Sunflowerbud
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Recensore Veterano (286 recensioni)
nuova presentazione fede sun 09062014



Sunflowerbud
Federica, vent'anni.


(Credits to glassheart on Livejournal for the icons)


Non ricordo il giorno in cui è nato il mio nickname.
Ricordo, però, quanto desiderassi un nome che contentesse Sunflower, il girasole, mio fiore preferito. Ma non ero l'unica ad amarlo, e la mia idea era già piaciuta a molti.
Ricordo l'amarezza nel constatare che era già occupato, lo sforzo nel cercare un altro nickname originale.
Ricordo l'illuminazione, un 'bud' casualmente trovato nel dizionario inglese-italiano, ricordo come, pochi secondi dopo, quelle due parole si trovassero insieme, vicine, a formare un nome mai sentito, ma che mi piaceva davvero - Sunflowerbud.
So che sono passati anni, da allora, e oggi, con qualche nozione di inglese in più, dubito della correttezza di questo sostantivo.
Ma non mi importa più di tanto. Ho sempre avuto una passione per le cose che non esistono.


Sono Sunflowerbud, bocciolo di girasole, e mi piace descrivermi così - un bocciolo di girasole.
Timida, insicura, fragile... ancora piccola ed immatura per tante, troppe cose, ma già innamorata del sole, del calore, del giallo luminoso che rende possibile crescere, vivere e rinascere.

Amo i sorrisi, l'amore, i messaggi chilometrici, i fiori, i pastelli, i bambini, il cioccolato fondente e le virgole.
Potrei vivere della felicità che provo quando amo, o quando mi rendo conto che una mia parola, consiglio o semplice gesto - anche insignificante, anche stupido - sono riusciti a strappare un sorriso a qualcuno, ad aiutare qualcuno. Ed è questo quello che voglio fare della mia vita.




(Credits to glassheart and roxicons on Livejournal)


Mi piace scrivere, ma dovete credermi quando dico che non sono brava - affatto brava.
Scrivere, per me, è semplicemente un modo di comunicare, di oggettivare su carta quello che sento, quello in cui credo. Ed è un modo di ricordare, sognare... forse, di amare.
Ci sono dei giorni in cui non potrei esprimermi altrimenti, giorni in cui la mia testa è più in disordine della mia scrivania dopo una sessione d'esame,
giorni in cui il mio cuore piange, in silenzio, e l'unico fazzoletto di cui ho bisogno è di un tessuto fatto di parole,
un abbraccio che si concretizza solo tramite carta, o un foglio di Word.

Le storie originali che troverete qui, scorrendo sotto questa pagina di presentazione, non possono essere chiamate tali.
Sono solo frutto di piccole sofferenze che però, allora, mi sembravano insormontabili - pesanti macigni che pensavo non avrei mai rimosso dalla mia strada.
Forse adesso sono inutili, e probabilmente non è possibile comprenderle appieno, ma, nonostante tutto, sono parte di me.
Di una me diversa, diversa da quella che ero e che oggi sono.
Vi chiedo scusa, e spero riusciate a trovarci qualcosa di buono comunque,
per quanto ancora non avessi imparato a guardare ed amare ciò che ho, e non soltanto quello che mi manca.

Vi ringrazio per aver letto fino a qui, un abbraccio forte a tutti




"Nothing in the world is ever completely wrong. Even a stopped clock is right twice a day."

Brida – Paulo Coelho




{ Iniziativa "Adottini" a cura del gruppo "The Capitol"}

Mi protendo e bacio Peeta dritto sulla bocca. Lui rabbrividisce tutto, ma io tengo le labbra premute sulle sue finché non sono costretta a riprendere fiato.
Le mie dita salgono lungo i suoi polsi ad afferrargli le mani. “Non permettergli di portarti via da me.”
Peeta ansima forte mentre combatte contro gli incubi che infuriano la sua testa. “No. Non voglio…”
Gli stringo le mano sino a fargli male. “Resta con me.
Le sue pupille si contraggono come punte di spillo, si dilatano rapidamente ancora una volta, poi tornano a quella che parrebbe la normalità.
Sempre” mormora.

Il canto della rivolta - Suzanne Collins
  Nessuna serie trovata.