Cosa sarebbe successo se Adam, la Bestia, fosse morto?

“No, uccellino, non ti farò del male.”
Un mezzo sorriso appare sul viso ustionato dell’uomo.
La guarda per l’ultima volta, poi si gira e si avvia verso la porta.
Passa accanto allo specchio e lo invidia.
Quell’oggetto potrà continuare a guardarla, mentre lui se ne sta andando via per sempre.

Finalmente l’aveva detto. Finalmente si era liberato dal peso che per ventotto anni lo aveva oppresso per non averle rivelato i suoi veri sentimenti.
Finalmente anche loro sarebbero vissuti per sempre felici e contenti.

Perché con te non é morire.

La mano destra volò verso il suo petto, nel punto dove sentiva battere il suo cuore.
Era solo per lei che batteva.
Per lei, che lo temeva.
Per lei, che era l’unica ad Approdo del Re a non essere disgustata dal suo volto ustionato.
Per lei, che era l’unica che gli aveva rivolto un sorriso e una parola gentile.
Per lei, che lui aveva segretamente iniziato ad amare.
Per lei, Sansa.

“Perché... ne sono innamorato.”
Quelle parole uscirono fuori dalle sue labbra come un soffio. Fossero bastate per rompere l’incantesimo, adesso tutto sarebbe tornato alla normalità.
Ma non era così. La fata era stata chiara. Doveva essere amato per quello che era.
E adesso, proprio quando aveva trovato qualcuno che amava e che, forse, poteva ricambiarlo, si ritrovava di nuovo solo.
Avrebbe mai amato di nuovo? Ne dubitava.
Sarebbe mai stato amato da qualcuno? Dubitava anche di questo.
Dopotutto... chi avrebbe mai potuto amare una bestia?