k.a. il punk), quello per i poveri affamati di energia e di emozione più che di sofisticatezza, ma mi sono scoperta anche un'amante del folk. Che cosa divertente.