Dal primo capitolo: “Lo so, mi manca solo il gilet, la giacca e le scarpe e sono pronto” borbottò Stiles guardando per la prima volta il compagno vestito di tutto punto e fasciato perfettamente da un completo grigio scuro che lo rendeva ancora più bello e affascinante del solito e sospirando continuò “Ora spiegami perché tu devi andare alla cerimonia vestito da figo e io devo sembrare un pinguino”

Il suono della campanella sorprese Stiles ancora immobile, con lo sguardo fisso su quelle ultime righe che non volevano saperne di cambiare, perché il castano si ripeteva fosse impossibile che sulla carta fossero scritte quelle lettere, sillabe e parole ed era convinto che se le avesse guardate abbastanza a lungo si sarebbero scambiate di posto dando vita a vocaboli dal significato completamente differente.

Dal primo capitolo:
Dopo aver sparso sangue romano, anche se non nella quantità che ciascun gladiatore avrebbe desiderato, Agron aveva ottenuto una ricompensa insperata, aveva finalmente potuto conoscere il nome di quella creatura che oramai non riusciva a levarsi dalla testa.
Nasir.
Un nome indubbiamente – per quel poco che aveva imparato in quell’accozzaglia di gente che abitava il ludus – di origine lontana, siriana, se poteva prestare fede alle parole stesse del ragazzo.

SPOILER 3x18
Possibile Pre-slash
Stiles era l’umano logorroico e petulante, il ragazzino che era passato dall’essere terrorizzato da lui al cercare di salvarlo, al tentare di conoscerlo, al donargli conforto o almeno una minuscola luce.
Scott si sbagliava.

Null'altro che l'ennesimo incubo di John, anche se questa volta né la guerra né la Caduta ne sono i protagonisti.

Dal primo capitolo: "D’un tratto sentirono l’acqua attorno ai loro corpi divenire piacevolmente tiepida e una tenue luce alzarsi da essa e per logica necessità abbassarono lo sguardo.
La superficie originariamente scura pareva stesse sobbollendo e increspature sempre più veloci la muovevano e fu in quel momento che Derek capì in quale pasticcio si era appena infilato"

“Sono un angelo del Signore”
“Sì, certo e io sono l’Abominevole Uomo delle Nevi. Sul serio, cosa diavolo sei?”
Piccolo esperimento.
Mio primo crossover

Senza neppure rendersi conto dei suoi movimenti, il moro si sedette sul bordo del letto e come sotto un incantesimo al quale era del tutto impossibile resistere, il dorso delle sue dita si mosse, andando a passeggiare leggero sulle salite e sui declini di quel corpo che oramai da tempo lo stregava.

Aspettò pochi minuti e quando finalmente, la porta si spalancò, il lupo che si agitava in fondo al suo stomaco, risalì, graffiandogli con forza la gola.
Stiles era in compagnia di Danny.
Cosa diavolo ci facevano insieme? Che forse il castano avesse acconsentito a passare la notte con lui? No! Non ci doveva nemmeno pensare.

Stiles era stufo, anzi stufo marcio di tutte quelle cose lupesche e soprannaturali che erano piombate da un anno a quella parte nella sua noiosa e monotona vita di adolescente frustrato.
Per l’ennesima volta Scott lo aveva trascinato in giro per il bosco fino a raggiungere casa di Derek e perché poi? Per farsi arrostire un braccio!

Era piccolo piccolo, con gli occhioni grandi e luminosi spalancati e mai fermi, Derek pensò che lo stessero fissando concentrato – non sapeva che appena nati i bambini seguissero perlopiù udito e olfatto – le mani chiuse a pugno e la bocca aperta intenta a emettere ancora quegli squittii acuti e singhiozzanti.

Non muovendo neppure un passo e continuando a rimanere appoggiato al tavolo, il padrone di casa andò in cerca di spiegazioni “Fingiamo che tu non abbia ancora aperto a sproposito quella tua boccaccia e riparti”
“Ho fatto una lista durante l’ora di chimica e alla fine quello messo meglio sei risultato essere tu. Non posso farci niente”
“Messo meglio?” ripeté il moro sollevando un sopracciglio.
SPOILER Terza Stagione

Adagiando il panino sul piatto, il castano si voltò per riporre nella credenza il sacchetto del pane e nel tornare alla posizione iniziale, sorprese Derek con il dito nel barattolo.
“Derek!” e il dito volò nella sua bocca.
Le labbra del piccolo di tesero, ancora strette attorno alla falange e intente a ripulirla dal burro, e un largo e birichino sorriso fece capolino.

A ben vedere poteva essere plausibile, si era perso nel bosco ed era stato trovato dal lupo, secondo Perrault e Grimm tale ragionamento non avrebbe fatto una grinza.

Qualcosa di assurdo era successo.
Per quanto Stiles fosse oramai avvezzo a considerare l’assurdo la sua quotidianità, quello era troppo anche per lui.