cardcaptorvincy
Membro dal: 25/07/11
Recensore Junior (79 recensioni)
-Ogni giorno, in ogni momento, ad ogni nanosecondo, il mondo cambia. Gli elettroni ci scontrano tra di loro e reagiscono. Le persone ci incontrano alterando il percorso l'uno dei altri. Cambiare non è facile, il più delle volte è doloroso e difficile ma può essere positivo perché il cambiamento ci rende forti, tempra la nostra resistenza e ci insegna ad evolversi-  Touch (Jake)
 
-La proporzione è sempre la stessa, 1 a 1,618 si ripete sempre uguale, gli schemi sono nascosti in piena vista, basta sapere dove cercare. Cose che molti vedono come caotiche in realtà seguono delle leggi sofisticate: Galassie, piante, conchiglie. Gli schemi non mentono mai, ma solo alcuni di noi vedono come i tasselli si incastrano. Siamo 7.080.360.000 su questo piccolo pianeta, questa è la storia di alcune di quelle persone. Secondo un antica leggenda cinese: "Il filo rosso del destino"; gli dei hanno attaccato un filo alla caviglia di ciascuno di noi, collegando tutte le persone le cui vite sono destinate a toccarsi. Il filo può allungarsi, o aggrovigliarsi, ma non si rompe mai. È tutto predeterminato dalle probabilità matematiche, il mio compito è individuare quei numeri per collegare le persone destinate ad incontrarsi i cui destini debbono toccarsi. Sono nato 4161 giorni fa, il 26 ottobre 2000, sono vivo da 11 anni 4 mesi 21 giorni e 14 ore; ed in tutto questo tempo, non ho mai detto una sola parola.- 
Touch (Jake)
 
 
– Adesso la domanda è questa – disse. – Può sbagliarsi Hercule Poirot?
– Nessuno può avere sempre ragione – rispose la signora Lorrimer in tono gelido.
– Io, invece, sì – disse Poirot – ho sempre ragione. Succede tanto invariabilmente che me ne stupisco io stesso.
Carte in tavola (Hercule Poirot)
 
-La fantasia è un'ottima serva, ma una pessima padrona. La spiegazione più semplice quasi sempre si rivela esatta.-
Poirot a Styles Court (Hercule Poirot)
 
-Tutti siamo speciali. Tutti siamo eroi, innamorati, giullari, antagonisti. Tutti.-
V for Vendetta (V)
 
-V: Salve, cara signora. Bella serata, vero? Mi perdoni l'impertinenza, forse intendeva fare due passi, oppure si stava godendo il panorama. In ogni caso mi sembrava ora che lei e io scambiassimo due parole. Ah, dimenticavo… non ci siamo presentati. non ho un nome, può chiamarmi V. Signora giustizia… V. V… la signora giustizia. Salve, signora giustizia.
Signora Giustizia: . "buona sera, V."
V: Ecco, ora ci conosciamo. Per la verità, l'ho ammirata a lungo. Oh, lo so cosa starà pensando… "Questo ragazzo si è preso una cotta da adolescente per me." Mi scusi, Signora, ma le cose stanno diversamente. Sì, l'ho ammirata a lungo, anche se solo da lontano… quand'ero bambino, la guardavo dalla strada di sotto. "Chi è quella signora?" Dicevo a mio padre, e lui:"è la signora giustizia." E io:" come è bella!"
V: La prego, non creda che fosse solo un fatto fisico, lo so che lei non è quel tipo di ragazza. No, l'amavo come persona, come ideale. Ne è passato di tempo, e purtroppo ora c'è un'altra.
Signora Giustizia: "Cosa? Vergogna, V! Mi hai tradito per una sgualdrinella, una gattina vanitosa con labbra dipinte e un sorriso sfacciato!"
V: Io, signora? Mi consenta di contraddirla! È stata la sua infedeltà a gettarmi tra le sue braccia! Sorpresa eh? Credeva che non sapessi della sua tresca, vero? E invece lo so. So tutto. Francamente, quando l'ho scoperto non mi ha sorpreso. Lei ha sempre avuto un debole per le uniformi.
Signora Giustizia:: Uniformi? Non so di cosa stai parlando! Per me sei sempre stato il solo V…
V: Bugiarda! Puttana! Osi negare di esserti data a lui, con i suoi gagliardetti e i suoi stivali? Che c'è, non parli? Lo sapevo… Bene, ora sei finalmente smascherata non sei più la mia giustizia, sei la sua giustizia, hai cambiato amante. Ma sappi che anch'io ho fatto lo stesso!
Signora Giustizia: Sob! Sniff! Chi… Chi è, V? Come si chiama?"
V: Si chiama anarchia e come amante mi ha insegnato ben più di te! Lei mi ha insegnato che la giustizia non ha senso senza la libertà. Lei è onesta. Lei non delude… a differenza di te, fedifraga!
V: Un tempo mi domandavo perché non mi guardassi mai negli occhi. Adesso lo so.
V: E dunque addio, cara Signora, Ancor oggi il nostro commiato mi peserebbe, se tu fossi ancora la donna che un tempo amavo. Ecco un ultimo dono lo lascio ai suoi piedi. 
[l'Old Bailey esplode]. 
Le fiamme della libertà, belle e giuste, ah mia mia preziosa anarchia…
V: "O bellezza che mai conobbi fino ad ora."- V for Vendetta (V)
 
