Preso dal seguente prompt: 'Immagina che A della tua OTP voglia svegliare B con un bacio, ma quando si china su di lui/lei, B gli starnutisce in faccia. Bonus se lo starnuto di B è uno di quelli super potenti e "spaventosi". Bonus 2 se B starnutisce come un gattino appena nato.'
"Con pochi centimetri a separarli, pregustando già il gusto di quelle labbra rosee Kuroo sorrise, quando…"
[Kuroken]

[AU][Ereri]
«Ho iniziato a fare questi sogni. La notte mi ritrovo a sognare questi giganti, questa specie di mondo in rovina... e c'è questo ragazzo. Credo... Credo che io e lui avessimo una relazione. Ti potrò sembrare pazzo, lo so, ma credo che sia vero, in qualche modo.»
Strinse il palmo in un pugno, battendolo con delicatezza contro la tela, attento a non rovinarla.
«Non ricordo il suo nome. Però ho nella mia mente i suoi occhi. I suoi dannatissimi occhi.»
Sospirò, mentre sentiva gli occhi iniziare a pungere.
«Ho scoperto di non avere i colori giusti, di non conoscere abbastanza sfumature per riuscire a rendere questo colore impossibile, questo verde così particolare, queste punte d'azzurro.»

Levi x Eren
Reincarnation!AU: Levi è un pilota e istruttore di volo i cui sogni notturni sono monopolizzati da un giovane a lui sconosciuto, che incontra casualmente dietro il bancone di un bar.
“Provate a indovinare il suo di nome, che non è più facile del mio!” disse Armin istigando i tre piloti.
“Ah sì? Marco? Jean?” Mike e Hanji ricominciarono con la sfilza di nomi, e il giovane sorrideva negando ad ogni loro tentativo. Il suo sorriso era così luminoso che Levi credeva di rimanerne accecato, e la sua voce era la stessa che ogni notte ansimava nelle le sue orecchie.
“No, siete lontani!” disse il ragazzo, ridacchiando insieme al collega.
“Eren.” Sentenziò Levi.

| Storia tradotta da Fanfic.net | [ T w i n c e s t ] |
— [ Hikaru Hitachiin x Kaoru Hitachiin ] —
D o n ' t like? — D o n ' t read .
::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::: dal testo ——— :
[...] " Aggrottò le sopracciglia, mettendosi a sedere un po’ più compostamente.
Suo fratello pareva abbastanza attento e interessato alla lezione. Sbadigliò annoiato, era sul punto di addormentarsi. Aveva assolutamente bisogno di trovare qualcosa con cui intrattenersi. Il suo sguardo vagò senza meta su tutta la sua roba, sparsa alla rinfusa sul bando, senza il minimo interesse.
Allungò le gambe, stiracchiandosi. Il suo ginocchio e quello di Kaoru si sfiorarono, ma il minore parve non accorgersi di nulla, tanto era immerso nella lezione di letteratura.
Un sorriso scaltro andò a tingersi sul volto di Hikaru, che socchiuse gli occhi con malizia. Un’espressione malandrina li animò. "

«Resta.»
* * *
Le stagioni passano, le estati nascono, fioriscono e si spengono in un turbinio di sensazioni tanto potenti da togliere il fiato, tanto accese da dare alla testa. Haru sorride di più, da quella notte. Rin ride più forte, e i loro sguardi non smettono mai di incastrarsi, come attratti da una forza irresistibile.
* * *
«Va bene.»
* * *
{HaruRin senza pretese {Buon compleanno, Sissy ♥

