L'autrice sconsiglia vivamente la lettura delle sue storie perchè sono state scritte con i piedi. O con qualcosa più in alto.
La testa, ovviamente.
La sua infanzia è stata rovinata da una precoce lettura di Stephen King, di cui le è rimasta solamente la passione per il nome Stefano.
La sua preadolescenza è stata rovinata dalla molto tempestiva lettura del Giovane Holden.
Di cui le è rimasto parecchio.
La sua adolescenza è stata completamente distrutta dal suo professore di lettere del ginnasio, da Baudelaire, da Bukowski, da Dylan Dog, da Palahniuk, da Orwell, da Pennac, dalla matita nera, dai vinili, dallo sconto del 30% alla Feltrinelli, dall'abbinamento rosso/bianco/nero, dai capelloni, dallo smalto rovinato, dal Regno Unito, dal Pop che Uccide l'Anima Proprio Come Tutto Il Resto, dalla pioggia, dallo humor nero, dal citazionismo dilagante, dai Peanuts, dal caffè, dai concerti che devi aspettare in fila in piedi cinque-sei-sette-otto ore, dal suo enorme Ego (in mancanza di fallo), dai Signore E' Stata Una Svista, dallo streaming, da Travaglio, dai Cani di Diamante, dal basso, da TicketOne, dalle mele verdi, dal freddo ai piedi, dal pulp, dai Gufi Che Non Sono Quello Che Sembrano, e da molto altro che ora non le viene in mente.
Cosa le rimarrà di tutto questo, è da vedere.
Quindi, dopo queste premesse, si rinnova l'invito a non leggere le storie che seguono.
Siete avvisati.