Non avrei mai immaginato di passare dallo stato di “emarginata sociale” a quello di “essere mediamente compreso e calcolato”.
Eppure è successo, ho semplicemente lottato contro la solitudine con tutte le mie forze, e ho vinto.

Frequento il primo anno di ragioneria, anche se molti prof mi dicevano che sarei dovuta andare al liceo classico perché credono che io sia giunta su questo pianeta inquinato e sull’orlo della catastrofe più totale per riempire le menti ignoranti di aforismi e cultura generale.

In sintesi erano fermamente convinti della mia abilità nella scrittura, ma non ci ho mai fatto molto caso.

Ditemi pure quello che volete, MA IO LE LINGUE MORTE NON LE VOGLIO IMPARARE.
Mi basta solo sapere il significato di “carpe diem”, “memento mori” e “requiescat in pace”, apprese da autodidatta.

A proposito, anche in ambito musicale sono un’autodidatta, suono il pianoforte ad orecchio; questo perché io e i pentagrammi abbiamo una relazione complicata, ma è una storia troppo lunga e traumatica, non voglio parlarne.

Stavo dicendo che stavo frequentando quel tipo di scuola…ah, ecco che dovevo dire: oltre a trasformare codici informatici in altri codici informatici passo il tempo a scarabocchiare sulle braccia dei miei compagni di classe -che stranamente sanno che io esisto-, a fare i compiti all’ultimo momento perché a casa sono occupata a fare cose ben più importanti, come fare il record del giro del corridoio mentre parlo al telefono con la mia psichiatra/migliore amica/tante altre cose, trovare tutte le bandiere dei Borgia in Assassin’s Creed Brotherood, cazzeggiare al pc, far finta di fare l’emo depressa, suonare tutte le canzoni che mi vengono in mente -e buona parte delle volte ci riesco-, e naturalmente scrivere; scrivo ovunque pur di ricordarmi le frasi celebri che la mia mente partorisce senza preavviso.

Ecco alcuni esempi:

Privatizzare le scuole è come tassare il nostro respiro (frase proverbiale sulla legge APREA);

I veri amici non sono quelli che si vedono monotonamente ogni giorno provando sempre le stesse insensibili emozioni, ma coloro che rendono speciale ogni raro incontro (la mia opinione sull’amicizia, perché per me non c’è niente di più importante);

C'è più cooperazione nel corto Pikachu & Pichu che in un'intera città (questa è per far capire ai bambini come va il mondo oggi, visto che i Pokemon vanno tanto di moda)

Perfetto, è tutto uno schifo. Non abbiamo più benzina, li cibo sta finendo e l'acqua che è rimasta va a ruba. Ci manca solo il ritorno della tassa sul macinato e siamo a posto (quando mi incazzai assai sul movimento dei forconi mi venne in mente di botto, e questo dimostra che io la storia la studio, quando mi va);

Ti aspetterò anche se non dovessi più tornare (non che l’abbia detta io per la prima volta, ma da una perfetta sintesi sulla mia situazione sentimentale)

Credo che queste bastino.

Ora che ci penso non ho ancora parlato del mio carattere, cosa che credo non interessi a nessuno, ma questa è una fottuta autobiografia, e sarebbe dovuta essere la prima cosa trattata.

Dicono che io sia dolce e generosa, ma in realtà mi vedo più come un’insensibile, orgogliosa, debole, cinica e inutile ragazza obesa dal nome indecifrabile che serve solo a rendere la vita un po’ più facile a tutti, anche se spesso e volentieri nel tentativo la rovino, quella povera vita capitatami davanti. Credo di aver finito, oltretutto odio parlare di me.

Concludo con un’ideuzza inutile, non sarebbe figo poter recensire le biografie altrui? Io sinceramente avrei molto da dire su ciò che ho letto, specialmente se c’è scritto qualcosa di diverso da “ciao, sono nomenickname ho 12 anni e adoro i one direction e jiastin biber leggete le mie storie sono tutte bellissimeeeeeee!!!”

Giuro, una volta lessi qualcosa del genere.