“Vado a controllare la cassa, aspettami pure qui!” disse Fred sparendo al piano successivo; era di routine ormai: dopo aver verificato che non mancasse nemmeno un quarto di galeone, i gemelli tornavano alla Tana per dormire alla grossa. Insieme, come avevano sempre fatto.
George annuì, ma non riuscì a parlare. Osservando la strada lastricata in pietra al di là del vetro prese la boccetta di quel filtro che mai avrebbe dovuto annusare. Mai, lo aveva promesso.
Ma Fred era di sopra, se avesse fatto in fretta avrebbe potuto finire tutto prima che tornasse, senza che si accorgesse di nulla. Tremando come mai prima di allora, tolse il cilindro a forma di goccia di diamante e… annusò.
Sorrise triste, e gli venne da ridere mentre richiudeva la boccetta. Rise così forte che Fred scese in un attimo a chiedergli come mai. George puntò i propri occhi scuri nei suoi. “Mi dispiace”
“George, che dici?”
Il sorriso alla cannella divenne incerto, ma rimase al suo posto, mentre l’altro continuava a ridere istericamente.
“Mi dispiace”
ATTENZIONE: INCEST FORGE

«Esattamente come avrebbe potuto fare una sirena con il povero pescatore ingenuo, Kise gli afferrò il viso fra le mani e gli sfiorò le labbra con le proprie, e Aomine, già assuefatto dal calore di quelle dita e dalla morbidezza di quella bocca, si lasciò trascinare dentro la doccia senza opporre resistenza e senza proferire parola.»
[Happy AoKise day~]

«E’ bello», bisbiglia, lasciando che la cenere piova dalla sua sigaretta abbandonata tra le dita, mentre parla con le labbra incollate al vetro freddo della finestra. «Casa mia è proprio dall’altra parte della strada. Posso venire quando voglio.»

“Al diavolo, stasera farò il pazzo” pensa il moro nella sua mente.
La paura di quella bellissima ed estranea sensazione c’è ancora, ma ora la ignora, perché la paura non gli permetterebbe di godersi appieno quel momento. Per quella sera vuole rischiare. Dopotutto, lui è uno che con il rischio ci cammina a braccetto in piazza.

"Se Gareki avesse avuto una moneta per ogni volta che Yogi lo cercava per passare del tempo con lui, sarebbe diventato così ricco da potersi comprare persino la Nave del Circo. La cosa che più lo infastidiva era il non capire perché il biondo cercasse proprio la sua di compagnia."
La mia prima Yoreki ^^ come si può non amare questi due?

Dai capitoli 4 e 5:
Le mani giocavano con la schiuma, immergeva i palmi, li trascinava piano, come se stesse accarezzando qualcosa. E le onde sembravano rispondere ai suoi movimenti, gli si stringevano attorno, sovrastandosi e inghiottendosi a vicenda, come se fremessero all’idea di sfiorarlo.
[...]
- Sai cosa accade al mare prima di uno tsunami? –
Io battei le palpebre, colto impreparato dalla sua domanda.
- No. – mormorai.
- Prima di uno Tsunami, il mare si ritira. Scivola sulla sabbia e su sé stesso, torna indietro, come risucchiato da una forza invisibile. È un processo lento. Ma a guardarlo, sembra quasi non abbia più la forza di spingere avanti le proprie onde, richiamandole a sé. Il mare si ritrae senza forze e a fatica… Invece sta solo preparando un’onda molto più grande delle altre. Un’onda diversa, anomala. Un’onda che spazzerà via tutto. –
[...]
Fu solo in quel momento che mi accorsi del freddo.
Non era un freddo normale, di quelli che il vento strappa alle montagne e getta sul mare. Era un freddo terribile, che causava fitte al petto e alle braccia ora troppo leggere. Era un gelo interno, che sapeva di assenza.

Questo è il SEGUITO di Commedia Dark/Romantica In Due Atti e Natale Dark/Romantico - Atto Unico
Da leggere in quest'ordine prima di iniziare questa one shot, se volete capirci qualcosa.
Questo è davvero il finale definitivo! ^^

Cosa ci fanno Harry e Draco in una Cadillac rosa nel mezzo del deserto rosso degli Stati Uniti d’America?
Una storia di tre capitoli, un po' surreale/demenziale, un po' beat, un po' sciamanica.