-V: È una citazione, un motto, Vi Veri Veniversum Vivus Vici. Latino. In vita, col potere della verità, ho conquistato l'universo.-
V for Vendetta (V)
 
-Evey: Conosco ogni centimetro di questa cella, ogni crepa del suo intonaco come conosco il mio corpo. Non so dove sono. So che fa giorno e che fa notte, che mi sveglio e mi addormento, che misuro il tempo con la crescita dei peli sotto le ascelle, che non mi lasciano radere. Non so che giorno è. So che c'è una donna che mi ha scritto una lettera sulla carta igienica. So che è sola. So che mi ama. Non so che faccia abbia. Leggo la sua lettera. La nascondo. Dormo. Mi sveglio. Mi interrogano. Piango. Fa notte. Fa giorno. Rileggo la sua lettera. Continuo a rileggerla. Si chiama Valerie.
 
Valerie: Non so chi sei. Ti prego di credimi. Non c'è modo di convincerti che questo non è uno dei loro trucchi, ma non mi importa. Io sono Io, e non so chi sei, ma ti amo! Ho una piccola matita, che non hanno trovato. Sono una donna. La nascondo dentro di me. Forse non potrò scriverti più, così questa è una lunga lettera sulla mia vita. È la sola autobiografia che scriverò mai, e devo scriverla sulla carta igienica. Sono nata a Nottingham nel 1957 e pioveva sempre. Dopo le elementari e le medie, andai in un collegio femminile. Volevo fare l'attrice. Incontrai la mia prima amica a scuola. Si chiamava Sara, aveva quattordici anni e io quindici, eravamo tutte e due allieve della signorina Watson. I suoi polsi. Quanto erano belli i suoi polsi. Sedevo nell'aula di biologia e fissavo il feto di coniglio nel barattolo mentre Mr. Hird diceva che era una fase adolescenziale che la gente superava… Sara la superò. Io no. Nel 1973 smisi di fingere e presentai ai miei genitori una ragazza di nome Christine. Una settimana dopo mi trasferii a Londra e mi iscrissi ad arte drammatica. Mia madre diceva che le avevo spezzato il cuore. Era la mia integrità che mi importava. È così egoistico? È a buon mercato, però è tutto ciò che ci resta. È l'ultimo centimetro di noi che ci resta… ma in quel centimetro siamo liberi. Londra. A Londra ero felice. La mia prima parte fu quella di Dandini, in Cenerentola. Il mondo era bizzarro, ignoto e frenetico, con quelle platee invisibili dietro i riflettori incandescenti e quell'emozione spasmodica. Ero elettrizzata e sola. Di sera andavo nei club, ma me ne stavo più che altro per i fatti miei. L'ambiente non mi piaceva: c'erano tanti che volevano solo essere gay. Era la loro vita, la loro ambizione, non parlavano d'altro. Io volevo qualcosa di più. Il lavoro andava bene. Nei film mi davano parti sempre più importanti. Nel 1986 interpretai "The salt flats". Alla critica piacque, al pubblico no. Conobbi Ruth durante la lavorazione. Ci amavamo. Vivevamo insieme e il giorno di San Valentino mi mandava le rose. Dio mio, quanto avevamo. Furono i tre anni più belli della mia vita. Nel 1988 ci fu la guerra e non ci furono più rose. Per nessuno. Nel 1992, dopo il colpo di stato, cominciarono ad arrestare i gay. Presero Ruth mentre era fuori a cercar da mangiare. Perché hanno tanta paura di noi? La bruciarono con delle sigarette accese e la costrinsero a fare il mio nome. Firmò una denuncia secondo cui io l'avevo sedotta. Non gliene feci una colpa. Dio l'amavo, non gliene feci una colpa. Ma lei sì. Si uccise nella sua cella. Non sopportare d'avermi tradita, d'aver rinunciato a quell'ultimo centimetro. Vennero a prendermi. Dissero che avrebbero bruciato tutti i miei film. Mi rasarono i capelli, mi misero la testa in un water, si scambiavano barzellette sulle lesbiche. Mi portarono qui e mi diedero dei farmaci. Non sento più la lingua. Non riesco a parlare. L'altra donna gay che era qui, Rita, è morta due settimane fa. Credo che anch'io morirò presto. Strano che la mia vita debba finire in un posto terribile come questo, ma per tre anni ho avuto le rose e non ho chiesto scusa a nessuno. Morirò qui. Ogni centimetro di me perirà… tranne uno. Un centimetro. È piccolo ed è fragile ed è l'unica cosa al mondo che valga la pena avere. Non dobbiamo mai perderlo o venderlo o darlo via. Non dobbiamo permettere che ce lo tolgano. Spero che tu riesca a fuggire da qui. Spero che il mondo cambi e che le cose vadano meglio, e che ci saranno ancora rose per tutti. Vorrei poterti baciare. Valerie.
 
Evey: Conosco ogni centimetro di questa cella. Questa cella conosce ogni centimetro di me. Tranne uno.-
V for Vendetta (Evey)
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