Kim Seokjin è ad un passo da un futuro che non ha mai dovuto pianificare. Tutto già scritto da prima che nascesse; gli basta una firma per ereditare la centenaria società di famiglia – la Abyss – e allo stesso tempo diventare la copia sbiadita di suo padre, trasferitosi a Tokyo per espandere l’attività.
Han Jiyoung è laureata a pieni voti ma nonostante ciò ha un lavoro d’ufficio, quando può, nei fine settimana, lavora come cameriera nel ristorante dei genitori del suo migliore amico, nel cassetto conserva il sogno della vita: pubblicare il suo romanzo.
Seokjin e Jiyoung non potrebbero essere più diversi, eppure si troveranno incastrati in un appuntamento a quattro che li metterà l’uno di fronte all’altra.
Lui non si è mai innamorato, lei scrive storie d’amore – e le vive – da quando era una ragazzina.
Riuscirà Jiyoung ad insegnare l’amore a Seokjin?

Un test che permette di mettere in comunicazione con la propria anima gemella.
Sette giovani idol alla ricerca di un modo per evadere dalla propria prigionia dorata.
L'incipit perfetto per un mare di casini.
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«Una specie di Tinder su scala mondiale» commentò Taehyung, mentre si rimettevano, quatti quatti e furtivi come dei ninja, seduti dentro il SUV nero di cui Jungkook era alla guida.
«Tinder è parecchio più realistico» borbottò Jin, mentre allacciava la cintura di sicurezza.
Jimin, che per uno sventurato intreccio di eventi era seduto al suo fianco, alzò gli occhi al cielo, sbuffò. Scimmiottò la sua voce e gli diede un leggero pugno sull'avambraccio.
«E se funzionasse? Lo hai mai preso in considerazione?».
Jin massaggiò il braccio, gli restituì quella gentilezza. «Che cazzo vuoi che mi importi? Se quel test ti darà un match, tu ti convincerai che quella è la tua anima gemella e te la vorrai tenere a fianco anche se dovesse starti sulle palle».

Yejin è innamorata di Baekhyun. Baekhyun è il suo migliore amico.
Basterebbe questo, per spiegare quanto la sua vita sia un casino, ma proprio quando credeva di poter evadere dalla realtà per quattordici, lunghissimi, giorni, Baekhyun decide di inserirsi nella vacanza di gruppo - programmata da mesi - all'ultimo minuto, fresco di rottura con la sua fidanzata Hea.
Quattordici giorni possono significare tutto, oppure possono non significare niente, soprattutto in un rapporto complicato come lo è diventato il loro.
Yejin non dovrà fare altro che scoprire cosa, il cosmo, ha in serbo per lei e buttarsi di testa in quella che potrebbe risultare la peggiore caduta della sua esistenza.
Un viaggio a Jeju, raccontato attraverso gli occhi della ragazza, che risulterà cruciale: in un modo o nell'altro.
Yejin e Baekhyun supereranno la mareggiata o andranno a finire, come il Titanic, dritti contro l'iceberg?
E se così fosse, troveranno entrambi spazio su quel maledetto pezzo di legno?

Seokjin esce per la prima volta dopo le sue due quarantene - quella preventiva e quella obbligata.
Risucchiato dai suoi pensieri macina metro dopo metro, in una Seoul che gli sembra non conoscere, fino ad imbattersi in un vicoletto stretto, nell'insegna malconcia di un pub dall'aria trasandata.
Aprirà quella porta per poi scoprire, una volta uscito, che quello che si stava lasciando alle spalle era il suo, personale, Magic Shop.

Baekhyun è rimasto da solo, in una casa vuota, senza il suo compagno di una vita.
Senza l'amore della sua vita.
Senza la sua anima gemella.
Senza il suo Chanyeol, partito per l'arruolamento obbligatorio, e forse non solo per quello.
Una full immersion nella sua testa, nel modo in cui sta vivendo la mancanza, nella sofferenza che lo attanaglia.

La carriera che collide con l'amore, e le conseguenze che porta essere costretti a scegliere tra l'una e l'altra.
Dalla storia:
«Dovresti entrare» la voce di Chanyeol mi fece trasalire.
Scossi la testa. «Sono solo di passaggio, Channie» risposi dimessa.
Non lo guardai ma ero sicura che stesse sorridendo, sarcastico, e che le sue braccia fossero andate automaticamente a congiungersi all'altezza del petto. Lo faceva sempre quando io mi comportavo da orgogliosa e testarda.
«Non si direbbe» affermò, passandomi accanto per poi mettersi di fronte a me.
Aveva le braccia congiunte proprio come pensavo, e le sopracciglia aggrottate in un'espressione di disappunto.
«Jiho mi ha chiesto di prendere alcune scartoffie dal suo ufficio» cercai, forse invano, di giustificare la mia presenza.
«Ti ha chiesto anche di restare cinque minuti ad ascoltare Baek cantare?» domandò retorico, e mi rivolse il suo sorrisetto compiaciuto. Il solito sorrisetto furbo che assumeva Park Chanyeol quando si rendeva conto di avermi messa alle strette.

Due ragazzi che sono cresciuti insieme e un viaggio che cambierà, per sempre, la loro prospettiva.
O, almeno, quella di lei. New York a fare da sfondo agli attimi di vita quotidiana in cui, quei due, si perderanno.
Una passeggiata sul ponte di Brooklyn, una birra che si trasforma in un caffé, la mattina dopo, e un giro a Central Park.
Una one shot che parla di quotidianità, di viaggi, della normalità di cui, in questo momento, siamo privati.