nals, autore su EFP Fanfiction

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nals

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Recensore Veterano (493 recensioni)

« Qualcuno in uno di questi posti... mi chiese: "Cosa fai? Come scrivi, come crei?" Non lo fai, gli dissi. Non provi. È molto importante: non provare, né per le Cadillac, né per la creazione o per l'immortalità. Aspetti, e se non succede niente, aspetti ancora un po'.
È come un insetto in cima al muro. Aspetti che venga verso di te. Quando si avvicina abbastanza, lo raggiungi, lo schiacci e lo uccidi.
O se ti piace il suo aspetto ne fai un animale domestico. »

[Bukowski]

Stelle

Loro sorridono; le dita puntate in alto a contare – schiacciare – le stelle.
Non lo vedrai mai un cielo così in città, mi dicono. Ed io penso che dovrei sentirmi fortunata, ma non ci riesco.

Labbra.

Le mie labbra sono brutte e stronze. Non mi danno retta, non danno retta a nessuno. Vomitano quello che dicono loro.

Il mare e basta.

C’era il mare. Il mare e basta. Sopra, sotto, al lato, dietro, dentro. Dentro.
Acqua, tanta, tanta acqua a riempire il vuoto e ad affogare il resto...

Dita

Non sai quanto sia trascorso – non ti va di contarlo, il tempo – ma adesso ti è più facile respirare.
Il letto in fondo, quello sotto la finestra, riesci a guardarlo. Le lenzuola sono perfettamente stese, non nascondono alcun bozzolo di carne sanguinolenta. Saranno gelide, adesso, fredde quanto le tue dita. Ma è un vuoto confortante quello, come un cielo senza luna.

Respiro.

È nascosta tra le pieghe del sipario – i piedi scalzi costretti in un angolo, lo scheletro di una sigaretta morente tra le labbra.
È una sagoma di spigoli rivestita di poca carne, Eva, ha un viso dolce e un neo scuro sul mento. Respira vivendo, vive ingoiando e rigurgitando.
A Yami.

Da lontano

“Dove sei finito?” chiedono le labbra. “Dove?”
Il pavimento è gelido sotto i palmi, i sandali stretti tra le dita ciondolano nel vuoto. C’è aria sul terrazzo. Tanta tanta aria: abbastanza per respirare, troppo poca per soffocarsi...
Il mondo è bello visto da lassù. Come i quadri guardati da lontano.

In tasca

James/Sirius
Le cose dovremmo imparare a ficcarle in tasca, per poi cacciarle fuori quando servono. O per evitare che ce le freghino.
Sirius ha imparato ad impararlo...

Aspettare

James/Sirius
Le dita di James stanno litigando con la stoffa della cravatta. Dopo anni non ha incora imparato a sistemarsela. Non che abbia mai voluto farlo.
“E’ inutile, se poi dovrò toglierla,” dice ghignando, quando glielo si fa notare...

Colpe

James annaspa, allacciando le dita tremanti alla maniglia della porta; le schiaccia addosso tutto il suo peso. I piedi non reggono più, hanno sopportato abbastanza...

Pensieri

James Sirius/Rose
Fluff|Fashfic|Romantico “Di’ loro di smetterla.”
"Di chi stai parlando?" ... Misero tentativo di qualcosa.

Accorciarsi

Spesso ci pensa. Ci pensa, Emilia.
Allo specchio, al parquet, alle sbarre giallo canarino rosicchiate dalla ruggine e dal tempo...

All I need

James/Sirius
E ridi e il pavimento punge, ma non è freddo – il freddo è dentro.
Perché lui va via, ma torna sempre.

Il rosso prude

Il giorno in cui Daniele la vede per la prima volta il cielo ha deciso di strizzarsi per bene, piangere veleno e rigettare i suoi tormenti. Un cappellino di lana verde ad ingabbiare ciocche d’oro, due gambe lunghe, lunghissime, e un cappottino rosso...

Insieme.

“Ramoso aveva bisogno di fare due passi.” Sputò tutto fra i denti, mordendo labbra e parole. Lo spettro di una risata a scorrergli sulla lingua.
Il peso sullo stomaco divenne via via più sopportabile, meno acido ed imperioso. Il ciaff ciaff ammutolì tra i fili d’erba a pochi centimetri di distanza.
“Anche Felpato, fratello.”

Passi, qualche altro in più.

Il vento sibila da qualche parte e qualcosa nella tua – sua – testa potrebbe pensare ad un lupo affamato, ingordo, geloso. Morde e si affanna. Vuole la sua luna, forse anche qualche stella. Sbraita impazzito, intenzionato a ferire a morte il giorno...
James/Lily

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