Più volte, durante il corso della mia vita mi hanno chiesto di descrivermi e a tutti ho risposto: ma ce n'è davvero bisogno? Dopotutto, cosa importa se sono alta, bassa, magra, grassa? Se ho i capelli neri e gli occhi azzurri o se sono bionda con gli occhi verdi? A che serve sapere alle persone se mi piacciono i tacchi o le felpe? Tutto ciò che conta, è quello che ci portiamo dentro, ma è anche tutto ciò che alla gente non importa. Il carattere determina l'autenticità delle persone ed io sono fiera di essere autentica. Di non essere stata creata in scala, su un modello. Ho sempre cercato di essere sincera con me stessa e valutarmi per quello che so di saper fare, non per quello che credono gli altri. Aprirsi al mondo, talvolta può essere semplicissimo, mentre altre si desidera solo di poter essere inghiottiti dal suolo su cui si cammina. Perché a pochi importa chi sei veramente, perciò bisogna imparare a valutare bene le persone. Io l'ho appreso a mie spese. E mi sono anche resa conto che la maggior parte delle persone ti stanno vicine per sfruttare quello di cui si è capaci, non per reale amicizia. Bisogna solo imparare a guardare oltre le apparenze, oltre le bugie, oltre quell'ipocrisia che ci circonda. Aprite gli occhi, io l'ho fatto. E se ci sono riuscita io, può farcela chiunque. Basta solamente non arrendersi, continuare a lottare. Spezzare quelle catene di paure che ci tengono ancorati ad una vita vissuta a metà, sempre cercando di non deludere gli altri. Ma chi ci ama davvero non si ferma alle apparenze e non potrà essere altro che felice nel vederci sbocciare come le rose in primavera. Chi invece non sa apprezzarci non vale un solo secondo del nostro tempo. Siate farfalle, che da semplici e monotoni bruchi diventano, prima crisalidi misteriose e poi splendidi insetti colorati in grado di vivacizzare il mondo. Non dovete essere il meglio di nessuno, se non di voi stessi.