"Quelli che prima avevo nascosto alla bambina all'interno del mio corpo, ora, spuntavano dalla mia schiena e mi avvolgevano senza sfiorarmi..."
Questo è quello che pensava, mentre, affascinato dal grottesco scenario che si proponeva dinanzi ai suoi occhi, raccontava storie del proprio passato ad una piccola fanciulla troppo curiosa.

Imprigionato nelle celle di un rifugio fra le montagne del nord, per il fardello che portava con se ormai da anni, si ritrovò un giorno soccorso da un cavaliere proveniente dalle lontane terre di Astora.
Egli gli parlò di una leggenda narrante le imprese di un non-morto prescelto che un giorno sarebbe riuscito ad evadere dal quel posto ormai in rovina.
Allo stremo delle forze e con molto rammarico. il cavaliere continuò il suo racconto ammettendo che sentiva nella sua anima di essere il prescelto, ma, esalando il suo ultimo respiro dopo aver donato al carcerato la chiave per uscire dal quel posto e una strana boccetta contenente liquido stranamente caldo, sognò un'ultima volta che il suo sforzo non fosse vano e che il prossimo prescelto fosse il non-morto che si ergeva dinanzi a lui.