Lei, Natalie Fortino: diciotto anni, bella, faccia d' angelo, altezza nella media (per essere precisi un mentro e sessantatrè), con una leggera tendenza ad esagerare con le espressioni volgari che però rafforzano i concetti. Leggermente sottopeso, quarantesette chili, ma nonostante questo godeva di occhiate lussuriose da parte di almeno ventuno maschi al giorno, di varia età, grazie al suo culo. Lunghi capelli neri come la pece che tendeva a NON pettinare senza sapere che ciò scatenava una carica sessuale che una ragazzina di diciotto anni non dovrebbe avere. Il suo carattere non è dei migliori: casinista, ribelle, senza il minimo senzo della responsabilità... ma se sotto la sua corazza si nascondesse qualcosa di più profondo?
E lui, Robert Pattinson, senza bisogno di presentazioni... attore al limite del succeso che decide di stabilirsi psicologicamente e fisicamente in un quartire desolato e disabitato di Los Angeles, tranne che per la casa difronte la sua, decisamente eccessiva per due persone...
E se Natalie e Robert dovessero incontrarsi in circostanze poco romantiche? Come ne uscirà Natalie?

Stavo al buio, a fissare il soffitto da un’ eternità di tempo incalcolabile.
Continuavo ad ascoltare la sua unica canzone che mia madre aveva scaricato illegalmente da internet.
Non mi sarei stancata facilmente. La sua voce si liberava dolcissima nella mia camera, incoraggiando in continuazione le farfalle che mi riempivano lo stomaco a battere più forte le ali. E illudendomi che lui fosse ancora vicino a me, a sfiorarmi le dita.
Il mio cuore aveva ormai rinunciato all’ opportunità di stabilizzare il suo battito e io avevo rinunciato alla possibilità di riprendermi dall’ utopia.
"Ahi!". Ero stato io a gridarlo.
Mi ero appena dato uno schiaffo.
No. Non stavo sognando! Era successo davvero!
Robert mi aveva baciato. Aveva poggiato le sue labbra morbide sulle mie, la sua lingua aveva cercato la mia.
Cannella. Tabacco. Pioggia. Birra. Miele.
Non sto delirando (anche se lo avrei fatto non appena mi sarei resa conto per davvero di tutto).
È lui ad avere questo sapore.
****MOMENTANEAMENTE SOSPESA****

Mi malidissi per aver pensato che la sua voce era maledettamente attraente e dolce, mi maledissi anche perché avevo una voglia assoluta e incontrollata di guardare il suo viso e il suo corpo perfetto. [...] Si avvicinò a me, ed averlo così vicino non mi faceva sentire affatto a mio agio. Il suo fiato incredibilmente fresco e piacevole soffiava sulle mie labbra e pensai seriamente di poter svenire da un momento all’ altro, i suoi occhi verdi inchiodavano i miei in modo prepotente e non riuscivo a guardare altrove nonostante mi imbarazzava tremendamente sostenere il suo sguardo.

Lo guardavo. Impalata. Lui era lì. Bellissimo, con gli occhi stranamente scoperti dagli occhiali scuri. Azzurri in un modo strano, alieno. Non avrei mai pensato che qualcuno avesse potuto avere gli occhi così azzurri. E le sue labbra erano lì. Lisce e perfette, leggermente distese in un sorriso. E il mio cervello andò in tilt.
Mi allungai verso di lui in un attimo e gli sfiorai le labbra con le mie. Poi realizzai. Realizzai che lui era Robert Pattinson e io una ragazzina qualunque, e che al novanta per cento delle possibilità mi considerava un’ imbecille superficiale ragazzina ossessionata da lui, come tutte quelle che aveva incontrato.