SilentMoon
Membro dal: 21/09/09
Recensore Junior (73 recensioni)

The secrets of the SilentMoon.
Tell me the story of your life.

 

BlackBerry. A tear of smile.

 

Chi è BlackBerry?. Come si chiama davvero?. Dove vive?. Di cosa vive?. Chi ama?. Cos’ama?. Chi la ama?. Perché ha imparato ad amare la vita?.

Domande che necessitano di risposta. Ma lei, BlackBerry, è ciò che si definisce diversa. Quasi l’opposto della realtà. Per cui, no, rispondere al questionario della letterina di Babbo Natale non credo occorra.

 

Il mio nome è il più brutto, detestabile, orrendo, che sa di Tibetano e Aramaico antico, che sa di sovrannaturale e irreale, troppo lunatico e anticonvenzionale, ecco, come dire, sì, fin troppo LUNAtico. Diverso dagli altri. Raro, o meglio, da ciò che dicono, originale. Mah, ho seri dubbi. Chi ci pensa ne rimane intrappolato, chi evita il pensiero ci cade ugualmente dentro. I pensieri assalgono la mente. In ogni caso, insomma, piacere, Luna.

Non sono nulla di ciò che pensiate o vogliate, purtroppo per voi, sono fiera di dire ad alta voce d’essere semplicemente me stessa. Piena di difetti, quanti di pregi, ne avrò 100 o forse più, sarà questo che mi fa combattere ancora?. O sarà la voglia di crearne altri 100 e di poter dire di non voler mai tornare indietro e d’essere felice e totalmente consapevole di ciò che ho fatto?. Mistero.

Non sono una di quelle bambole di plastica create in serie giusto per fare presenza, non sono una di quelle ragazze stereotipate che vivono solo per mascara, matita, eyecagacilcazzo o similari.

Sono solo una semplice ragazzina che ama e si diverte a scorazzare su e giù in fedele compagnia del suo skate, per la sua piccola città, ormai la strada è il suo regno. Di vicoli cechi ne ho fatto casa, di piazze e palchi ne ho fatto pane per i miei denti, di musica ne ho fatto vita, di me stessa ne ho posto la fine. Di pogo ne ho fatta indigestione, di muri ne ho imbrattati, di cazzate ne ho fatte e non ho intenzione di fermarmi, di canzoni e note ne ho messe insieme, di sorrisi e di lacrime ne ho cacciate. Di punk, punk rock, rock, metal ne ho fatto le braccia miti che tutti hanno voglia nel momento più brutto della propria vita, sono la tana che mi protegge quando fuori c’è tempesta, sono la tempesta che sa scatenare in me la pazzia, sono la pazzia che mi rende me stessa.

Il mio cuore non batte perché il suo corpo è una stupida macchina automatica e ghiacciata, no, batte e vive il mio cuore, sa sanguinare, piangere, ridere e sa odiare ed amare quando serve. Batte a colpi di cassa, nelle vene circolano accordi e spartiti, i pensieri sono fatti di scale e chiavi di violino, nella testa gira uno tsunami fatto di soli pentagrammi, applausi, risate, fremiti, agitazioni, emozioni, amplificatori, chitarre, bacchette, plettri, microfoni, altoparlanti, urla, divertimento, cartelli, prove, sacrifici, litigi, imprese impossibili, locali dal nome assurdo, stadi di forma conica e cilindrica, palchi di ogni dimensione e lunghezza, luoghi che non pensavo nemmeno esistessero.

Dio, quante emozioni.

A volte credo di non riuscire a tenere ancora a lungo.

L’avrete capito, mangio pane, musica, emozioni e concerti. Emozioni che non sono nemmeno capace di definire, talmente troppo forti che a ripensarci si ferma il cuore e inizia il fremito. Emozioni che cerco di trasmettere ai tasti mentre li batto velocemente per creare un nuovo sfogo, un nuovo sogno. Emozione che per me è compresa anche nello scrivere di testi iniziati per scherzo e finiti con le lacrime. Come di concerti che ho fatto e che voglio e devo fare. Due ore di sfrenato divertimento insieme a gente di cui ignoravo l’esistenza fino un’ora prima. La cosa per cui vivo, la cosa più bella al mondo.

Look stravagante e carattere magnetico, occhi verdi che concentrano la forza e la voglia di superare la cosa più brutta che c’è. Il cancro.

Green Day, Sex Pistols, Nirvana, Rancid, Ramones, Clash, Moravagine, Bad Religion, RFC, System Of a Down, Scars On Broadway, Metallica, Led Zeppelin e compagnia bella sono i ‘’miei migliori amici’’, stanno in silenzio, mi ascoltano, ma quando serve sanno urlare insieme a me ciò che c’è di sbagliato in questo mondo che sa solo andare a rotoli.

Le mie migliori amiche sono la musica e la mia chitarra, Meteora, con loro ne ho passate di tutti i colori e proprio in questo periodo mi stanno dando la forza per andare avanti, perché mi ricordano i motivi per cui vivo, i motivi per cui devo continuare a vivere, i motivi per cui non devo demordere, il motivo per cui devo avere la forza di sorridere e rompere ancora tutto, il motivo per cui tornare in piedi sul mio skate. Perché è bello ricordare i momenti brutti ma fortunatamente passati, perché è bello vivere insieme a loro, perché sarà bello ricordare questo schifo come un ricordo lontano, mentre, come mio solito fare, cammino scivolando via sul mio skate di fianco il muro con la bomboletta che spruzza su di esso, converse, pantalone di pelle, maglia dei Ramones o dei Green Day, chiodo, capelli castani, kefiah sul viso.

 

Sì questa sono io, che a voi stia bene o no, sono io. E sarò felice di urlarlo al mondo intero, perché lo sono quando lo faccio dal palco che culla è per me.

 

BlackBerry. The tear of smile.

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