La stanza di Chrissy nell’appartamento di Bedford Avenue è molto più piccola rispetto a quella di Hawkins ma altrettanto vuota. Il letto, una scrivania, uno specchio, l’armadio. Nessun quadro alle pareti verde pallido, leggermente scrostate.
E lei, rannicchiata tra le lenzuola, una maglia nera troppo grande, la lettera stretta contro il petto.
Ha dovuto rileggerla tre volte per rendersi conto che è tutto vero.
Sarebbe tutto perfetto se non fosse che…

Chrissy si chiede da quando è diventata quel genere di persona. Una che mente sistematicamente a tutti e qualche volta – spesso – anche a sé stessa. Nemmeno lei ha analizzato a fondo le ragioni che l’hanno portata in quel luogo, così diverso da quelli che frequenta abitualmente. Ma è troppo tardi per chiederselo, ora che, individuato il van, ha parcheggiato proprio accanto, scendendo dall’auto in tutta fretta, prima di potersi pentire di tutto e ritornare sui suoi passi.
In ogni caso, sarebbe troppo tardi.