«Perché piangi?»
Gli occhi della giovane si spalancarono, perplessi ed incuriositi.
«O-odio me stessa»
Il ragazzo sospiró, come se avesse a che fare con una bambina capricciosa.
La pioggia si era fatta più fitta.
«Perchè?»

Un sorriso malinconico appena accennato.
"Si. Ed era bellissimo"
Ed ora quelle cose non ci sono più.
Ed ora c'è solo il vuoto ed il grigio.
E la malinconia ed un po' di morte.
"Ti ricordi del nostro passato, sorella?"
E le lacrime sul mio viso.
"Sí"
Ed ora anche tu non ci sei più

Ed era bello sai?
C'era il lilla in cielo e c'era l'arancione, quello leggero, tenue.. come il sole all'alba.
E c'era il verde dell'erba. E c'erano i fiori colorati che ci salutavano dagli alti balconi.
Era bello sai?

Avrei voluto fare tante cose, dirvi tante cose… ma nonostante tutto, vi ringrazio per questa vita.
Grazie per la gioia che mi avete donato. Per il vostro calore ed il vostro amore.
Vi ho amato tanto e vi amo tanto. E lo farò per sempre!
Insieme a voi ho conosciuto giorni bellissimi. Era stupendo stare con voi…!

Scosse la testa. La suggestione giocava brutti scherzi..
Eppure.. qualcuno che lo chiamava c'era..
«Al..Phonse...»
Si voltò sgranando gli occhi. Davanti a lui c'era un ragazzo a lui identico, diverso solo per colore dei capelli e degli occhi, per non parlare della pelle.. come dire.. spettrale.
«Alfons.. sei tu?»
Lo spettro sorrise tristemente «Finalmente ci conosciamo, Alphonse»

Alphonse lo guardava perplesso steso sotto di lui. I grandi occhioni nocciola persi in quelli dorati del suo nii- san, fermi. Sicuri su ciò che volevano.
«Per sempre così, Edward»
E le braccia del minore si chiusero attorno alle spalle del fratello che si era avventato sulle sue labbra, pronto ad assaggiarle, morderle, mangiarle di nuovo.
Buona lettura e Buon Natale! :D

Non posso. Non posso resistere più.
Lui è qui, difronte a me ed è... così bello!
Il vento accarezza il suo viso. I suoi occhi brillano come - e chissà forse di più - delle stelle...
Oh cielo! Sto facendo la sdolcinata!
Ma non posso... non posso resistere di più. Voglio le sue labbra sulle mie!

Saga tornò a guardare l’orizzonte. Chissà che cosa stava vedendo da quella collina poco distante dal Santuario.
Chissà dove stavano volando i suoi pensieri, lasciati liberi di volare col vento.
Se si concentrava, poteva sentire il suono della natura…
« Stai seguendo il fantasma della tua vita, Saga? »
Il maggiore si voltò sorpreso verso il compagno. Come faceva a saperlo? Come poteva leggergli dentro?

« Allora, Senju, io non piaccio a te e tu non piaci a me e questo non cambierà mai…»
Lo sguardo assassino di Izuna fece scattare gli occhi cremisi del Senju verso l’alto. Collaborare con lui non rientrava nelle sue prospettive…
«… Tuttavia per questa volta ti propongo di accantonare ogni ostilità per finire al più presto questa pagliacciata. Ci stai? »
« Non posso che essere d’accordo »
E sorridendo lievemente, Izuna gli tese la mano.
Tobirama la strinse maledicendo ancora una volta Hashirama Senju.
Era l’inizio di un lungo periodo infernale…

Il poeta alzò gli occhi su di lui, tirando su con il naso, come un bambino..
- Maestro... -
E Virgilio posò le labbra sulle sue.
Esprimendo tutto il suo affetto ed amore. Gli sarebbe mancato tanto..

Un brivido lo fece voltare. Le lacrime ora gli rigavano copiosamente le guance.
Chissà come avrebbe reagito il suo allievo una volta scoperta la sua assenza. Una volta scoperto il suo addio...
- Va', Dante. Va' e non ti curar di me. Va' verso il tuo destino -

Dal capitolo 1:
Lui dispensava, vegliava sui sogni della gente, ma chi avrebbe vegliato sui suoi...?

Aveva paura.
Aveva paura di incontrare quegli occhi.
Aveva paura di incontrare il suo sguardo severo.. doveva per forza arrivare alla morte per capire quanto idiota fosse stato?
Avrebbe dovuto sapere che dall'ira e dalla vendetta non sarebbe nato niente.
Avrebbe dovuto sapere che non avrebbe non doveva illudersi.
Dov'era il suo futuro? Perso nell'orizzonte di una vita che non avrebbe mai più vissuto…
Alzò gli occhi al cielo e sorrise…
Il cielo era di nuovo azzurro.
Era azzurro come gli occhi di quel sé stesso che lo chiamava verso un mondo di luce,
all'orizzonte dell’infinito…

«Sei ancora qui tra i piedi?»
Il biondo sopracciglio di Mello scattò verso l’alto, guardando perplesso il compagno.
Near sbuffò accasciato sull’alto plico di fogli. Accidenti a lui ed il volersi distinguere sempre dagli altri…!
«Già… non ce la faccio più»
Ehi! Momento, momento, momento! Near che si lamentava e da quando..? Insomma, Near era sempre il primo in tutto, anche quell’incarico – seppur con qualche lamentela giustificata – l’avrebbe svolto diligentemente, vero…?
D’altra parte, Mello non sembrava così sorpreso. Sapeva che con lui l’amico – amico? – si rivelava per quello che realmente era.
Niente voti, niente rivalità, solo Near e Mello.
Mia prima fiction nel fandom

Piano e con circospezione - un ghigno di soddisfazione già dipinto sul suo volto -, aprì il bianco frigorifero che conteneva quelle delizie, gustandosi in anticipo il loro sapore…
… Peccato solo che quello che trovò lo lasciò letteralmente senza parole ed a bocca aperta…!
Sgranò l’unico occhio vermiglio che aveva ed un urlo agghiacciante a uscì dalla sua bocca spalancata…
[Cross-Over Pandora Hearts/Death Note]