Il “Walton Institute for Gentlemen” era il suo luogo di redenzione e prigionia: si era convinto, con gli anni, di aver commesso nella sua vita passata dei peccati impronunciabili che gli erano valsi la reclusione forzata in uno dei collegi maschili più severi – e perciò noti – dell’intera Gran Bretagna. Non vi era nulla che non detestasse di quel luogo o della propria esistenza in generale: priva di libero arbitrio, costruita a tavolino in ogni minimo dettaglio. Egli, semplicemente, non viveva: esisteva e basta.
Ma se c’era una cosa che il destino sapeva fare bene era stupire.
E se comparisse un motivo per riprendere le redini della propria vita? E se quel motivo si trovasse proprio nell’istituto? E se quel motivo fosse un ragazzo?

Ormai sono passati quattro anni ma lei non è ancora riuscita a lasciarla andare.
Dalla prematura scomparsa di sua madre, non è stata più in grado di affrontare la realtà: conduce una vita ordinaria, in cui si occupa di sua sorella minore, cerca di non dare preoccupazioni a suo padre ma soprattutto continua a nascondersi dietro il suo libro preferito, Alice nel paese delle meraviglie, per evitare di fare i conti con ciò che la circonda.
Qualcosa però cambia: una serie di catastrofici eventi si riversano su di lei a partire dall'incontro con quella lì, la nuova compagna di suo padre, e con il (poco) probabile fratellastro Harry che, ironia della sorte, lavora in un bar chiamato "The Cheshire Cat".
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« Harry? » chiamai di nuovo, dopo un po’, quando avvertii le palpebre farsi ancora più pesanti e Morfeo allungare le proprie braccia verso di me.
« Che c’è? » chiese tempestivo, con la voce un po’ roca come se si stesse appisolando anche lui.
« Grazie » riuscii a dire, dopodiché deposi le armi contro la stanchezza e caddi in un sonno profondo e tranquillo come mai prima d’allora.
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Harry x OC // accenni Ziam.

“But this is your heart, can you feel it?
Pumps through your veins, can you feel it?
This is your racing heart, can you feel it?
Can you feel it?”

E se, dopo averle rubato quel bacio davanti alla recinzione, fosse rimasto con lei? E se la Ragazza in fiamme avesse avuto modo di rispondere a quel bacio e aprirgli finalmente il suo cuore? D’altronde era lui che aveva scelto, in principio. Lui. Il fuoco che alimentava la sua fiamma. Gale.

"C’erano cose che avrebbe voluto dirle, se ne fosse stato capace.
Cato non era bravo con le parole, non era una sua prerogativa.
Era nato per distruggere, annientare, uccidere.
Era tutto ciò che potesse, dovesse, volesse fare.
Prima di lei.
Lei.
La sua Clove."
Gli ultimi pensieri di Cato, mentre gli ibridi dilaniavano il suo corpo e lasciavano liberi la sua mente, la sua anima e il suo cuore di volare verso di lei. Pensieri raccolti in una lettera che non verrà mai consegnata né mai aperta né mai letta.