Sono le quattro quando Harry si accorge si essere da solo letto. E questo lo fa tremare, in tanti anni, anche dopo le peggiori litigate lui e Louis hanno sempre condiviso il letto, incazzati magari, ma sempre però nello stesso letto. Forse stavolta hanno davvero esagerato. Con la paura di non trovarlo in casa Harry vaga per le varie stanze, ultima quelle del bambino. Ma pure lì è vuoto. Scende allora di sotto e li vede. Il bambino è sul divano, la copertina di superman a tenerlo al caldo, mentre Louis dorme proprio lì sotto, sul tappeto.

storia nata così da quattro chiacchiere con una amica e l'emozione di far fare a louis il passivo. Speriamo vi piaccia

A volte la vita è una partita che va giocata.

Stai bene? Ho fatto più piano che ho potuto ma non vorrei averti fatto male » Gli occhi azzurri incontrano quelli verdi « Haz, sto bene. E so che gongoli al fatto che zoppichi per merito tuo. Ma tranquillo abbiamo un intero pomeriggio per noi e intendo restituirti il favore

« Se è un problema di soldi posso farci fronte io…» non mi lascia finire che mi aggredisce verbalmente, avvicinandosi a grandi falcate « Non sarò la tua puttana, né il tuo mantenuto non mi sono mai prostituito nemmeno nei momenti di maggiore disperazione, non ti permettere nemmeno di pensare..» Ora sono io che urlo , e sai piccolo, Louis Tomlinson incazzato puo’ fare paura « Piccolo stronzo egocentrico, non mi interessa scoparti, ammetto che non sei niente male, ma io qui sto parlando di arte, sto parlando di danza e ti sto offrendo lei e non me idiota. Se è per i soldi beh…a me serve un aiutante durante le lezioni non ti avrei certo elemosinato niente, te li saresti guadagnati. Se ti devi mettere a novanta è per far partire il cd non per farti fare il culo da me. La mia offerta vale fino a domani sera. Io ti aspetto qui, se vieni in tenuta da ballo saprò la tua risposta altrimenti vaffanculo Harry.» Le ultime parole le urlo mentre esco dalla mia aula.

Dio Lou sono le 4 del mattino, stai ancora suonando?» Bello, tutto assonnato, arruffato e dannatamente sexy. Si avvicina lentamente e goffamente ancora addormentato alla coda del piano e con una mano l’accarezza lasciva, mi alzo e gli vado in contro dicendogli «Scusa se ti ho svegliato, non mi riusciva un giro di note e lo sai come sono ». La sua voce roca impastata dal risveglio mi risponde « Sei sexy mentre suoni, amo come le tue dita accarezzano i tasti del piano, sembra quasi tu ci stia facendo sesso». Addio lucidità, mi avvicino piano a lui e gli bisbiglio all’orecchio « Posso usare te come piano allora» e nel mentre le mie dita si insinuano sotto la maglietta, lentamente picchietto sul suo addome come se stessi suonando la tastiera del piano, lui non si sottrae al mio tocco, azzardo e inizio a lasciare baci lungo il suo collo, sulla mascella e gli sussurro un « Seguimi».

Ti guardo dentro quella culletta, ti guardo e non so cosa aspettarmi, e non so se quello che provo è giusto o sbagliato. Pensavo che quando saresti arrivata avrei sentito un qualcosa esplodere qui nel petto ma adesso che sei qui reale quello che sento è solo dannata e fottuta paura. Paura di perdere l’uomo della mia vita, paura di perdere te, paura di sbagliare qualcosa ,in fondo in quello sono bravo.

Vorresti adottare Michelle? Vorresti darle il tuo cognome?» Ecco ora piange davvero o mamma mia «Harry ti prego dimmi qualcosa oltre che piangere» Tra un singhiozzo e l’altro qualcosa inizia a dire «Tu tu tuuuuuu lo sia vero che che per poter adottare un bambino bisogna bisogna essere spo-spo-sposati vero? » E il mio sorriso è la migliore risposta «lo so Harry dunque cosa mi rispondi» Ed è un sì il suo così forte e chiaro che ora mi metto a piangere pure io.